
Marc Chagall artista della fantasia (e della disobbedienza)
Mostre a Ferrara e Ravenna su un mondo interiore istintivo, illogico e irreale
(Corona Perer) - Marc Chagall artista è in qualche modo il disobbediente perfetto.
Fece l'artista pur essendo ebreo, religione che non favorice e non coltiva, per ragioni di culto, le arti figurative. Fra tutte le professioni, quella meno ben vista. Il perchè è semplice: nell'Ebraismo è vietata la raffigurazione sacra che è invece tipica della cultura, della tradizione e della fede cristiana. Ma Chagall era destinato ad occupare ugualmente una pagina di rilievo nella storia dell'arte. Con lui arrivano infatti colore e sogno.
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, fino all’8 febbraio 2026, è in corso la mostra “Chagall, testimone del suo tempo” che racconta in maniera esemplare – attraverso 200 opere – come l’artista, straordinario narratore sospeso tra il reale e il fiabesco, sia stato capace di trasformare l’esperienza personale in una profonda riflessione condivisa e di farsi cantore della bellezza e della gioia di vivere.
Anche al MAR di Ravenna lo scorso 18 ottobre 2025 è stata inaugurata una mostra. “Marc Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera”, aperta fino al 18 gennaio 2026, esplora il legame tra la poetica dell’artista e l’arte musiva, con una selezione di opere, bozzetti e studi che raccontano l’incontro tra colore, materia e spiritualità.
Nato a Liosno, presso Vitebsk il 7 luglio 1887, il suo vero nome è Moishe Segal; il nome russo sarebbe stato Mark Zakharovic Sagalov, abbreviato in Sagal, che secondo la trascrizione francese sarebbe poi diventato Chagall.
Nato in una famiglia di cultura e religione ebraica, figlio di un mercante di aringhe, è il maggiore di nove fratelli. Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi all'accademia di Pietroburgo. Tra i suoi isegnanti c'è Léon Bakst, pittore e scenografo russo, studioso dell'arte francese (nel 1898 avrebbe fondato assieme all'impresario teatrale Diaghilev il gruppo d'avanguardia "Il mondo dell'arte").
Nel 1910 Chagall si trasferisce a Parigi. Nella capitale francese conosce le nuove correnti e si avvicina al Fauvismo e al Cubismo. Inseritosi negli ambienti artistici d'avanguardia, frequenta numerose personalità che in Francia mantengono frizzante gli ambienti culturali: tra questi Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay e Fernand Léger.
Un capolavoro è conservato nelle raccolte di Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna ''Rabbino n. 2'' o ''Rabbino di Vitebsk'' 1914-1922, acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928.

Il portato rivoluzionario dell’arte di Marc Chagall è stato intendere la pittura del sogno e come trionfo della fantasia creatrice. Max Ernst guardò a Chagall come punto di partenza imprescindibile della propria arte.
Momento di arrivo delle poetiche simboliste ed espressioniste e avvio della pittura surrealista, il mondo interiore di Chagall si può definire istintivo, illogico, fantastico, irreale.
L'uomo aveva bisogno anche della sua visione estetica, per elevarsi.
Autore: Corona Perer
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