
Vilma Gaist ''Beatrice Cenci''
Passione e tragedia della giovane nobildonna giustiziata per aver denunciato il padre violento
(Corona Perer) - Passione e tragedia. Chi non conosce la storia di Beatrice Cenci la giovane nobildonna mandata al patibolo per aver denunciato il padre violento e depravato, ne resta colpito.
Nata nella Roma gaudente, il 6 febbraio 1577, fu giustiziata l'11 settembre del 1599 a soli 20 anni. Il ritratto di Guido Reni (> guardalo qui) ce la restituisce come una ragazzina, ma per l'epoca avere 20 anni significava essere già donna.
La scrittrice Vilma Gaist ce ne restituisce un ritratto intenso colmo di passione e ...tragedia. Il suo romanzo storico, pubblicato da Giovane Holden Edizioni ripercorre una delle vicende più oscure della storia romana immergendo il lettore nella Roma del Cinquecento: la giovane Beatrice Cenci, figura di rara bellezza e animo sensibile, è vittima delle violenze e dei soprusi del padre, il nobile e depravato Francesco Cenci.
''Beatrice Cenci'' di Vilma Gaist conquista per una narrazione che non si limita a ricostruire gli eventi storici, ma scava nell'animo dei protagonisti, esplorando le dinamiche familiari, le passioni e le contraddizioni che portano al tragico epilogo. Il romanzo è stato accolto con favore dalla critica, che ne ha elogiato l'accurata ricostruzione storica, la forte intensità emotiva e la profonda analisi psicologica dei personaggi. La copertina richiama il celebre ritratto di Guido Reni.
Attraverso una prosa evocativa e intensa, l'autrice dà voce a Beatrice, restituendole dignità e profondità psicologica. E' impossibile non interrogarsi sui temi universali della giustizia, del potere, della vendetta e della condizione femminile in una società oppressiva.
Vilma Gaist, fiorentina di nascita ha insegnato nelle scuole secondarie, dedicandosi contemporaneamente alla narrativa per ragazzi. Autrice di varie pubblicazioni, sia di carattere scolastico che narrativo, è stata profondamente colpita dalla tragedia di Beatrice Cenci, letta in giovane età. Da questa suggestione è scaturita la volontà di ricostruirne la storia, per restituire dignità a un personaggio per secoli offuscato da una cattiva luce.
Il libro parte dalla fine: Beatrice è in cella con la matrigna e ripercorre la sua vita. Passato e presente si intersecano, alle fine pagherà più di tutti. Abbiamo intervistato l'autrice.
Anzitutto come nasce l'interesse su Beatrice?
“Beatrice Cenci è una giovane donna realmente vissuta nella Roma del tardo Cinquecento e tristemente famosa per l’omicidio paterno su di lei, sull’evento è stato scritto molto, romanzi drammatici, testi teatrali e crono storie. Ho deciso di dedicarmi a questo romanzo non tanto per la vicenda in sé, ma per dare risalto alla figura di Beatrice. Ho voluto dare una voce a questa donna esplorando i suoi sentimenti, i suoi pensieri e capire come la carenza affettiva, le vessazioni subite possono trasformare un animo gentile come il suo in una donna capace di un gesto tanto estremo.
Nel libro il 'presente' di Beatrice, che il lettore trova già in cella con la matrigna si intreccia con i ricordi della sua sfortunata vita : un passato e un presente ,che a livello narrativo, sono decisivi nel romanzo . E' stato difficile calibrare questi due livelli narrativi?
Direi che è stato impegnativo, ma lo sentivo necessario. Nel narrare, il ricorso al flash back - per lo più evocativo - mi ha facilitato l'introspezione, l'analisi dei sentimenti e degli stati d'animo della protagonista. La narrazione al presente era invece indispensabile per dare ritmo alla vicenda di per sè intricata per fatti e quantità di personaggi .
Che cosa le è rimasto dentro della tragica esperienza di Beatrice ?
La sofferenza di questa giovane donna. Ma anche la sua determinazione e l'onestà mentale di non rinnegare ciò che ha commesso.
Con quale aggettivo potremmo consegnare agli atti la scelta di papa Clemente?
"Avidità". Senza dubbio nella decisione del papa di mandare al patibolo i Cenci ha pesato il fatto che avrebbe incamerato i loro beni. Ma bisogna tener conto dell'epoca storica quando la giustizia era amministrata in forme sui generis, basti pensare al supplizio di Giordano Bruno, ai processi dell'Inquisizione.
Ad opera conclusa con quali parole presenterebbe il suo lavoro?
''Ho inteso raccontare la protagonista secondo il mio modo di sentire, pur documentandomi sul personaggio e sulla vicenda ho visto in lei una dolce fanciulla corrotta dalla malvagità paterna e quindi una donna determinata ad uccidere per farsi giustizia''.
Corona Perer
29 maggio 2025
''Beatrice Cenci'' di Vilma Gaist è disponibile in libreria e online > qui
L'autrice Vilma Gaist
Autore: Corona Perer
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento