
Sacco-San Giorgio: addio ai Frati
Deciso il 21 settembre il distacco
di Corona Perer - Il 24 giugno si è celebrato il Battista, a cui è intitolata la bellissima chiesa del Borgo, un tempo Comune, quando Rovereto doveva ancora nascere. Chiunque abbia partecipato ai riti porta dentro un sentimento di smarrimento. E fa prove di distacco. I Frati se ne vanno il 21 settembre 2025 dopo una presenza ultradecennale che ha fatto di questa realtà un punto di riferimento pastorale.
Frequento la Parrocchia di Borgo Sacco da 28 anni. Ricordo come ieri lo stupore entrando nella bellezza della Chiesa barocca che avrebbe segnato le tappe più importanti della nostra famiglia tra battesimi, cresime, matrimoni e funerali. Tuttora la guardo e ritengo un gran dono quello che ci è stato riservato. Chi l'ha dipinta ci ha fatto entrare ogni volta nella rappresentazione del Paradiso: non è poco, di questi tempi.
Ricordo come fosse ieri la Tullia che con una voce stentorea intonava i suoi sonori alleluja dal primo banco, quasi a tirare il gregge. A fine messa tirava fuori dalla borsa caramelle per tutti, in primis chierichetti e chierichette.
Ricordo la contessa Maria Bossi Fedrigotti Van der Straaten che, puntuale alla messa delle 11, sedeva al quinto banco (spesso con le figlie Maria Josè e Isabella) e con sguardi di approvazione seguiva gli impeccabili inchini del sacrestano, il mitico e indimenticato Remo che non era certo un bigotto, ma aveva un tal percezione dello spazio sacro da viverlo col dovuto rispetto. Inchini che la nobildonna percepiva nella loro discreta eleganza.
E poi come non ricordare il succedersi dei frati negli anni ! Di parroco in parroco, una fraternità che ha saputo mostrare la bellezza dei testi sacri, ma anche aggregare e creare comunità, specie quando si è trattato di unire la Parrocchia di Sacco con quella di San Giorgio, fusione non facile.
In questi giorni è stata riaperta la Baita in Val Duron sopra Campitello di Fassa: mai come quest'anno tanta gente attorno ai frati che la gestiscono da molti anni.
Perdere chi ha accompagnato tutto questo, trovando sempre parole efficaci ed ispirate in un tempo così complesso, è un dolore che i fedeli di Sacco-San Giorgio si sarebbero volentieri risparmiati. Tutti sanno che il distacco sarà difficile e da un anno a questa parte tutti hanno continuato a sperare che i frati di Padova - prima - e che il Vescovo - poi - mettessero quella parola che poteva fare la differenza e assicurare continuità. Si dice (...vox populi) che non tutto sia stato davvero valutato, o esperito, ad esempio la possibile permanenza di uno dei frati, disponibile a farlo.
E sarebbe stato naturale che la gestione di una comunità di 8500 fedeli, imponeva ai laici di rimboccarsi le maniche per portare avanti il lavoro che prima facevano in tre, specie per i ragazzi, ai quali fornire oggi una testimonianza vera e sentita è sempre più difficile.Tutto procedeva bene benchè ci fossero da gestire due chiese, un oratorio, la baita in alta montagna e poi associazioni e gruppi pastorali, matrimoni (sempre meno) e funerali (sempre più).
Rivoluzionare fa bene al rinnovamento, certo. Ma un distacco da ciò che funziona apre sempre inevitabili interrogativi. Come affrontare il 21 settembre giorno del distacco? Ci sono già delle riunioni per preparare il saluto. Ci sarà dispersione di fedeli? Magari no, ma potrebbe starci. Di certo ci saranno tanti bei ricordi e più di un rimpianto.
In tempi in cui le Chiese si svuotano, riportare i fedeli al cospetto della Parola, e della sua Bellezza, è stata la mission quotidiana dei Frati. Li ringrazio per quello che hanno dato in tantissimi anni, ben prima di questi 28 anni che anch'io ho potuto condividere. E nonostante tutta la fatica che ho a capire, apro la mente a ciò che verrà.
Corona Perer
24-6-2025
la chiesa di Sacco a Rovereto
foto: c.perer
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PARROCCHIA DI SACCO SAN GIORGIO: I FRATI LASCIANO
Rovereto, 26 febbraio 2025 -Il Capitolo dei frati a Camposampiero ha deciso: lasceranno Rovereto. La Parrocchia di Borgo Sacco-San Giorgio, rappresenta circa 8500 anime tra i quartieri di Sacco (5700) e San Giorgio (2800).
Il Capitolo Ordinario 2025 della Provincia Italiana di S.Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali in corso dal 17 febbraio a Camposampiero doveva valutare mozioni relative a più parrocchie: Rovereto, Faenza, Ferrara [2027], Viseu (Portogallo); la casa filiale di Cologna Veneta; Boccadasse a Genova.
