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Susanne Raweh, la nonna bambina

Giornata della Memoria: i libri della Shoah

Susanne Raweh, autrice del libro "La nonna bambina" un libro per le nuove generazioni illustrato dalla figlia Dafna (ed. Gilgamesh, Torino 2013)  è una delle ultime sopravvissute allo sterminio degli ebrei,

Fu internata nei lager ancora bambina ed è miracolosamente sopravvissuta. Laica e libera pensatrice, poliglotta,75 anni, ha studiato Letteratura inglese e linguistica all'Università di Gerusalemme. Ex- docente universitaria, ha vissuto con la famiglia alcuni anni in Italia ed  è stata anche psicoterapeuta della coppia. H

Tornata in Israele, ha cambiato professione dopo gli studi di Assistenza sociale con indirizzo psichiatrico, lavorando nel settore della terapia di coppia e della famiglia e nel supporto psico-sociale dei superstiti della Shoah e delle loro famiglie. E' diventata scrittrice il giorno in cui decise che doveva fare qualcosa di più per la memoria e cioè  spiegare la Shoah ai bambini in  "La nonna bambina" che contiene la testimonianza della shoah vista con gli occhi di una bambina ed è raccontata con linguaggio semplice, senza indugiare mai nei particolari più terribili, con un linguaggio delicato.

Susanne Raweh gira il mondo e va nelle scuole per raccontare la sua "piccola storia, in una grande storia", partendo dalla decisione di scriverne per i bambini. "Solo in età matura ho deciso di raccontare la mia storia, prima non sono riuscita a trovare la forza di condividere con nessuno la mia dolorosa esperienza". E quindi i lager nazisti, il freddo patito, la malattia, la fame e la sete. Numerosi allontanamenti e i ricongiungimenti fortuiti con la sua famiglia.

Dalla Romania all'Ucraina, alla Transnistria e poi di nuovo alla Romania, fino ad Israele, dove è approdata a 20 anni, quando è sfuggita ad un'altra dittatura, che voleva mettere tutto a tacere e non tollerava dissensi: è stato un racconto commovente, quello di Susanne, narrato con fatica ma anche con dolcezza e attraversato da vicende personali e familiari, che hanno stimolato molte domande nei numerosi e attentissimi bambini presenti.

Il  "Giorno della Memoria" ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono nella città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz) e scoprirono l'orrore del genocidio nazista, rivelandolo al mondo.

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