
Castel Tirolo nella via degli Asburgo
Conservate anche tracce importanti del Romanico
Castel Tirolo si trova su quella che viene definita la Via del Romanico disseminata di tesori artistici risalenti a quell’epoca. A Castel Tirolo si intrecciano in modo evidente aspetti della storia e della sovranità locale.
Ma ora Castel Tirolo entra in una via di grande richiamo: la Via degli Asburgo. Il capitano del castello austriaco Reinhold Sahl ha consegnato a Leo Andergassen, direttore del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano - Castel Tirolo, la targa di adesione alla Via degli Asburgo, un itinerario culturale istituito dal Consiglio d'Europa con l'obiettivo di rendere visibili i legami storici con gli Asburgo in Europa. In quanto castello ancestrale e sede del potere dei Conti di Tirolo, Castel Tirolo è infatti strettamente legato alla prima storia della Casa d'Asburgo.
Dal castello si può godere di uno straordinario scorcio sulla Val d’Adige e sulla Val Venosta. Ci si sente proiettati indietro nel tempo, quando i conti di Tirolo regnavano su queste terre e i contadini li nutrivano ed ossequiavano (attualmente c'è una mostra sul tema).
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Schloss Tirol/Castel Tirolo | Musei Provinciali BZ
Il legame con gli Asburgo parte con Elisabetta del Tirolo, figlia di Mainardo II di Tirolo-Gorizia, andata in sposa ad Albrecht I d'Asburgo.
Questa relazione familiare costituì la base per le rivendicazioni territoriali degli Asburgo quando, nel 1363, morì l'unico figlio della nipote di Mainardo e ultima contessa tirolese Margarete. Da questo momento in poi, Rodolfo IV d'Asburgo, cugino di secondo grado di Margarete, fu conte del Tirolo, seguito dal fratello Leopoldo III e dai suoi discendenti.
Anche se nel 1420 gli Asburgo trasferirono la loro sede di governo e la loro residenza a Innsbruck, Castel Tirolo rimase in loro possesso e la Contea del Tirolo fece parte dei loro domini. Solo durante l'occupazione bavaro-francese del Tirolo, a partire dal 1805, Castel Tirolo fu espropriato e passò di mano più volte. Dopo la riunificazione del Tirolo all'Austria nel 1816, la città di Merano donò il castello alla famiglia imperiale austriaca, di cui rimase in possesso fino al 1918.
Uno degli arredi più famosi di Castel Tirolo è il cosiddetto “Altare di Castel Tirolo”. Fu donato dagli Asburgo in qualità di nuovi sovrani e giunse a Tirolo nel 1370/73 nel corso del viaggio di omaggio dei fratelli Albrecht III e Leopold III d'Asburgo - che sono raffigurati anche all'esterno delle ali.
Il maniero si trova su quella che viene definita anche la Via del Romanico che si estende dalla Val Venosta, fino al convento carolingio di Müstair in Svizzera (patrimonio mondiale dell’Unesco), e in direzione sud fino in Trentino.
La via romanica delle Alpi è disseminata di tesori artistici risalenti a quell’epoca. Ci sono 25 siti, tra questi c'è Castel Tirolo con i suoi portali in marmo adornati da sculture del XII secolo.
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Schloss Tirol/Castel Tirolo | Musei Provinciali BZ
Il castello raggiunse il suo attuale aspetto dopo più di nove secoli e durante diverse fasi costruttive.
Una prima fortificazione venne eretta nell’XI secolo, mentre al XII secolo risale la costruzione del palazzo meridionale, sopraelevato di un piano e ampliato nel XIII secolo. Modifiche sostanziali vennero eseguite più tardi nel XIX e XX secolo. I portali romanici realizzati da scalpellini lombardi, poi, sono dei capolavori imperdibili.
Il nucleo castellano comprende il palazzo meridionale con l’annessa cappella, il palazzo orientale, il camminamento di ronda, il refettorio (il cosiddetto “Mushaus”), la cantina del refettorio, il mastio, il cortile delle cucine e gli edifici di servizio.
