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Campana dei Caduti, 100 anni e... qualche polemica

Prima l'assist sul riarmo e ora lo stupefacente 'no' all'appello di pace dei bambini!

Prima l'assist sul riarmo e ora il no ad un appello di pace: dei bambini! I 100 anni della Campana dei Caduti di Rovereto, in questo 2025 avranno anche coperto la città di manifesti autocelebrativi, ma hanno seminato più di qualche dubbio. La Campana promuove ancora la Pace?

''La Pace è sempre a portata di mano'' è stato detto più volte alla Campana di Rovereto, ma di recente la Reggenza (così si chiama il direttorio con un appellattivo ottocentesco) ha rifiutato di promuovere l'appello alla pace di bambini di 67 paesi al mondo, tra cui l'Italia. E poi un articolo uscito nel Bollettino dove il  ''Reggente'' esprime parole a favore del riarmo europeo. Un vero e proprio scandalo, di più: un oltraggio alla memoria di questa Campana e del suo fondatore.

Del no all'appello dei bambini abbiamo scritto qui, raccogliendo la denuncia di Ennio Bordato presidente di AASIB.org che aveva proposto all'istituzione di promuoverlo, ma ora emergono le prime reazioni.

Il Presidente Gruppo Albora, Luigi Torboli, ha preso carta e penna ed il 22 novembre 2025 ha mandato una pec al Reggente Marco Marsilli in cui chiede di riconsiderare la sua posizione.

''In quanto Presidente del Gruppo ALBORA, un’associazione impegnata per la
prevenzione e la tutela della persona e dell’ambiente, sono ad esprimere il nostro profondo
disappunto in merito alla Vostra recente decisione di rifiutare la promozione dell'Appello per
la Pace lanciato da bambini di 67 Paesi, a causa della sua origine dalla Crimea.
La Campana dei Caduti Maria Dolens è universalmente riconosciuta come il simbolo
della fratellanza tra i popoli e un monito solenne contro la guerra, onorando i Caduti di tutte
le nazionalità senza distinzione alcuna. Questo ruolo transcende ogni contingenza politica o
disputa territoriale.
Dire "no" a una richiesta di pace proveniente da bambini di tutto il mondo – che per sua
natura è apolitica e pura – e motivare tale rifiuto basandosi sull'origine geografica
dell'Appello, significa, a nostro avviso, tradire i principi fondanti della Fondazione.
Una tale decisione espone l’Istituzione al rischio di essere percepita come politicamente
schierata, compromettendo la sua essenziale funzione di ente super partes e messaggero di
pace per l'umanità intera. La pace, specialmente in un momento come l'attuale, non può avere
né confini né bandiere; è un valore universale.
Nell'anno in cui la Campana celebra il suo centenario come promotrice di pace, questo
rifiuto rappresenta non solo un errore di valutazione, ma un'opportunità mancata per
riaffermare con forza il suo ruolo nel panorama internazionale.
Per questi motivi, in nome dei valori che il Gruppo ALBORA condivide con la missione
originale della Campana, Vi esortiamo formalmente a riconsiderare la Vostra posizione.
Vi invitiamo a compiere un passo indietro e a promuovere l'appello dei bambini.
Accogliendo l'appello, la Campana dimostrerebbe ancora una volta la sua grandezza
morale e la sua coerenza, riaffermando la sua vocazione universale e silenziando le critiche
che, legittimamente, mettono in dubbio la sua imparzialità.
Restiamo in attesa di un Vostro riscontro e, in ogni caso, confermiamo la nostra
disponibilità a un costruttivo dialogo volto a sostenere il ruolo della Campana come faro di
pace. Con massima stima, Luigi Torboli.

Vedremo ora se il Marco Marsilli (il Reggente appunto), ribadirà le stesse motivazioni che lo hanno portato a rifiutare la promozione di un appello di pace scaturito dai bambini (!) in occasione di un incontro internazionale (che ha la sola colpa di essersi tenuto in Crimea) o se farà marcia indietro consapevole di aver commesso un grave errore di valutazione  che sposta persino lo status della Campana verso un organismo deragliato e schierato politicamente.

Del resto nel bollettino mensile (il  numero 56) proprio mentre celebrava il 100 anniversario, il Reggente affrontava il  Piano di Riarmo UE con un editoriale assai discutibile. Uno si sarebbe aspettato che mettesse in guardia su un progetto belligerante nella sua stessa natura (ricorrere a nuove armi) che andrebbe a sottrarre risorse a ben altri e più gravi problemi accennati per la verità dallo stesso Reggente con un generico ''dicunt'', ''narrant''. Invece no.

Le ultime tre righe del Reggente collegavano il piano agli auspicabili (secondo lui) Stati Uniti D'Europa. ''...Un’evoluzione, ne siamo convinti sfidando le opinioni contrarie, di cui le giovani generazioni sarebbero le prime a beneficiare''  scriveva Marco Marsilli.

Ora: la Campana della Pace, sostenuta da molti e lauti fondi della opulenta Provincia Autonoma di Trento,  nacque fondendo i cannoni della seconda guerra mondiale. Fu ideata dal sacerdote roveretano don Antonio Rossaro, per onorare i Caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero.  

Era quindi partita una petizione popolare che chiedeva le dimissioni del Reggente, ignorata anche dal Consiglio Comunale di Rovereto a sua volta appellata ''Città della Pace'' da una legge ad hoc. Il Comune preferiva mettere la testa sotto la sabbia come in passato avev fatto per i buchi finanziari poi sanati da Mamma Provincia.

Sommessamente - e consapevoli che dire qualcosa ''contro'' sembra blasfemo (ne sappiamo qualcosa) - ci è parso un tantino 'curioso' che non si trovasse una frase esplicita per esprimersi su progetti (folli) di riarmo, per una guerra al momento solo temuta, se non fantasma - che serve solo a mantenerci nella paura contro un popolo che i giornali del mainstream dicono combattere con le pale, a bordo di motorini, quando non in bicicletta.

Ecco questa è la Città della Pace che a tutti offre in ogni angolo i suoi cartelloni ''Benvenuti a Rovereto Città della Pace''. Perfino il mercatino di Natale ha scelto di chiamarsi ''Rintocchi di Pace''. 


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N.b.: La lettera di cui sopra è stata inviata via pec ed il Presidente di Albora nell'informarci ha ritenuto utile inviarci anche la ricevuta di spedizione e accettazione: il Reggente dovrà rispondere. La nostra testata è disponibile ad ospitare anche la sua posizione.

 

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