''Vuoto a credere'' di Enzo Romeo
Papa Francesco, la fede, e la chiesa al tempo del coronavirus
L’immagine di papa Francesco che attraversa da solo la piazza deserta, sotto la pioggia, è entrata nella storia come l'immagine della Pasqua2020 i tempi del Coronavirus. Che Pasqua vivremo quest'anno, dopo un anno di Covid ormai lo sappiamo: l'emergenza non è finita. E anche il Papa affronta il momento con la stanchezza di tutti.
Tuttavia: il blocco imposto dal coronavirus è stato un tempo da buttare, una scorza di vita, un vuoto a perdere? Enzo Romeo caporedattore e Vaticanista al Tg2 ha tracciato nel suo ultimo libro edito da Ancora un diario dei giorni della pandemia, dal 26 gennaio al 3 maggio, ripercorrendo i fatti salienti avvenuti nel nostro Paese, con particolare attenzione al ruolo svolto dalla Chiesa italiana, alle iniziative del papa, a un modo diverso di credere e di vivere concretamente la fede.
Bellissimo il titolo: partendo dal vuoto che abbiamo vissuto in questi mesi, ecco che il vuoto a cui spesso si accompagna un concetto di perdita e scarto (il classico "vuoto a perdere") diventa "Vuoto a credere".
Una sera piovosa di fine marzo un uomo vestito di bianco attraversa da solo una piazza San Pietro deserta. È un’immagine mai vista, impensabile, come tutto quello che stiamo vivendo da quando il coronavirus si è diffuso per il pianeta. Abituati alle folle, ai riti collettivi, ai saluti festosi, vedere il papa in preghiera nella piazza vuota ci ha spaventato; poi, pian piano, abbiamo capito che il vuoto è fatto per essere colmato, che anzi proprio il vuoto è la condizione migliore per riempire di senso nuovo e autentico le nostre esistenze. Diventate troppo piene. Di tutto: di cose, di ansie, di aspettative, di recriminazioni. L’altra faccia del vuoto è la pienezza, l’altro lato del silenzio è l’ascolto. (Enzo Romeo)
È una considerazione che l’autore propone a tutti, al di là della distinzione tra chi crede e chi no. Ma è pur vero che, nella dimensione cristiana, la pandemia è stata letta sotto una luce speciale. L’insignificanza ha preso la forma di un “vuoto a credere”. Costretti a fermarci, siamo stati indotti a liberarci del superfluo, facendo spazio – consciamente o no – al trascendente, all’invisibile essenziale, a Dio. A questa consapevolezza perveniamo prendendo atto che siamo un’unica famiglia umana, che il vicino di casa non è un estraneo, che la persona che incrocio in strada non è avulsa dal mio destino.
Enzo Romeo, (Siderno, 1959) da inviato ha seguito le vicende internazionali degli ultimi decenni e l’attività dei pontefici, da Giovanni Paolo II a Francesco. Collabora ai periodici Credere e Jesus e fa parte del comitato direttivo di Dialoghi, rivista culturale dell’Azione Cattolica. Numerosi i suoi saggi su temi ecclesiali e letterari. Con Àncora ha pubblicato, fra gli altri, Il Piccolo Principe commentato con la Bibbia (2015) e Le tabelline di Dio (2020).
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