Attualità, Persone & Idee

Franco Cardini: ''La Storia non esiste''

L'analisi di uno tra i maggiori storici viventi

''La storia non esiste, vince chi sa raccontarla''. Se a dirlo è uno storico di prima grandezza come Franco Cardini c'è di che riflettere. Il professore è apparso stanco e sfiduciato.

''Mi sento in piena Guerra Fredda. Ho amato l'America, sono cresciuto di America. Ma la cultura Usa è sempre stata oligarchica, basata su un benessere mal distribuito che sfocia nella ricerca della felicità inserita nella loro stessa Costituzione'' ha detto Cardini.

Il professore è intervenuto a Trento con Marco Rizzo di Democrazia Sovrana e Popolare  all'epoca Candidato alla Presidenza della Provincia
 

La domanda sorge allora spontanea: gli Usa stanno davvero cercando la felicità o inseguendo la propria dannano alla infelicità il mondo? La corsa agli armamenti, la continua espansione della Nato, il sostegno incondizionato ad Israele che dopo aver pagato nei campi di sterminio segrega a sua volta un popolo come la Palestina, la dice lunga.

''Oggi esaminare e riesaminare il passato non si può. Lo chiamano revisionismo'' afferma Cardini. "Il mestiere dello storico oggi è diventato far credere ciò che si sostiene essere verità". Citando i fatti dell'11 settembre, il neo-colonialismo francese, e disquisendo di ciò che è Oriente e ciò che appare oggi essere l'Occidente ha poi detto: ''L'Europa è nata morta perchè la Francia non ha mai accettato l'umiliazione subìta dalla Germania nel 1870. Oggi l'Occidente è di fatto gli Usa, l'Aglosfera''.

Cardini ha posto in luce tutte le contraddizioni del nostro tempo. ''Siamo disinformati molto di più di quanto pensiamo. Di che cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Oggi, con la guerra in Ucraina, sembra ritornare in auge un concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese. Ma non è sempre stato così, anzi, e siamo sicuri di questa idea di Occidente, questa alleanza fatta di valori, di economia e di tecnologia militare?''

Nel suo ultimo saggio ''La deriva dell'Occidente'' (Laterza, 2023) scrive che sin dai tempi delle guerre persiane, Oriente e Occidente sono fratelli-coltelli, amici e nemici, sogno e incubo.

''La storia dell'Occidente è una dinamica a geometria variabile, che si è giocata tutta nel Mediterraneo., ma siamo diventati occidentali cioè evoluti solo dopo la scoperta dell'America. Quell'Occidente si è contrapposto ad un Oriente di imperi immensi, popolosi, avanzati. Eppure abbiamo importato tutto dai cinesi e dagli arabi!''

 

''L’Oriente è l’Oriente, l’Occidente è l’Occidente: e nessuno potrà mai accordarli'' diceva Rudyard Kipling al tempo della fondazione dell’impero britannico d’India. Già Oswald Spengler aveva decretato il ‘tramonto dell’Occidente’ e dietro l’Occidente-Europa c'è in realtà quello americano. ''Con la guerra in Ucraina, la Russia è stata spostata verso l’Asia ed esclusa dalla sua dimensione cristiana ed europea. Questa definizione di Occidente ha senso o è soltanto utile oggi per ragioni strumentali?'' si è chiesto il Professore un'autentica autorità che figura tra i maggiori storici viventi.

''Ragionare sulla storia è importante. Oggi si chiama geopolitica'' gli ha fatto eco Marco Rizzo. Tutto ciò che avviene nel mondo pur essendo globale  ''precipita'' nella nostra vita quotidiana, ogni giorno, sostiene.

''Quando guardiamo la nostra bolletta o facciamo benzina alla pompa. Stiamo facendo politica estera o meglio paghiamo chi la fa per noi'' ha concluso Rizzo. ''La pace per noi è sopravvivenza, il rischio nucleare farebbe sparire anzitutto noi, l'Europa. L'Italia è però supina all'Europa e questa privazione di sovranità ha portato all'impoverimento del ceto medio che ha anche perso diritti. Vorremmo un paese davvero indipendente e sovrano''.

Perchè se Roma non esiste...non si può nemmeno fare ciò che insegnava Alcide De Gasperi quando affermava che ''L'autonomia trentina si difende a Roma''. Autonomia, vale a dire la sovranità di un popolo.

Fare Politica è quindi dare spazio al sogno. Continuare a perseguirlo.
Diceva Nelson Mandela: ''“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”.

 

Corona Perer
25 ottobre 2023

 

 


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)