
Vendite quotidiani in continuo calo
Anche le loro edizioni web in affanno - Il ''caso'' Raspelli
Le edicole chiudono, gli italiani hanno perso fiducia nei giornali. La crisi dell’editoria quotidiana si conferma anche nei primi sei mesi del 2024. In media, nel periodo gennaio-giugno 2024, giornalmente, sono state vendute 1,31 milioni di copie, in flessione su base annua del 9,% e del 29,4% rispetto al 2020. Lo scrive l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo al primo semestre 2024.
Anche le statistiche diramate della società che certifica diffusione e vendita delle copie dei giornali ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) segnalano cadute vistose.
La stampa italiana è una nave con una falla vistosa che prende acqua. Basti qualche dato riferito al volume delle copie vendute tra dicembre 2022 e giugno 2024, ovvero un solo anno e mezzo dei tre maggiori quotidiani.
REPUBBLICA vendeva al dicembre 2022 le sue 132.489 copie che nel giugno 2024 scendevano a 107.901. Il CORRIERE DELLA SERA vendeva al dicembre 2022 le sue 255.570 copie, scese a 211.612 nel giugno 2024. LA STAMPA vendeva al dicembre 2022 le sue 93.006 copie: a giugno 2024 erano diventate 67.473.
(Fonte: ADS dicembre 2023/giugno 2024)
E non si può dire che il pubblico dei lettori si sia spostato sulle edizioni digitali. L'emorragia continua anche sul web segno che queste testate hanno perso credibilità. Sempre la stessa fonte (ADS dicembre 2023/giugno 2024) emerge il drastico crollo di copie digitali:
LA STAMPA web da 10.898 copie digitali del maggio 2024, ne ha perse - nel solo arco di un mese! - quasi 4.500 scendendo a 6.329 copie del giugno 2024.
Peggio è andata a REPUBBLICA che nel solo mese maggio-giugno di quest'anno da 36.975 copie digitali è sceso a 20.805 ovvero più di 16.000 copie...in meno. E che dire del CORRIERE DELLA SERA? Ha addirittura dimezzato: da 83.489 a 46.228 copie digitali sempre nello stesso mese maggio-giugno 2024.
Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo (1,12 milioni) su base annua si sono ridotte del 9,2% (risultavano pari a 1,23 milioni nel 2023) e del 32,3% rispetto al 2020 (quando ne venivano vendute giornalmente 1,65 milioni di copie).
In calo anche il digitale
La scarsa attrattiva dei quotidiani venduti in formato digitale viene conferma anche dai dati del primo semestre dell’anno, con una media di circa 190 mila copie giornaliere.
Guardando agli ascolti delle edizioni dei principali telegiornali nazionali nel primo semestre 2024 le edizioni serali mostrano, rispetto al corrispondente periodo del 2023, una riduzione di circa 560 mila unità (da 15,85 a 15,29 milioni di spettatori). In flessione, sempre nel primo semestre del 2024 rispetto all’anno prima, anche le edizioni della fascia oraria 12:00-14:30, che passano da 13,01 a 12,30 milioni di spettatori. Considerando anche l’arco temporale dell’analisi (2020-2024), emerge come gli ascoltatori medi giornalieri dei TG risultino nettamente inferiori ai livelli registrati nel 2020
La TV perde ascolti ma alcune trasmissioni continuano a segnare trend positivo. Vanno molto le trasmissioni di ricette: fortissima come sempre BENEDETTA, ma anche il critico enogastronomico Edoardo Raspelli con la sua ''Italia che mi piace'' che macina ascolti favoriti anche dall'accesso alle puntate on demand nei due canali (Canale Europa e Alma Tv), dove viaggia su medie molto alte e supera di gran lunga le copie digitali del Mainstream!
Si può parlare di un vero e proprio ''caso Raspelli'' con qualche cifra aggiornata a fine luglio. Su ALMA TV (recente unione di AliceTV e MarcoPoloTV) in diretta, il programma di Raspelli ottiene ogni volta 90.000-150.000 spettatori; cui si aggiunge l’on-demand con ulteriori spettatori: dai 15.000 ai 70.000.
Le stesse puntate sono visibili sempre anche on demand su Canale Italia. Quindi altri spettatori per ogni puntata: tra i 130.000 e gli oltre 700.000. La puntata sulla piacentina Pizza+1 è stata vista da 695.000 spettatori; sui malloreddus e carta da musica ad Irgóli (Nùoro) 758.000 spettatori; i vini dell’Oltrepó Pavese 759.000 spettatori.
Insomma il programma prodotto da Fabrizio Berlincioni (vincitore di 2 Festival di Sanremo) è stato visto anche da 850.000-950.000 persone tra AlmaTV e Canale Europa.
Tornando ai giornali in versione digitale, che non riescono a competere nemmeno con un programma tv, non resta che tirare le somme: gli italiani hanno capito che il mainstream non informa, meglio l'intrattenimento. Il pubblico ha capito che i giornali hanno un compito: dare solo la versione ufficiale, e che le tv si muovono solo su veline preconfenzionate. Questo spiega anche perchè siamo agli ultimi posti al mondo sulla qualità dell'informazione. Con poche eccezioni: tra queste IL FATTO QUOTDIANO che registra un +5,5% nel mese di aprile 2024, a cui fa riferimento la rilevazione di Primaonline.it
(vedi la grafica qui sotto).
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