Scienza, Ambiente & Salute

Vaccini e Autismo: non ci sarebbe relazione

di Massimo Mazzucco - Sono 3 semplici frasi, ma cambiano la storia delle vaccinazioni

di Massimo Mazzucco -  Sono 3 semplici frasi, ma cambiano la storia delle vaccinazioni. La cambiano, perchè queste 3 frasi stanno scritte sul sito del CDC, il Center for Disease Control americano. https://www.cdc.gov/vaccine-safety/about/autism.html Eccole:

- L’affermazione “I vaccini non causano l’autismo” non è basata su prove dimostrabili, perchè vi sono delle ricerche che non escludono la possibilità che i vaccini per l’infanzia causino l’autismo.

- Le ricerche che suggeriscono una correlazione [fra vaccini e autismo] sono sempre state ignorate dalle autorità sanitarie.

- Il ministero della salute americano [HHS] ha intrapreso una valutazione ad ampio raggio sulle cause dell’autismo, compreso un’indagine su plausibili meccanismo biologici e potenziali correlazioni causali.  

Sempre il sito del CDC spiega:

“Ai sensi del Data Quality Act (DQA), che impone alle agenzie federali di garantire la qualità, l'obiettività, l'utilità e l'integrità delle informazioni divulgate al pubblico, questa pagina web è stata aggiornata perché l'affermazione "I vaccini non causano l'autismo" non è un'affermazione basata sull'evidenza. Studi scientifici non hanno escluso la possibilità che i vaccini infantili contribuiscano allo sviluppo dell'autismo. Nonostante ciò, questa affermazione è stata storicamente diffusa dal CDC e da altre agenzie sanitarie federali all'interno dell'HHS per prevenire l'esitazione vaccinale. L'HHS ha avviato una valutazione completa delle cause dell'autismo, che include indagini su plausibili meccanismi biologici e potenziali nessi causali. Questa pagina web verrà aggiornata con i dati scientifici di riferimento derivanti dalla valutazione completa dell'HHS sulle cause dell'autismo, come richiesto dal DQA.”

In altre parole: Burioni di tutto il mondo, smettetela di dire che “è dimostrato che i vaccini non causano autismo”, perchè non è vero. E’ anzi, molto probabilmente, vero il contrario, e nel caso noi lo dimostreremo.

Semplice, no? Pensate: bastava cambiare il ministro della sanità, togliendo di mezzo il solito burattino messo lì da Big Pharma per metterci un indipendente, ed ecco che crolla in un istante tutta la scienzah su cui era costruita la menzogna della “sicurezza vaccinale” fino ad oggi.

Sic et simpliciter

Massimo Mazzucco
https://luogocomune.net/

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Nel ringraziare Massimo Mazzucco ribadiamo che siamo tutti d'accordo:serve una informazione seria, di qualità, che cita le fonti, che usa la trasparenza come metro di giudizio.  Come dimostra il suo intervento.
Forse non ricordate che nei giorni tristi e tragici della pandemia, per evitare fakenews fu siglato un accordo con Google e FB perchè tutte le ricerche conducano al sito dell'ISS o Ministero della Salute. Dunque i motori di ricerca possono fare molto... e a comando.

Ma già molto prima bastava fare una ricerca sul tema "vaccini e autismo" e le prime posizioni erano già nel marzo 2019 occupate solo da articoli riferiti all'esclusione del nesso causale. Ed inoltre è notorio anche che i siti che riportano notizie su questo tema possono essere penalizzati. E' stato uno dei modi per mettere il bavaglio alla stampa.

Leggere quello che segue (a cura di Manuel d'Elia) vi aiuterà a costruirvi un'opinione.

www.giornalesentire.it


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Vaccini e Autismo: la ricerca danese
Il Corriere annuncia una ricerca finanziata ...da chi produce vaccini

di Manuel d'Elia

marzo 2019 - La ricerca ha coinvolto circa 650 mila bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010. Di questi, 6.517 hanno sviluppato malattie dello spettro autistico, e gli studiosi hanno concluso che non è stata rilevata nessuna differenza del rischio di contrarre l’autismo tra bambini vaccinati e bambini non vaccinati. L'articolo si legge qui: clicca

Tutto bene? No: l'articolo purtroppo non spiega chi ha finanziato lo studio ovvero la Novo Nordisk Foundation (NNF) e il Ministero della Salute danese. La fondazione è proprietaria della Novo Nordisk A/S multinazionale farmaceutica che ha legami di maggioranza in più di altre 75 compagnie. Nel 2013 ha dovuto sborsare 480 milioni di euro per una controversia sui prezzi dei suoi farmaci.

Nel 2017 ha accettato di versare 58 milioni di dollari al Dipartimento di Giustizia americano per porre fine ad una controversia legata alla possibilità che un suo farmaco contro il diabete potesse far sviluppare il cancro ai pazienti. Il suo campo di interesse principale è nei farmaci contro il diabete. Alcuni studi tendono a dimostrare che alcuni vaccini possano causare il diabete. Tra gli altri investimenti della NNF troviamo la Minervax, produttrice di vaccini. In più, La NNF ha inoltre legami con Sanofi, Merck, due tra le più grandi industrie farmaceutiche al mondo e principali produttrici di vaccini.

E veniamo agli autori dello studio: tre di loro appartengono allo State Serum Institute danese, legato alla AJVaccines (azienda privata che ha preso in carica la produzione di vaccini). Come  chiedere all’oste se il vino è buono e poi sorprendersi quando ti dice che è buonissimo.

 

Infine: il tema della ricerca. Passi pure il “sottile” conflitto di interessi, ma è stata fatta bene? No. Non si mettono a confronto bambini vaccinati (per qualsiasi cosa) contro bambini non vaccinati per nulla. Andando a guardare la tabella riepilogativa della coorte di bambini scelti per lo studio, però, ci accorgiamo che dei 31 mila bambini del campione “non vaccinato”, 5.600 avevano ricevuto un vaccino pentavalente, e altri 21.000 avevano ricevuto 2 o più altri vaccini. Solo 4.700 non avevano ricevuto nessun vaccino in assoluto (il 14% dei “non vaccinati”). Certo, non avevano ricevuto, tra i vaccini, l’MMR, ma i ricercatori dovrebbero avere il buon cuore di spiegare per quale motivo non può proprio essere che un soggetto predisposto non possa sviluppare l’autismo a seguito del vaccino contro la pertosse (che è stato dato alla stragrande maggior parte del campione “non vaccinato”), ma dovrebbe aspettare proprio l’iniezione di MMR.

Concludendo: uno studio su dei vaccini che ha dei limiti piuttosto forti.
Ma, è certamente utile. A chi li produce.

qui > notizia sul Corriere:
qui > lo studio danese

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NOTA (aggiornata al 28-12-2023)
La bozza del nuovo Piano nazionale di comunicazione del rischio pandemico 2023-2028 presentato nella conferenza Stato Regioni è stata approvata.
Tra i punti salienti due inquietanti obiettivi : “Sviluppare strumenti efficaci per identificare tempestivamente la cattiva informazione”, che sarebbe quella sgradita a quella ufficiale.
Ed inoltre: “la comunicazione ha il non facile compito di aiutare la popolazione ad accettare la natura imperfetta delle decisioni assunte in situazione di emergenza”.
Come dire: fategliela digerire.
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