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Palazzo Betta Grillo, bellezza e nobiltà

I tesori di Rovereto: cosa vedere e quale itinerario seguire

Rovereto è un piccolo microcosmo culturale.Uno dei quartieri più antichi della città è borgo S. Tomaso (oggi di Santa Maria) che annovera edifici anomali, come la casa dei Turchi, e palazzi che custodiscono tesori, ma anche vecchie botteghe, chiese, fontane e giardini. E’ questa la via più antica quella che collegava Rovereto, città dal dna austriaco, al primo confine Italiano dal quale è stata sempre irrimediabilmente attratta.

Palazzo Betta-Grillo, recente acquisizione del Comune, custodisce tesori.. La dimora ha interni affrescati e sfarzosi ambienti esempio della raffinatezza e del lusso delle abitazioni patrizie nel corso del Settecento. Tele di soggetto biblico dei Cavalcabò e affreschi del Galvagni, dedicati al mondo fantastico dell’Orlando Furioso sono opere espressione della qualità della committenza privata roveretana nel corso del Settecento.

Quella di Palazzo Betta-Grillo è una realtà sconosciuta ai più. Si tratta infatti di una residenza privata protetta da una pesante cancellata in ghisa che affaccia sull’odierna via Santa Maria. Il giardino di palazzo Betta-Grillo conserva intatto l’assetto di fine Ottocento ed offre un ampio campionario delle specie botaniche ornamentali diffuse in quell’epoca. Ci si immerge subito in un’atmosfera bucolica nel pieno centro di Rovereto.

Al piano nobile della residenza nobiliare ci sono gli sfarzosi ambienti che costituiscono un esempio significativo della raffinatezza e del lusso che si erano diffusi nelle abitazioni patrizie di Rovereto nel corso del Settecento.

Degni di nota sono il salone del primo piano, con la sua cupola ellittica a lacunari dipinta e le sue colonne in marmo rosa, le sette tele di grande formato, raffiguranti episodi della vita di Mosè, realizzate da Gasparantonio Baroni Cavalcabò in collaborazione col cugino Giovanni nella prima metà del XVIII secolo ed il ciclo pittorico, con scene tratte dall’Orlando Furioso, dipinto tra fine Settecento e inizio Ottocento.

Attualmente a gestire aperture e chiusure del palazzo sono ancora i curatori della ex-proprietaria che hanno gestito la curatela della vendita col Comune e hanno ancora in mano le chiavi del palazzo.

 

Da vedere nelle immediate vicinanze la chiesa di Sant’Osvaldo, e una volta attraversato il Ponte Forbato sul torrente Leno, si giunge al cospetto il castello di Rovereto con i suoi torrioni Marino e Malipiero che ospitano il Museo della Guerra con una collezione di armi dalla preistoria al Medioevo. Lungo il fiume Leno e le rogge si sviluppava l’industria della seta che rende Rovereto ricca nel ‘700.

In Piazza del Podestà  si affaccia il palazzo comunale, da qui conviene imboccare via Portici, e programmare una sosta per visitare casa Depero, dove sono esposte le opere dell’artista futurista Fortunato Depero. Grazie a lui Rovereto è stata terra delle avanguardie che il pittore ha incarnato con straordinaria energia. Casa Depero si trova lungo l'antica strada che attraversava Rovereto e conduceva al Garda. A pochi metri di distanza dal vicolo che conduce  a Casa Depero c'è Palazzo Sichardt, divenuto Museo della Città.

Tre bellissime piazze si trovano allo sbucare del vicolo (Piazza del Grano, Piazza delle Erbe e Piazza delle Oche) si arriva attarverso Via Mercerie e via Orefici a palazzo del Bene di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto posto all'apice di Corso Rosmini. Poche decine di passi e si può visitare l'emblema della cultura settecentesca roveretana: la Casa natale di Rosmini che conserva un inestimabile patrimonio di cultura e di spiritualità che annovera opere d’arte, arredi e manufatti di pregio, preziosi volumi antichi, mappe storiche, incisioni, carte e carteggi.

Antonio Rosmini vi nacque nel 1797 (morì invece a Stresa per i postumi di un avvelenamento che avrebbe subito proprio a Rovereto ne1855). Per aver denunciato le piaghe della Chiesa, fu osteggiato, messo all'indice e gli venne negata la porpora cardinalizia.

Oggi è Beato e la sua casa è uno scrigno di tesori, visitabile su appuntamento (tel 0464 431427).  Rovereto celebra il celebre filosofo (maledetto da santa romana chiesa) con la sua principale piazza (Piazza Rosmini), con il suo corso principale (Corso Rosmini), e con il celebre Liceo Rosmini, uno dei più antichi d'Italia.

 

foto servizio: c.perer

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