Il Tabià de la Mari - orlerimages.com
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Viaggi & Reportages

I Borghi più belli d'Italia: Mezzano

Primiero: nella località delle cataste d'arte e dei festival internazionali

Mezzano di Primiero è stato dichiarato nel 2015, uno tra i Borghi più Belli d’Italia, ma  da molto prima faceva già parte del circuito di località esclusive, sparse in tutta Italia, dove storia e cultura si danno la mano. Una plastica rappresentazione di questo piccolo mondo antico si ha ogni anno  con la Sagra dei Carmeni e la Festa del Carmenin, sentitissime festività popolari, che si svolgono a luglio con la gara di bocce lungo i vicoli del paese tra Grisoni e Pranovi (le due parti della località), unica nel suo genere in tutt’Italia, giocata da giovani e adulti fin dalle 8 del mattino lungo le vie e nelle piazzette. Quella della gara di bocce è una tradizione che risale a un centinaio di anni fa, ancora sentitissima in paese.

Mezzano è un borgo lindo e ben tenuto dove fanno bella mostra di sé la trentina di cataste di legna del museo en plein air di Cataste&Canzèi, realizzate da noti artisti e da studenti di istituti d’arte trentini. Il borgo ha trasformato in arte le tradizioni e così passeggiano in città si apre uno scrigno di vita alpina, tra dipinti murali, antiche iscrizioni, fontane e stoili (piccoli acquedotti in cunicoli pensati per condurre al coperto l’acqua dalle alture), orti e cataste di legna, nate dalla tradizione della gente di montagna di accatastare in bell’ordine la scorta di legname per l’inverno, sono state re-interpretate da artisti.

Ed ecco così la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo, la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966 e la catasta instabile che cede a un coreografico crollo ed il bosco con gli uccelli. Un vero museo di opere d'arte en plein-air.

foto: orlerimages.com

Mezzano è fiera il suo passato rurale. Basti pensare che il punto dove le donne facevano il bucato, la lisiera, è l’unica in tutto il Trentino ad essere tutelata dalla Soprintendenza. E' stata restaurata con le sue tre caldaie di rame ("calgere"). Qui si produceva la ''lisia'' ovvero l'acqua in cui è stata fatta bollire cenere spesso profumata con bucce di limone per il bucato. Il bucato era un lavoro lungo e faticoso, che le donne del paese (le "femene") cominciavano già a sette o otto anni. Di questo, delle loro fatiche, delle chiacchiere, delle amicizie e delle contese che nascevano lì dentro racconta la lisiera.

Seguendo le frecce rosse, ci si imbatte via via in una serie di piccoli tesori d’arte e tradizione, contrassegnati da un cartello con un occhio. Scaricando gratuitamente l’App bilingue dal Totem che in paese dà il benvenuto ai visitatori, si riceve un messaggio di avviso: la storia è pronta per essere ascoltata sullo smartphone.

E poi c'è la sedia rossa un esperimento civico di grande significato. Sulla sedia che compare a sorpresa negli angoli più suggestivi del paese c'è una campanella appoggiata sul sedile. Basta farla suonare e arriva una persona che abita nei paraggi pronta a darvi informazioni, raccontare la storia di Mezzano e delle sue montagne, svelare curiosità e aneddoti, indicare dove poter trovare prodotti tipici e lavorazioni artigianali, dove poter dormire e mangiare, quali sentieri da percorrere per salire a malghe e rifugi, quali attività fare con i bambini. Il progetto della Sedia Rossa coinvolge anziani, ragazzi, donne dalle quali si ascolta un racconto di vita di paese (leggi  > qui)

foto: orlerimages.com

Passeggiando in paese ci si imbatte nei caratteristici tabià (vecchi fienili in disuso, ora recuperati) narrano ancora il rito del filò, le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serata d’inverno. In particolare cinque sono stati recuperati a nuova vita.

Il Tabià de la Mari è un piccolo ma interessantissimo museo etnografico zeppo di oggetti che raccontano vita e lavori di un tempo, raccolti in tanti anni con amore e passione da Mary Orsingher.

Il Tabià del Checo espone in moderne vetrine cubiche, che mescolano l’ambiente rustico con una raffinata soluzione moderna, le eccellenze di alcuni artigiani e produttori agroalimentari locali: Zeni scultori, Gianluigi Zeni, Artelér, Artistica legno GT, Macelleria Bonat, Bionoc’, La Rondine.

Il Tabià de la Gema, situato in una delle più caratteristiche case del paese, viene utilizzato come teatro nelle serate di Mezzano Romantica.

