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Picco di contagi in Israele: che succede?

Il paese aveva completato le vaccinazioni prima di tutti

22 agosto 2021 - Israele è diventato un caso. Se ne parla poco in Italia dove le cronache sono ripiegate sui numeri e sulle azioni per favorire in qualsiasi modo le vaccinazioni, green-pass in primis. Anzi: se cercate nei motori di ricerca "vaccinazioni in Israele" troverete che i giornali italiani vi raccontano solo lo straordinario successo della campagna israeliana. Ma se ne parla invece molto nel mondo e nella comunità scientifica: perchè è in atto un picco di contagi da variante Delta e proprio fra i vaccinati, cioè la stragrande fetta di popolazione.

Ne parla il New York Times il 12 agosto 2021 in un articolo dove si legge: “aumentano i dubbi sull’efficacia dei vaccini”. Ed è proprio Israele a fornire il caso limite. E' in atto un picco di contagi e la stragrande maggioranza dei contagi, dei ricoveri e dei morti in Israele è tra gente vaccinata fatto che desta grande preoccupazione in tutto il mondo.

Medici, ospedali e primari di reparto dichiarano che “ci aspettavamo risultati migliori dai vaccini“ e i principali giornali del mondo come il Wall Street Journal e il New York Times iniziano a mettere in discussione l’efficacia di questa campagna vaccinale.

In modo particolare il New York Times, con un articolo molto approfondito finito in prima pagina (clicca qui)  ha raccontato il caso di Israele attraverso il reportage della giornalista Isabel Kershner, corrispondente israeliana per il NYT.

Nell’articolo del New York Times si ripercorre l’eccezionale successo della campagna vaccinale israeliana ma si racconta subito dopo il drammatico peggioramento dell’ultimo mese, con i contagi che stanno colpendo proprio le aree e le fasce di popolazione più vaccinate.

Finora Israele era una avanguardia, persino un modello, ecco perchè il principale quotidiano statunitense si chiede se davvero le vaccinazioni serviranno ad uscire dall’incubo della pandemia.

Riportando le dichiarazioni del prof. Ran Balicer, presidente di un gruppo di esperti che consiglia il governo israeliano sulla risposta al Covid, la giornalista spiega che ormai tutti si sono resi conto di aver commesso degli errori di valutazione e di aver compreso che i vaccini non bastano, perchè la loro efficacia diminuisce troppo in fretta con il passare del tempo e per l’emergere di nuove varianti che sono proprio i vaccini ad innescare.

Il calo dell’efficacia dei vaccini già 6 mesi dopo le somministrazioni è un’evidenza e in Israele la situazione è peggiorata prima rispetto ad altri Paesi europei come l’Italia, proprio perchè avevano vaccinato con diversi mesi di anticipo e l’efficacia è finita prima.

Alla luce di quest’evidenza, dovremo attenderci anche in Italia e in Europa un peggioramento della situazione in autunno? Possibile.

 

Abstract tratto dall'articolo

"....Il prof. Nadav Davidovitch, esperto di salute pubblica e membro del comitato consultivo del governo israeliano, è molto critico e chiede misure restrittive proprio per la scarsa efficacia dei vaccini. E a prof.ssa Galia Rahav, capo dell’Unità e dei laboratori di malattie infettive presso lo Sheba Medical Center vicino a Tel Aviv, testimonia che “la gente è stanca delle maschere. Vogliono vivere“. Tomer Lotan, direttore generale del Ministero della Pubblica Sicurezza, ha detto che : “la gente israeliana non ha ancora compreso che siamo in una quarta, significativa ondata. Siamo ancora in modalità di routine, con la sensazione di essere vaccinati. È difficile cambiare discorso nel discorso pubblico e dire: Ascolta, siamo in una catastrofe".
Dov Lieber - 12 agosto 2021 (The Wall Street Journal)
 


 

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