Arte, Cultura & Spettacoli

Castel Pergine, splendido scrigno di arte e storia

Il maniero è anche un esempio di cittadinanza attiva

Castel Pergine è tornato all'arte dopo essere tornato nelle mani dei perginesi che...se lo sono comprato per salvarlo. Da quando i cittadini hanno saputo che il castello medioevale sulla sommità del Colle Tegazzo era stato messo in vendita dalla famiglia proprietaria svizzera, la spinta è stata forte: fare tutti insieme qualcosa. Ma non era così scontato riuscirci. Loro ce l'hanno fatta con una Fondazione, che dopo i primi mesi di ri-avvio del Castello, ha criominciato a pensare alla sua antica mission artistica. L'estate 2020 ha visto arrivare la mostra di scultura di Lois Anvidalfarei con i suoi viandanti bronzei.

Il castello è stato protagonista di una non -comune operazione civica. Che il castello dovesse restare una proprietà collettiva, governata da un’idea di tutela e di gestione del bene come “casa” aperta alla cultura, era chiaro a tutti. Doveva essere occasione di lavoro per un modello di turismo sostenibile.  E così un gruppo di perginesi, costituito in “comitato di scopo” ad aprile 2017, ha organizzato moltissime iniziative per coinvolgere la popolazione locale, i turisti, i cittadini sensibili al tema del patrimonio storico-artistico e ad un innovativo progetto di cittadinanza attiva e responsabile, finalizzato all’acquisizione popolare del castello di Pergine.

Ha quindi lanciato una campagna di sottoscrizione fondi, promosso iniziative di sensibilizzazione verso istituzioni, enti, associazioni e sviluppato il tema del “destino” del castello. L' acquisto comunitario era l'obiettivo finale. Le fasi successive, dalla sottoscrizione del preliminare di acquisto agli incontri operativi hanno visto il Comitato passare il testimone alla Fondazione CastelPergine onlus, che, diventando proprietaria del bene, se ne è presa cura e ne promuoverà la tutela e una valorizzazione innovativa, coinvolgente, a basso impatto ambientale e alto valore umano. Dunque, obiettivo raggiunto.

La rilevanza del Castello di Pergine sotto l’aspetto architettonico, artistico e culturale è il percolato di secoli di storia. Sedimento di secoli di storia, impianto  maestoso e imponente sia nel profilo esteriore sia per la quantità e qualità degli ambienti che contiene, questo edificio è stato protagonista della geografia e del paesaggio dell’Alta Valsugana. Anticamente e fino al XIX secolo il castello fu emblema del dominio politico-amministrativo che imponeva aggravi alla popolazione vessandola in ogni modo; negli anni antecedenti la prima guerra mondiale fu il simbolo del pangermanesimo militante nel Perginese, poi della “redenzione” e della politica della “nuova Italia mussoliniana”; in età moderna è stato esposto a vari progetti e alterne vicende finché diventò “un problema” risolto dagli amministratori nel 1956 con una vendita decisa con il consenso referendario della popolazione.

La tipologia architettonica del castello è quella della fortezza medioevale, articolata nella cerchia concentrica delle mura esterne ed interne, che racchiudono ampie zone di parco e dalle strutture di carattere difensivo e residenziale che assecondano l’andamento piano-altimetrico del colle.

Facilmente raggiungibile e in posizione privilegiata per la vicinanza alla città di Trento, dai suoi spalti si gode una vista completa del Perginese e lo sguardo volge verso un vasto orizzonte, che spazia dalla Valle del Fersina ai laghi, dal Calisio al Gruppo del Brenta.

Da lì ha continuato ad esercitare il suo fascino verso un turismo qualificato da molti paesi d’Europa. Un  luogo vissuto, amato, frequentato. Nell’antica struttura ha trovato posto in anni recenti un raffinato hotel e un ristorante di prima classe, nei suoi spazi esterni mostre con artisti di spessore.

Ora che è rinato grazie all'azionariato popolare resta quel che è sempre stato: un bene storico tra i più importanti del Trentino, ma anche l'emblema di un’iniziativa di cittadinanza responsabile, che lo difenderà come centro di conoscenza e cultura, contenitore di eventi e modello di turismo sostenibile.  

Chi sceglie la Valsugana per una vacanza va nella prima destinazione al mondo che ha ottenuto la certificazione per il turismo sostenibile secondo i criteri del GSTC, organizzazione nata per volere della Nazioni Unite per concretizzare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Developement Goals). Un risultato di straordinaria rilevanza, che ha premiato lo stile di vita e i valori che da sempre contraddistinguono questa valle. Per preservarla e tramandarla alle generazioni future, chi promuove il turismo in Valsugana si appella ai turisti: rallentare i ritmi, evitare l’utilizzo della macchina, ridurre la produzione di rifiuti, acquistare prodotti locali ed entrare in relazione con le comunità contribuiscono a preservare, apprezzare e amare i luoghi e al tempo stesso fanno della vacanza un’esperienza memorabile da portare 'dentro' insieme alla consapevolezza di aver contribuito a rendere il mondo un posto migliore.


info: APT VALSUGANA LAGORAI


Autore: Corona Perer

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