
Venezia - I mondi di Marco Polo
700 anni dalla morte di un ''cittadino del mondo''
Sono trascorsi 700 anni dalla morte di un grande veneziano, un uomo che fu vero ''cittadino del mondo'' grazie al quale l’Oriente è diventato meno lontano e sconosciuto. Il Milione ha consegnato ai posteri la vita di un comune mercante veneziano destinato ad entrare nella storia, per fama e vocazione all’immortalità. Un testo che attravers i secoli, grazie a traduzioni e diverse versioni è diventato una guida di viaggio con consigli e curiosità ante litteram e modello per celebri opere letterarie, dal Viaggio al centro della terra di Jules Verne a Le città invisibili di Italo Calvino.
Palazzo Ducale, per i 700 anni dalla morte di Marco Polo, ha confeionato un omaggio in grande stile all’uomo ma, soprattutto, alla sua volontà di condividere quanto aveva visto ''coi suoi oci''. Per questo l’opera letteraria Il Milione è sempre stata una fonte inesauribile di ispirazione per studiosi, esploratori, viaggiatori di ogni epoca.
Questa straordinaria geografia storica, culturale, politica e umana dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Asia del Duecento riverbera anche la sua vita ma ci ha consegnato un patrimonio incredibile di abitudini, usi, costumi e idee che grazie a Marco Polo circolò nella Venezia del XIII secolo. Grazie a questa inestimabile fonte di strategiche informazioni, altri mercanti, dopo di lui, concorsero a capire la Cina o a volerla quantomeno conoscere.
Coppa lobata su piede, fine XIII -XIV sec.
A Venezia la sua casa si trova nell’area di san Giovanni Crisostomo: il sotoportego, corte seconda, ponte del Milion, ha restituito inediti reperti, frutto di scavi e studi condotti nell’area del Teatro Malibran che permettono oggi di avere un’idea più precisa della loro casa-fondaco dei Polo.
Foto Matteo De Fina
E fu grazie a Marco Polo se la fama di Venezia divenne leggenda, una città cosmopolita con i suoi cittadini, che al viaggio dovevano la propria esistenza e sopravvivenza; come testimoniato dalle diverse incursioni nella cartografia e dalle maestose decorazioni della Sala dello Scudo negli Appartamenti del Doge che riproducono, oltre ai possedimenti della Repubblica nel Cinquecento, le regioni lontane esplorate da veneziani e dalla stessa famiglia Polo.
Vita e parole di Polo emergono anche dal testamento, un lascito materiale e morale, che enumera oggetti, monete del tempo che il mercante maneggiò, con tessuti, ceramiche e spezie. Il tutto alimenta un mito che nell'opera letteraria, trova racconti precisi e verosimili.
Il progetto espositivo dei Musei Civici ha inteso ricordare, una volta di più, il valore di inclusività culturale del viaggio, l'apertura, la curiosità verso ciò che è altro da noi, partendo dall’insegnamento di un giovane veneziano e della sua volontà di conoscenza, rispettosa verso il mondo: delle persone, delle culture, delle diverse fedi e culti religiosi si rende conto, raccontando di popolazioni cristiane nelle varie declinazioni, compresa quella nestoriana, del culto e dei misticismi dell’Islam, dei Cinesi Confuciani, Buddhisti, Taoisti, dell’Induismo in India.
Lo ha ben raccontato la mostra ''I mondi di Marco Polo - Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento'' allestita nell'aprile 2024 a Palazzo Ducale (appartamento del Doge) in occasione delle celebrazioni promosse per i 700 anni della morte di Marco Polo. A cura di Giovanni Curatola e Chiara Squarcina è stata promossa dai Musei Civici Veneziani con il Comune di Venezia, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni e la collaborazione speciale dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai.
Celebrare Marco Polo e il suo itinerario a 700 anni dalla morte è stata l’occasione per raccontare la sua ineguagliabile vita, la sua sete di conoscenza, la spinta verso il confronto, la volontà di scoprire nuove prospettive e altri modi di vivere e, soprattutto, di condividere poi tutto questo ''...acciocché si potessero sapere le cose che sono per lo mondo di quelle terre e popolazioni lontane'' come lui stesso ebbe a dire.
Un viaggio nel viaggio, per ricordare gli incontri, reali, inventati, talvolta omessi, con un excursus nei Paesi visitati dall’illustre veneziano e dalla famiglia in oltre vent’anni, attraverso oltre 300 opere provenienti dalle collezioni civiche, dalle maggiori e più importanti istituzioni italiane ed europee fino a prestiti dei musei dell’Armenia, Cina, Qatar.
Autore: Corona Perer
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