Vaporetti vietati nel giorno delle nozze del miliardario. E' giusto?
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Matrimonio Bezos: ma la città si poteva davvero blindare?

Venezia è di tutti. O di chi la compra...

di Corona Perer - Venezia è di tutti o di chi la compra? Dal 24 al 26 giugno il miliardario americano Jeff Bezos ha praticamente blindato Venezia per il suo matrimonio. Questioni di sicurezza, si è detto e per settimane non si è fatto che parlare di questo. Chi a sottolineare la promozione che il Veneto e Venezia ne avrebbero guadagnato e chi a invocare il sacrosanto diritto dei cittadini a non essere sfrattati da casa (o reclusi in casa). C'è stata anche qualche legittima protesta infatti la domanda è scaturita spontanea e naturale: si può bloccare una città per un evento privato? E poi se questa città è patrimonio di tutti, può diventare fosse anche per un solo giorno, proprietà di uno solo?

L'articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) conferisce al Sindaco il potere di emanare ordinanze, sia ordinarie che contingibili e urgenti. Sono provvedimenti straordinari che il sindaco può adottare in situazioni di emergenza, quando vi è un pericolo imminente e attuale per la sicurezza pubblica o l'incolumità dei cittadini. Le ordinanze ordinarie sono provvedimenti che il sindaco adotta nell'esercizio delle sue funzioni di routine, mentre quelle contingibili e urgenti sono specifiche per situazioni straordinarie e di emergenza.

Il potere di ordinanza del sindaco non è illimitato, ma è soggetto a specifici vincoli:
- Motivazione: Le ordinanze devono essere adeguatamente motivate, indicando chiaramente le ragioni che giustificano l'intervento.
- Principi generali dell'ordinamento: Le ordinanze devono rispettare i principi fondamentali del diritto, come il principio di legalità, di proporzionalità, di ragionevolezza e di tutela dei diritti fondamentali.
- Competenza: L'ordinanza deve riguardare materie di competenza comunale e non può sostituirsi a norme di legge o regolamenti specifici.
- Proporzionalità: Il sindaco deve scegliere la misura meno restrittiva possibile per raggiungere lo scopo prefissato.

Alessandra Ghisla, consulente con studi di Diritto di www.tuteladirittosoggettivo.it rileva che il potere di ordinanza del sindaco è uno strumento ''importante'' per la gestione delle emergenze e per la tutela della sicurezza pubblica, ma è un potere che deve essere esercitato nel rispetto della legge e dei principi generali dell'ordinamento.

Invece qui cosa abbiamo? Una città, Venezia, che diventa giocattolo per un privato. ''Ed un Sindaco che si comporta da Conte nella sua Contea, come se potesse farlo'' aggiunge Ghisla che rileva un altro dettaglio: ''...le Forze dell'Ordine, in un caso come questo non sono più in grado di stabilire se un'ordinanza sia conforme o meno, si prestano a fare i forti sui deboli. In uno Stato di Diritto si rispettano le Leggi Giuste ma si disobbediscono quelle ingiuste'' commenta l'esperta che ritiene più che legittime le contestazioni.

Venezia è una città e parte del patrimonio artistico-culturale che offriamo ogni giorno al turismo di ogni tipo. Nel giorno della cerimonia i taxi del trasporto pubblico locale sono stati interamente prenotati. Dallo staff di Bezos, naturalmente. Va bene una cosa come questa? A nostro avviso no e del resto si sono scomodati anche i giuristi per valutare le autorizzazioni che il miliardario ha ricevuto.

Vincenzo Donvito Maxia  presidente Aduc (Associazione Utenti e Consumatori) aveva commentato preoccupato all'indomani dell'annuncio delle nozze veneziane e perciò nel marzo scorso (da parte degli amminstratori veneti ci sarebbe stato – quindi - tutto il tempo per rifletterci e semmai correggere il tiro). 

''Siamo sicuri che il trasporto pubblico locale debba essere cancellato a vantaggio di un privato?'' disse Vincenzo Donvito Maxia. ''Oggi il tpl, domani il ponte dei Sospiri come fu Ponte Vecchio a Firenze per una cena della Ferrari nel 2013 (il Comune poi si scusò con la città), dopodomani qualcos’altro. Insomma, va bene che 'pecunia non olet', ma sono queste le funzioni dei servizi pubblici? Certo, c’è il ritorno economico, ma nel caso dei taxisti veneziani non è per la città ma per i taxisti stessi, e a pagarne l’assenza saranno gli utenti dei loro servizi che non ne potranno fruire quel giorno''

C’è anche un principio più generale da considerare. Venezia è una città di tutti i cittadini  del mondo, e non dovrebbe essere in vendita. E i servizi pubblici della città sono, per l’appunto, pubblici, non privati. "Venderli è come vendere la città. Certo sappiamo che Venezia è diventata una sorta di Disneyland, ma qui invece di trovare soluzioni per farla tornare Venezia si aggrava la situazione".

Le obiezioni di chi non ci ha visto nulla di strano stanno anche nel cadeau che lo stesso Bezos avrebbe deciso di destinare a Venezia. Se ne riparlerà dunque quando avrà individuato i destinatari. Decidesse di finanziare ciò che resta da fare per potenziare il sistema Mose,  potrebbe rivelarsi anche 'accettabile' questo scivolone amministrativo da parte di chi governa la città e la sua laguna. Ma non si può sempre andare avanti turandosi il naso in nome del pecunia-non-olet. Occorre avere sempre a riferimento gli argini e i limiti del diritto.

Comunque ci si è fatti pure qualche risata. La satira italiana si è infatti scatenata da Nord a Sud. Specie al Sud dove si dava per certo un addio al celibato sul...Ponte dello Stretto. Salvini fra gli invitati, of course!

Detto questo cosa resta di tutta la vicenda? 
Il potere del denaro, lo strapotere dei ricchi e la riverenza del potente di turno.

(c.perer)
 

 


 

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