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La tortura nel corso dei secoli

''Tortura di stato?'' - Se ne parla a Trento lunedì 11 dicembre alle ore 21

Trento 8.12.2023 - “Tortura di stato?” - La tortura nel corso dei secoli, da quella inflitta alle streghe a quella che subiscono i migranti passando per Guantanamo, attraverso la storia del diritto penale. Se ne parlerà a “I Diritti Umani: 75 anni di?”, lunedì 11 dicembre alle ore 21 in occasione del settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’intervento approfondirà dal punto di vista giuridico a Convenzione contro la tortura ed altre pene disumane e degradanti adottata dalla Assemblea  generale dell’ONU del 10.12.1984, l’art.613 bis del codice penale  italiano ed i tentativi di abrogazione della norma.

A parlarne sarà Nicola Canestrini, avvocato penalista con la moderazione di Lorenza Cescatti dell’associazione Giuristi Democratici.

Domenica 10 dicembre si celebra infatti il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento sui diritti della persona, adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948.

La Dichiarazione sancisce i diritti fondamentali e inalienabili di ogni individuo, promuovendo la dignità, l'uguaglianza e la libertà di tutti.In un contesto globale segnato dall’inasprirsi di nuovi e vecchi conflitti, dalla crescente disuguaglianza e dalla recrudescenza dell’emergenza climatica, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani assume un ruolo cruciale nel richiamare all'attenzione la necessità di rispettare la dignità e i diritti di ogni individuo.

Per ricordarne i principi, rimarcarne i valori, ma anche per celebrarne l’anniversario il Forum trentino per la pace e i diritti umani, ha deciso di creare una rassegna di eventi che portino una serie di riflessioni, approfondimenti e emozioni.   La giornata comincerà alle 15.30 e si protrarrà fino a sera con un programma ricco di ospiti e contenuti.

E' prevista - tra gli altri eventi - anche una prima conferenza dal titolo “Israele Palestina: quali diritti! - Reporter, fotografi e attivisti nonviolenti alla ricerca dei diritti nel contesto israelo palestinese”, alle 16.30. Partendo da un video saluto introduttivo di Moni Ovadia la referente dell’associazione Pace per Gerusalemme  Amina Hussein, modererà le testimonianze dei volontari di Operazione Colomba, del reporter Raffaele Crocco dell’associazione 46° Parallelo e dei fotografi Jacob Balzani Lööv e Rosy Sinicopri, che porteranno la loro mostra tratta dal libro Coordination Denied.

Alla luce dei recenti avvenimenti che stanno sconvolgendo l’Europa e il mondo, con la guerra tra Russia e Ucraina e quella tra Israele e Palestina, i conflitti dimenticati, la crescente disuguaglianza, la violazione delle libertà fondamentali e le conseguenze dell’emergenza climatica, è fondamentale collaborare per promuovere i valori della pace e dei diritti umani e per agire concretamente sul territorio.

Per questo motivo, la giornata vuole essere anche un’occasione per riflettere su quanti diritti vengano ogni giorno violati nel mondo.

 

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Il reato di tortura non si tocca

L'appello di Amnesty International Italia al presidente del Senato

6 settembre 2023 - Dopo che ci sono voluti quasi 30 anni per introdurre, nel 2017, il reato di tortura nel codice penale italiano, questa importante conquista nel campo dei diritti umani è a rischio.

In questi sei anni, nelle carceri e in altri luoghi di detenzione, non sono purtroppo mancati episodi di violenza perpetrati da pubblici ufficiali di gravità e caratteristiche tali da essere perseguiti come atti di tortura.

Al Senato sono in discussione due disegni di legge, uno per modificare la legge e uno per abrogarla, derubricando la tortura ad aggravante comune.

Per questo motivo, Amnesty International Italia ha lanciato un appello, indirizzato al presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere di rigettare ogni ipotesi di abrogazione del reato di tortura.

"L’accoglimento di una proposta di abrogazione del reato di tortura costituirebbe un arretramento grave per la tutela dei diritti umani nel nostro paese e metterebbe a rischio la punibilità di chi usa la tortura come strumento di sopraffazione e la possibilità di assicurare giustizia per le vittime", si legge nell'appello.

Una legge c'è. Non è una buona legge perchè carente sotto il profilo della prescrizione. "E' nata con la preoccupazione di escludere anziché di includere in sé tutte le forme della tortura contemporanea. Permette tuttavia di compiere un passo avanti, anche se incompleto, verso l’attuazione dell’obbligo di punire la tortura imposto dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura del 1984. Un rinvio non avrebbe giovato" ha aggiunto Marchesi cheha ricordato le resistenze di questi anni di quanti ritenenvano la legge contraria agli interessi delle forze di polizia” commenta Amnesty.

 

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