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Bufalager la birra dal siero del latte di bufala

Premiata al Green Oscar 2025 - Coldiretti

(Corona Perer) - Ha inventato la Bufalager e nasce da uno scarto: il siero del latte di bufala. Uno scarto che diventa 'valore' e per questo si è meritato il 1° premio all'Oscar Green 2025 19^ edizione della Coldiretti. Un riconoscimento consegnato tra gli applausi nel corso di una bella festa campestre a Salorno (video > qui), terra di confine tra Trentino e Alto Adige. 

Bufalager è  più di una birra: è la prova che innovare nel rispetto della terra è un percorso che parte dalle radici e cresce verso il futuro.
(Coldiretti)

L'idea nasce nel cuore dell’Alto Adige, al Guggenbergerhof sull'altopiano di San Genesio, un maso che porta con sé una storia antica fatta di terra, fatica e rispetto per la natura.  La famiglia Guggenberger, che gestisce il maso da generazioni, ha saputo trasformare questa eredità in un modello di agricoltura sostenibile e produzione artigianale. 

Bufalager, è una lager che racconta una storia di economia circolare e creatività. Il suo ingrediente speciale è il siero di bufala, un sottoprodotto della produzione di mozzarella che spesso rappresenta un problema di smaltimento per i caseifici. Ma per Guggenbräu, in collaborazione con il caseificio artigianale Amò, il siero si è trasformato da scarto a risorsa preziosa. Sostituendo fino al 60% dell’acqua nella birra con questo liquido ricco di nutrienti, Bufalager riduce gli sprechi, ridà vita a un elemento altrimenti destinato a essere un rifiuto e crea un profilo aromatico unico, fresco e morbido. Un'idea da Premio Oscar!

Il maso altoatesino Guggenbräu è anche una bella famiglia (alla premiazione moglie, figli, suocero...) una famiglia custode della tradizione, ma capace di cambiamenti possibili.

 

Guggenbräu non è una semplice birreria. È un progetto che racconta la vita del maso, dove ogni ingrediente è coltivato e curato direttamente in azienda.  L’orzo, il luppolo, l’acqua pura delle sorgenti locali: tutto nasce in questo angolo di Alto Adige. L'agribirrificio Guggenbräu unisce genuinità, passione e il legame profondo con la terra. 

''Il risultato, giustamente premiato da Coldiretti, è una birra che diventa racconto e unisce due filiere artigianali, testimonianza concreta di come un’antica realtà agricola possa guardare al futuro senza perdere la propria identità, anzi rafforzandola con idee nuove e coraggiose'' commenta Elio Gabardi che ha organizzato in ogni dettaglio l'Oscar Green 2025.

Ed è bello conoscere queste storie virtuosamente sostenibili dove la coltivazione locale diventa produzione a basso impatto, energia pulita, recupero intelligente degli scarti.

E' solo così che il lavoro artigiano diveta Valore, ma anche responsabilità ambientale. ''Bufalager è un piccolo capolavoro di artigianalità che non conosce compromessi e parla di un territorio che si rigenera e di persone che credono in un’economia diversa'' afferma il presidentedella Federazione regionale Gianluca Barbacovi, intervenuto alla premiazione con il direttore di Coldiretti Trento e Bolzano Enzo Bottos. Alla cerimonia anche i due assessori provinciali all'agricoltura Giulia Zanotelli (Trento) e  Luis Walcher (Bolzano) che hanno portato parole di concreta attenzione al mondo dell'agricoltura.

 

Corona Perer
10 luglio 2025

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Gli altri premiati dell' Oscar Green 2025

L’Azienda Agricola Sergio Zanella della Val di Sole alleva galline Proves della Val d’Ultimo, le pecore Tingola di Fiemme, produce Miele, carne, uova e trasforma ogni spreco in risorsa: la lana non scartata, ma valorizzata come pacciamatura o filato, il letame usato come concime naturale per rigenerare la terra. 
Angela Laner, una giovane imprenditrice agricola trentina ha saputo trasformare una vita semplice e faticosa in un atto di resistenza culturale, ambientale ed economica.Il suo gregge è imponente – circa 1000 capi tra pecore, capre e una decina di equidi. Il cuore pulsante dell’attività è la transumanza, praticata da novembre a maggio attraverso Veneto e Trentino. L’azienda è specializzata nell’allevamento di pecore Biellesi e Bergamasche.
Aneghe Taneghe di San Michele all'Adige ha il suo punto di forza nel ciclo chiuso: tutta la carne fresca venduta al mercato contadino proviene solo dagli animali allevati in azienda. E attraverso i social si racconta con voce schietta.  Una sorta di agri-influencer con i piedi (e le scarpe infangate).
Jessica Larcher, giovane agricoltrice di Ruffrè-Mendola, un piccolo paese incastonato tra i monti del Trentino guida l'Azienda Agricola Baita Plazuela. Diplomata in agraria ha costruito un laboratorio di trasformazione per grano tenero e farro cresciuti, secondo i principi dell’agricoltura biologica, in piccoli appezzamenti montani. Macina nel mulino aziendale, senza alcun trattamento e ogni giorno racconta la vita nei campi attraverso Instagram e Facebook
La Cincia e Maso Garten, in Vallarsa sono due realtà complementari. Maso Garten si distingue per la coltivazione biologica di luppolo, piccoli frutti, ortaggi, piante aromatiche e fiori eduli. La Cincia trasforma grazie a tecnologie avanzate l’essiccazione è rapida, uniforme e delicata, preservando le caratteristiche organolettiche delle piante. La distillazione dolce in acciaio inox e la liofilizzazione digitalmente controllata permettono di ottenere oli essenziali e prodotti liofilizzati di altissima qualità e provata efficacia. 
L’Arca di Noemi in Val di Gresta non è solo un’azienda agricola: è un rifugio di vita per  animali che hanno conosciuto il dolore, l’abbandono o il maltrattamento. Attraverso gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), cura anche... bambini e adulti con disabilità o difficoltà psico-fisiche che trovano in questi amici speciali compagni di viaggio e guide pazienti
Mariano e Vittorio della Troticoltura Sorgenti Feido sono due fratelli soci e custodi di un’eredità familiare. L’azienda alleva trote iridee e salmerini in acque purissime. I pesci che crescono in queste acque limpide sono come sentinelle: il loro benessere racconta la salute di un ecosistema intero. L’azienda recupera e valorizza ogni parte del pesce, trasformando scarti in risorse preziose come farine, oli e integratori a base di Omega3. 
Yuri di Logical Forest a Pergine  in Valsugana, ha creato una foresta tutta di bamboo, una pianta fortissima che assorbe CO2 e trasforma la terra, diventa tisana, alimento, materia prima, energia pura. Un ecosistema che parla di sostenibilità, di futuro, di equilibrio. Yuri sogna di farne un centro yoga immerso nel verde, uno spazio dove ritrovarsi, respirare, riconnettersi con se stessi e con il mondo.
Maso Maserac, conosciuto anche come Agriconda – farm experience nelle Giudicarie ha il suo must nell’ospitalità: il “picnic al tramonto” l’AgriBreak (molto più di una merenda) e la produzione agricola si integrano con l’accoglienza, la didattica, la narrazione e la tutela ambientale.

 

Immagini della feste campestre di Salorno: Corona Perer (video > qui)

 

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