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Disastri italiani: urge arrabbiarsi, ma non basta

Serve anche una giustizia giusta - di Ferdinando Camon

Quattro anni fa la tragedia di Rigopiano. Ci sono domande che anche dopo anni restano attuali perchè troppo spesso le tragedie che partono come catastrofe della Natura, finiscono come colpa degli uomini. Esempio: perché l’albergo di Rigopiano, non permesso in quel posto, fu poi costruito?

Perché fu anche ampliato? Perché le strade che devono essere sempre agibili per legge, erano ostruite? Perché la turbina che doveva essere a disposizione non c’era? Perché le invocazioni di soccorso furono ignorate?

Più gravi appaiono le nostre colpe, più tremenda cerchiamo di far apparire la Natura. Di qui la metafora della valanga pari a tanti milioni di Tir. Noi italiani invochiamo sempre la pietà del mondo.

Per Rigopiano abbiamo pianto, non dovremmo anche arrabbiarci?
Dovremmo farlo anche per Ischia. Per Genova, per le voragini che si aprono a Roma e a Napoli.
Per tutti i disastri che trafiggono la nostra Italia.


Autore: Ferdinando Camon

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