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Riflessioni di un sapiente... sul gatto

''Gatti in Cielo'' di Paolo Debenedetti (edizioni MC)

(foto Margherita Vitagliano) - Senza animali non c’è Paradiso. Il professore Paolo Debenedetti ne era convinto. Il docente di ebraismo (mancato nel 2016) era uno dei massimi esperti della materia e così amato che i suoi studenti non potevano uscire in un applauso alla fine della sua lezione. Autore di saggi di teologia amava il divertissement e con la sottile ironia che contraddistingue la cultura ebraica aveva dedicato quindici-poesie-quindici, qualche citazione e alcune riflessioni attinte dalla tradizione per delineare un vibrante percorso di salvezza attraverso l'animale che più amava: il gatto. “Gatti in cielo” (edizioni MC) è un libro tenero e commovente che propone una riconciliazione fra tutti gli esseri viventi.

"Non sono poesie, sono gattilene” spiegava il biblista che nella sua casa d’Asti (dove i De Benedetti sono presenti da 500 anni) di gatti ne aveva due. Chi si aspettava che portassero nomi biblici, del tipo “Sem” e “Cam” restava deluso:  Pappa Nera e Miciotti i loro nomi. Il professore se ne prendeva cura insieme alla sorella psicologa.

Le «gattilene» in rima parlano di anime che abitano tra cielo e terra, tetti e nuvole, compaiono e scompaiono, se ne stanno immobili sotto la pioggia o persi in un miagolìo solitario. Guardano dalla finestra per ore, non si scompongono e se lo fanno ne han motivo. Graffiano, dormono, chiedono attenzione, sono gelosi del loro tempo, possono anche fare a meno di noi e aristocraticamente scompaiono: non è facile capire i gatti, ma sanno essere compagni fedeli e insostituibili.

Il gatto è preso ad emblema degli animali “che non hanno nella loro natura la capacità della malizia, che hanno seguito l’uomo nella sua rovina, e continuano a soffrire con lui e da lui”.

Le sue poesie erano piccole fiabe, derivate da storielle classiche, versi imparati a memoria e passati indenni lungo i secoli attraverso consuetudini familiari.

Aveva destato grande clamore - tra i molti libri da lui scritti - il saggio breve  'La teologia degli animali', dove uomo e animali sono posti sullo stesso piano rispetto alla possibilità di salvezza eterna. 

"Uomo e animali? Sullo stesso piano rispetto alla possibilità di salvezza eterna" scrisse Paolo Debenedetti.

Ragionare con Debenedetti di animali, era ragionare di sacro e profano, purità-impurità (per gli ebrei sono puri quelli che ruminano e hanno l’unghia fessa n.d.r.) tra esilaranti battute. Alla domanda se l’uomo sia sacro o profano rispose: “Me lo sono chiesto anch’io, quando mi è venuta voglia di mangiarne qualcuno. Per la verità ruminano anche loro quando masticano chewing-gum, ma hanno le scarpe e non si può vedere se l’unghia è fessa. Comunque sia, avrei meno ritegno a mangiare certi uomini che un agnello…”

Saggista e poeta, Debenedetti viveva da sempre in quel Piemonte dove la famiglia  arrivò dalla Catalogna, con la cacciata degli Ebrei, facendo tappa a Soncino dove un antenato aveva fondato la più grande tipografia ebraica d’Italia. Docente di Giudaismo presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano, e di Antico Testamento negli Istituti di Scienze Religiose di Urbino e Trento, Debenedetti sapeva condurre i suoi allievi per mano alla scoperta delle antiche radici che poi unificano i popoli delle ''religioni del Libro''. Il professore era  richiestissimo, voce autorevole di un Ebraismo che riusciva a presentare con semplicità e quel tratto di umorismo che è poi tipicamente ebraico. Si definiva un marrano cioè un ebreo convertito al cristianesimo.

''il professore'' per definizione: Paolo Debenedetti - foto Corona Perer

 

Dalla sua Asti, dove viveva con la sorella (più Pappa Nera e Miciotti) ha spiccato il volo verso la Gerusalemme celeste nel dicembre 2016: Paolo Debenedetti, aveva 89 anni. Chi scrive lo rimpiange e ricordando le sue lezioni non ha a disposizione che una parola: grazie. Erano momenti di incontro e analisi dell'Assoluto e dell'indicibile. Con la sua vocina sottile a tratti stridula, sapeva incantare l'uditorio, e divertirlo oltre che affascinarlo, trascinandolo dentro un mondo pieno di simboli e di saggezza.
(corona perer)

 

“Gatti in Cielo” di Paolo De Benedetti,
illustrazioni di Michele Ferri
Edizioni MC - Collana Il Lampionaio


Autore: Corona Perer

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