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Nonni, una legge li tutela

Lasciano tracce indelebili: sono importanti per i nipoti

La Giornata dei Nonni celebra la trasmissione di saperi e quell'affetto così speciale e libero,  che va caratterizzare l'essere "il nonno e la nonna".

I nonni lasciano tracce indelebili nei nipoti e una legge fissa la tutela di entrambi. Dal 7 febbraio 2014 c'è una norma che stabilisce i "diritti dei nonni" e regola i “rapporti con gli ascende

I nonni sono punti cardinali, persone uniche, intime ed indimenticabili agli occhi del nipote che riceve da loro ricordi, divertimento e tenerezza. Il loro dono maggiore viene dalle radici che conferiscono al rapporto una impronta emotiva indelebile. I nonni infatti si prendono cura dei nipoti e trasmettono interessi (giardinaggio, cucinare, fare passeggiate), tradizioni affascinati, racconti del passato, insegnamenti. Quando tutto questo viene negato è un trauma per entrambi, nonni e nipoti, e una legge è intervenuta per tutelare entrambi.

Anzitutto una premessa fondamentale: le aule giudiziarie e qualsiasi contenzioso anche il più legittimo non aiuta a pacificare gli animi. Semmai irrigidiscono i rapporti, e li peggiorano, moltiplicando le tensioni. Ma dal 7 febbraio 2014 c'è una norma che regola i "diritti dei nonni". Il Decreto legislativo 154 del 2013, ha introdotto importanti novità sulla famiglia e per la prima volta ha inserito un articolo (il 317-bis) che regola i “rapporti con gli ascendenti", cioè i nonni e afferma testualmente:

“Gli ascendenti [i nonni] hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.
L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore. Si applica l’articolo 336, secondo comma“.

E quindi quando il nonno, sia paterno che materno, vede impedito il rapporto con il nipote, può ricorrere al giudice. Per ottenere che cosa? Non il proprio benessere, ma che sia soddisfatta l'esigenza del minore di mantenere rapporti significativi con i nonni. In sostanza a questo diritto corrisponde il diritto del minore.

Ma cosa c'è di speciale in questo rapporto? Tantissimo: la trasmissione di saperi, il fascino della storia, l'accesso a culture altre, l'aiuto che viene dall'esperienza e che genera sicurezza, il tempo che viene concesso liberamente e senza stress, il divertimento che "passa" anche attarverso piccoli segreti e grandi complicità che solo i nonni sono in grado di stabilire col nipote. A dirlo sono anche gli psicologi: una caramella sottobanco, una paghetta, solo per fare due esempi, sono quegli incofessabili segreti che agli occhi del nipote rendono i nonni straordinari e costruiscono quel legame che ovviamente non si stabilisce con le cose, ma passa nel reciproco riconoscimento.

Attenzione: il diritto che viene tutelato è sempre quello del minore ad avere cioè un sano rapporto con i nonni e non quello dei nonni di godere dei nipoti. Tuttavia i nonni hanno, in virtù di questa norma, molta più forza e quelli lontani dai nipoti possono rivogersi al tribunale del luogo di residenza dei minori per metterli nelle condizioni di accedere a quel bagaglio di affetti dei quali non possono - e non debbono - essere privati nel loro esclusivo interesse. Una volta divenuti maggiorenni i “rapporti significativi” saranno rimessi alla loro libera determinazione

A rendere speciali quei nonni è proprio ciò che i genitori non possono sempre avere: la pazienza, il tempo per relazionarsi senza stress e trovare il tempo per l'affetto cioè le cose veramente importanti. Il perchè è semplice: ciò che fanno è empatico, privo di interesse, emotivo e fondamentale per permettere ai nipoti di sentirsi a volte molto più compresi dai nonni che dai genitori.

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