La Stalla “In nome de Iesu” contiene infine delle scene che raccontano la vita e la passione di Cristo scolpite da Mario Corona che in paese ha lasciato anche dei presepi nella Stalla dei Presepi (visitabile durante tutto l’anno).

Mezzano celebra così la sua identità e quella specificità che l'ha portata a ricevere la bandiera di essere uno dei "Borghi più belli d'Italia" dopo un percorso  che ha visto l'amministrazione comunale impegnata in opere e migliorie "dentro" un progetto culturale che ha messo al primo posto il valore della tradizione. Ne è ulteriore testimonianza il Festival  Mezzano Romantica diretto da Francesco Schweizer,  sei appuntamenti con artisti di livello internazionale (qui)

Tra le antiche case di pietra ci sono gli orti, altra tradizione che persiste. Così belli che sono dei giarin. Se  ne contano circa 250 fra Mezzano e frazioni, su circa 1.600 abitanti. Partiti da un’esigenza di produzione di cibo per la famiglia, accostano ortaggi a fiori, odori, piante da frutto e viti rampicanti.

Mezzano non è bella solo tra le sue stradine e le sue architetture. È circondata da una natura forte e rigogliosa, passeggiate dolcissime che conducono a boschi, malghe, vette, seguendo sentieri di bassa e media quota ben battuti e segnalati. Se soggiornate in zona non perdetevi gli orridi di Val Noana, in uno dei quali si fa anche canoyng, o il ponte tibetano che fa da collegamento tra rifugi Caltena e Fonteghi. Il Parco Naturale di Paneveggio è vicino e il Sentiero degli Abeti Giganti in Val Noana, regala emozioni indimenticabili con i suoi alberi secolari che svettano fino a toccare i 50 metri ed hanno il diametro del tronco che può arrivare a misurare un metro di larghezza. Noi lo abbiamo percorso (leggi il nostro articolo).

Dulcis in fundo, Mezzano d'estate si traforma in una Broadway con lo sfondo delle Dolomiti grazie a Mezzano Romantica (direzione artistica di Francesco Schweizer) con gli artisti della Music Academy International di New York.  Giunto all’ottava edizione,  il Trentino Music Festival vede arrivare a Mezzano e nelle località del Primiero decine di musicisti da tutto il mondo, docenti ed allievi della prestigiosa istituzione newyorchese, che terrà come ormai da 8 anni i suoi corsi estivi internazionali. Il programma qui > www.mezzanoromantica.it.

Grande appuntamento, il 4 agosto 2023 con Domenico Nordio, violinista italiano di fama internazionale, uno dei musicisti più acclamati del nostro tempo, che ha suonato con le maggiori orchestre e come solista nelle sale più prestigiose del mondo (Carnegie Hall di New York, Salle Pleyel di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, Suntory Hall di Tokyo). Nel concerto in programma a Mezzano si accompagnerà con un altro musicista, il giovane ma affermato Orazio Sciortino, pianista e compositore che collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere (Teatro alla Scala di Milano, Orchestra del Teatro La Fenice, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Konzerthaus di Berlino).
 Il concerto si terrà al Centro civico di Mezzano di Primiero alle ore 21.00. L’entrata è gratuita.

Un motivo in più per una gita a Mezzano.

(C.Perer)

 

 

 

SOGGIORNARE A MEZZANO

A Mezzano non mancano soluzioni per il soggiorno. Segnaliamo l'hotel SALGETTI un tre stelle a gestione famigliare. Si trova in via Roma (tel. 0439 67172) appena fuori l'abitato sulla strada che conduce a Fiera di Primiero e ha tutto il necessario per garantire una bella vacanza: la buona cucina, anzitutto, dei gestori molto accoglienti e disponbili, personale di sala molto bravo. Molto accurati anche i presidi anti-Covid.

L'hotel è nato nel 1976  dal cav. Donato  Zugliani e la moglie Maria. Il sorriso accogliente dei fondatori sopravvive oggi nella nipote Delia e nei pronipoti impegnati tutti chi al bar chi alla reception, chi in cucina. Negli anni la struttura è stata ampliata e  raddoppiata. Ottimi i Pizzoccheri al Fontal del Primiero, del vicino caseificio.


Nel menu molti piatti tipici e prodotti tipici della zona, come la Tosela del caseificio di Primiero, gli Strangolapreti, i Canederli, la Lucanica e lo Strudel. Al mattino abbondante prima colazione con freschissimi croissant di giornata.
Esternamente inizia una magnifica passeggiata ciclopedonale nel verde che porta a Fiera di Primiero a nord oppure a Imer e Mezzano centro. L'hotel dispone di numerose terrazze (Solarium) e ha un ottimo servizio wifi. Ideale per chi vuole fare anche smartworking... in vacanza!

(c.perer)

 

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