I portali, sono l’esempio più straordinario di scultura romanica in Tirolo, nonché gli imperdibili capolavori storico-artistici del castello, sono ancor oggi oggetto di molti quesiti da parte degli studiosi in relazione alla storia edilizia.
L’iconografia del portale del palazzo e del portale della cappella, il primo scolpito nel marmo di Lasa e il secondo nel marmo di Racines (Vipiteno), prende spunto dall’interpretazione umana del mondo animale. Nel loro programma iconologico incentrato su peccati e salvezza divina, in un’appassionante e continua lotta tra il Bene e il Male, il primo è destinato a trionfare.
Osservando i portali è importante considerare la doppia valenza del linguaggio simbolico medievale: alcune figure, animali o vegetali, possono essere simboli di un messaggio e contemporaneamente del suo contrario. Così, il leone può rappresentare sia Cristo che il demonio.
L’edera che incornicia il portale simboleggia l’eternità, garanzia di un’imperitura memoria. I portali di Castel Tirolo, dato il loro ottimo stato di conservazione, rappresentano un unicum non solo nell’arco alpino. Vengono infatti costantemente messi a confronto con i bassorilievi della basilica di San Michele a Pavia.
Uno degli arredi più famosi di Castel Tirolo è il cosiddetto “Altare di Castel Tirolo”. Fu donato dagli Asburgo in qualità di nuovi sovrani e giunse a Tirolo nel 1370/73 nel corso del viaggio di omaggio dei fratelli Albrecht III e Leopold III d'Asburgo - che sono raffigurati anche all'esterno delle ali.
E' l’altare a portelle più antico dell’arco alpino fu realizzato a Vienna e donato nel 1370 ca. dai fratelli Leopoldo III e Alberto III d’Asburgo. Entrambi i duchi sono raffigurati con le rispettive consorti sui pannelli esterni, nella tipica posa dei donatori.
L’originale è conservato dal 1938 presso il Museo Ferdinandeum di Innsbruck, mentre sulla mensa in muratura della cappella superiore è collocata una copia fedelmente riprodotta, realizzata nel 2001 dal gruppo Unika di Ortisei. L’altare aperto mostra sei scene tratte dalla vita di Maria, tra le quali l’Annunciazione, la Nascita di Cristo, l’Adorazione dei Re Magi e la Morte di Maria.
Foto-Matthäus Kostner
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Schloss Tirol/Castel Tirolo | Musei Provinciali BZ
Da non perdere la doppia cappella medievale, la Sala dei Cavalieri, sala di rappresentanza utilizzata anche per organizzare banchetti, le segrete del mastio e il refettorio (Mushaus) rivestito di pannelli lignei. Innumerevoli oggetti danno un’idea della vita, della cultura e della storia del Tirolo dalla Preistoria fino ai giorni nostri.
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MOSTRE IN CORSO
(magio 2025) È stata inaugurata a Castel Tirolo la nuova mostra sulle conquiste culturali della comunità contadina “Bauern Power. Manualità, Ingegno, Arte di vivere”. Racconta della cultura e delle conquiste dei contadini, come hanno plasmato il paesaggio, gli edifici, lo stile di vita e come si vedevano in passato.
Nell'ambito dell’Anno dei musei dell'Euregio 2025 "Guardare oltre" sulle guerre dei contadini tedeschi del 1525 ed è l'occasione per visitare Castel Tirolo, che in quanto residenza dei conti di Tirolo, ha dato il nome all’intera regione.
Dai muri a secco costruiti per consentire l'utilizzo agricolo anche dei pendii più ripidi ai masi, piccoli mondi a sé stante, con le loro stalle, i fienili e le parti abitate, dagli attrezzi da lavoro utilizzati dai contadini all'alimentazione del tempo come il pane che veniva cotto in grandi forni a cupola, e siccome la cottura richiedeva molto tempo, veniva preparato solo poche volte all'anno ed essiccato per conservarlo. Calendari, cultura scritta, toponomastica: un documento dell’anno 1555 riporta diverse insegne di case, che rappresentavano i masi e servivano come firma per i contadini che non sapevano scrivere.
L’ingresso al museo è a pagamento. Informazioni: Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo, tel. 0473/220221
Il castello a primavera e (sotto) d'autunno
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