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Matera è ancora capitale della cultura

L'incredibile evoluzione di una città rinata come meta trendy

(C.Perer) - Matera è ancora capitale della cultura. L'incredibile evoluzione di una città, rinata come meta trendy, spiega e dimostra al mondo che rigenerare e rivitalizzare un contesto socio-architettonico è certamente diffiicile, ma non impossibile.

Dichiarata Patrimonio Unesco, la città è entrata d'impeto nei desiderata dei turisti dopo che è tata anche Capitale Europea della Cultura nel 2019.

Per raggiungerla arrivano da tutto il mondo. Non avendo aeroporto si scende a Bari e poi  si percorre la Murgia prima di arrivare nella popolosa Altamura (la città del famoo e buon pane) e quindi a Matera.

Meta richiesta, vivace, trendy, la città è oggi uno spettacolo: sempre piena di turisti estasiati da viuzze, piazze, localini aperte a tutte le ore, gallerie, mostre, concertini.

L’architettura scavata e ipogea, il sistema di cisterne sotterranee risalenti al XV secolo, i restauri, la riattivazione degli spazi, sia attraverso la produzione di opere e progetti in situ sono l'eredità di Materia2019.

I Sassi e gli spazi ipogei, la Matera ''emersa'' con la cattedrale in stile romanico dove sono custodite le spoglie del santo di Matera e le tante chiese rupestri sono i desiderata di ogni visitatore.

Dalla piazzetta della Cattedrale si apre un panorama mozzafiato che genera un tuffo al cuore. Matera sembra quell'immenso presepe che ha ispirato Mel Gibson per i film “The Passion”.

Chi ama l'arte non può mancare una visita al Musma, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera, con una ricca collezione di opere di artisti tra i quali Manzù, Cascella,  Pomodoro, Ortega, a Palazzo Pomeraci (XVII secolo), noto per le sue notevoli dimensioni come “Palazzo delle cento stanze”.

Palazzo Lanfranchi è il massimo monumento che rappresenta il 600 a Matera ma tutto il centro è disseminato di scorci barocchi. Meritano una visita anche il Museo Ridola dove si trovano importanti reperti archeologici rinvenuti nel comprensorio di Matera e in particolare nei villaggi trincerati di età neolitica, testimonianza che già a partire dal VI millennio a.C., l'uomo coltivava la terra e perciò vi erano insediamenti stabili.

Passeggiando nel centro storico si incontra il Palombaro  una grande cisterna scavata a metà 1800 sotto la centralissima Piazza Vittorio: serviva per la raccolta di acqua potabile degli abitanti del Sasso Caveoso. Riportata alla luce nel 1991 in occasione dei lavori di sistemazione della piazza, è profonda 15 metri e poteva contenere circa 5.000 metri cubi d’acqua, convogliata da una complessa trama di canali, grotte, gallerie, cisterne sotterranee che recuperava le acque piovane e le acque della falda nelle vicinanze del Castello Tramontano.

Oggi ogni angolo di Matera brulica di turisti: i residenti tollerano con grande disponibilità chi entra nei cortiletti privati e fino a sera tarda non sembra mai pago di scandagliare ogni anfratto. Un fascino senza tempo. Di giorno, Matera abbaglia con la sua luce incantata e si perderebbero volentieri delle ore ad osservare dall'alto l' andirivieni di figurine  che si muovono tra scalette e passaggi pedonali. Tra loro anche i calessini-ape adibiti a taxi urbano.

Il calessino è il vero business di Matera, oltre che essere diventato un'icona fotografica. Non c'è foto di Matera vista dalla piazza che domina i sassi, senza la presenza allegra delle Api-calessino. Venti euro a testa per 4 posti e 50 minuti di corsa. Risultato: 80 euro l'ora. Pasquale e Tobia hanno un gran daffare tutti i giorni, compresi i loro colleghi.

In centro c'è uno slargo speciale: Piazzetta della Cittadinanza Attiva. Qui si respira la Matera civica, quella che con grande sforzo e assoluta lungimiranza ha strappato i sassi all'abbandono e ne ha fatto un potentissimo albergo diffuso. Questa piazzetta è anche un omaggio al processo partecipativo che ha portato alla candidatura di Matera 2019, un movimento partito dal basso  partito sin dal 2008, grazie ad un gruppo di ragazzi riunitisi nell’Associazione Matera 2019 e che è poi sfociato in un dossier e nella nomina nel novembre 2014 a Capitale Europea della Cultura. Un progetto civico prima ancora che culturale che però è diventato "cultura del fare insieme".

Anna Giammetta, giornalista, vive e lavora a Matera da sempre. Ha visto i primi passi di Matera 2019 e ne conosce tutta la genesi. Ci ha spiegato che la città ha cercato di recuperare quei ritardi che aveva accumulato nel corso degli anni e che tutta la popolazione è consapevole della sfida in atto perchè anche le periferie sono state coinvolte e anche questa è stata una mossa vincente.

“Matera sta vivendo un momento magico dal momento in cui è stata designata a capitale europea della cultura per il 2019 anche se è sempre stata una città molto viva e frizzante. Ne sono la testimonianza circoli culturali come La Scaletta che da oltre 50 anni produce cultura a Matera. Dietro questa candidatura c'è davvero un popolo e io credo che la Commissione Europea sia stata  ammaliata dalla genuinità della gente e dalla semplicità delle famiglie perché Matera ha comunque conservato le sue tradizioni gelosamente e una storia millenaria che è nel suo DNA".


Autore: Corona Perer

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