Un comunicato diramato a tarda sera (ma i lavori si erano già conclusi nel pomerigio di ieri 25 febbraio, perchè al termine i frati si erano recati a Pedavena nel Bellunese per andare a trovare i confratelli in casa di riposo), ha dato l'esito in otto righe tra le note liete e simpatiche circa i compleanni di frati ormai ottuagenari:
<<...Dopo l’appello prendiamo molto tempo per procedere alla lettura e precisazione delle proposte di mozione capitolari, guidati da fr. Francesco Ravaioli nel ruolo di moderatore.Al termine delle operazioni di voto, attraverso le mozioni approvate il Capitolo dà mandato al Ministro provinciale e al suo Definitorio di indicare al Ministro generale la chiusura dei Conventi di Rovereto, Faenza, Ferrara [2027], Viseu (Portogallo); la casa filiale di Cologna Veneta; la conclusione del servizio affidatoci dalla Diocesi nella Parrocchia di S.Antonio di Boccadasse a Genova.>>
Stop, dunque. Motivazioni, eccezioni alle mozioni, sintesi di un dibattito... Nulla.
L'opzione era se chiudere questa o tenere aperto Sanzeno-San Romedio, che con il suo Eremo è ormai una destinazione di turismo religioso per le leggende legate al frate. Scrivevamo alla vigilia: ''...se prevarrà la seconda ipotesi si dovrebbe dedurre - con non poca amarezza - che lavorare per dare un orizzonte di senso a 8500 fedeli...non ha più senso nemmeno per i frati''. Così sarà.
La Parrocchia di Borgo Sacco-San Giorgio, è una realtà che funziona, aggrega, i frati sono amati e seguiti, l'oratorio un punto di riferimento per bambini e famiglie. Evidentemente non serve. Non basta.
La questione passa ora nella mani del Vescovo della Arcidioesi di Trento mons. Lauro Tisi, che si trova con una grossa parrocchia sguarnita. E qui c'è da capire come sono andate le cose: pare che i Frati avessero da tempo comunicato le loro obiettive difficoltà e la loro intenzione di chiudere e l'Arcivescovo non avesse opposto obiezioni. Forse anche in Diocesi era meglio non sguarnire Sanzeno-San Romedio a sacrificio di Sacco?
Rovereto 26 febbraio 2025
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UNA COMUNITA' MOLTO LEGATA AI SUOI FRATI
20.2.2024 - La Comunità di Sacco - San Giorgio è molto legata ai suoi frati. La notizia di una eventuale soppressione ha destato parecchio sconcerto ed anche smarrimento. Tuttavia non sono state erette barricate o proteste ma si è puntato ad un percorso condiviso per far presente al Provinciale le molte cose buone di questi ultimi anni, in cui la parrocchia guidata da Fra Nicola Riccadonna ha saputo ''tenere''. E pareva che il Provinciale ne fosse restato positivamente colpito.
Fra le ultime recentissime iniziative anche la lectio di fra Ugo Sartorio frate francescano conventuale e giornalista con una laurea in Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana già direttore del “Messaggero di sant’Antonio” e poi di “Credere Oggi”. Sartorio ha spiegato le sfide alle quali è sottoposta la parrocchia contemporanea in un'epoca decisamente cambiata nel giro di 50 anni in cui il fenomeno più evidente è il crollo della cristianità. Il crollo nel ricambio dei sacerdoti è evidente.
La Provincia religiosa dei Frati Conventuali dovrà dunque decidere (si voterà il 25 febbraio). I lavori si tengono alla Casa di Spiritualità dei Santuari Antoniani dove sono presenti 62 frati capitolari, in rappresentanza qualificata dei 235 frati iscritti alla Provincia.vede frati presenti nel nord-Italia, in Portogallo e Cile in due distinte delegazioni; alla Provincia sono anche affidate le Custodie provinciali del Ghana e di Francia-Belgio.I lavori sono guidati in questa prima parte dal Ministro generale OFM Conv. fr. Carlos A. Trovarelli.
Durante questa Prima parte di Capitolo i frati hanno scelto anche il Ministro provinciale e i frati del Definitorio provinciale.
Nei giorni scorsi si è svolta già una riflessione su alcuni temi urgenti ed emergenti per la vita della Provincia, tra questi certamente decisiva è la questione della eventuale chiusura di alcune comunità. E da questo dipenderà anche l'elaborazione del Progetto Provinciale Quadriennale 2025-2029 (che verrà finalizzato e approvato nella seconda parte del Capitolo (convocata per il 21-26 aprile 2025) in cui verranno conferiti gli altri servizi e incarichi di guida delle comunità della Provincia e delle Opere della stessa.
I Fedeli incrociano le dita, Sanno che non si potrà buttare a mare quanto costruito in questi anni.
(Corona Perer)
20.02.2024
Autore: Corona Perer
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