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Betlemme, città blindata e deserta

Terra Santa col cuore che sanguina

Natale se ne è andato. E' stato triste, amaro, con una Betlemme deserta. Niente luci e niente festeggiamenti nel 2023, cancellati in segno di lutto e solidarietà con Gaza.

La gente non esce di casa, è tutto chiuso, negozi chiusi. Da Betlemme arrivano voci di dolore e preoccupazione anche perchè la guerra tra Hamas e Israele sta portando a una escalation di violenza anche in Cisgiordania, con i coloni israeliani che hanno intensificato i loro attacchi contro la popolazione palestinese.

Dal 7 ottobre 2023, giorno del grave attentato di Hamas e dell'inizio della guerra di Israele, i coloni israeliani hanno ucciso anche qui e quasi sempre nell’ambito di azioni punitive verso la popolazione civile che abita nei villaggi. Anche nelle frazioni di Betlemme le aggressioni si stanno moltiplicando. Tutto questo genera un grande stato di paura e allarme, che induce le persone a non uscire di casa.

Il governo israeliano ha proclamato lo stato di guerra e imposto sul territorio cisgiordano dure misure di controllo che coinvolgono anche Betlemme: il coprifuoco e il divieto a muoversi al di fuori del proprio comune di residenza (vale anche per la residenza nelle frazioni, che per la città di Betlemme sono numerose).

Inoltre, sono state imposte anche la chiusura di numerosissime attività commerciali e negozi, come anche delle scuole. Queste fortissime restrizioni alla libertà di movimento rendono molto difficile, se non impossibile in non pochi casi.

Persino raggiungere il Caritas Baby Hospital, che è un punto di riferimento per le famiglie di decine e decine di comuni della regione, è diventato proibitivo. La Cisgiordania è stata sigillata, inaccessibile dai turisti, che portano la maggior parte dell’indotto di città come Betlemme, dove oltre il 90% del lavoro si svolge in ambito turistico. Inoltre, tutti i trasporti verso e fuori la Cisgiordania sono bloccati, così come i trasporti tra città e città.

Questo comporta una crescente difficoltà nel reperire ogni genere di beni, inclusi quelli prodotti localmente. Il peso psicologico di questo immiserimento è grandissimo.

Che Natale è? E' un Natale Amaro. Lì, in Terra Santa  dove l'avvento ricorda un Dio fattosi uomo, diventa difficile immaginare e sognare la Pace.

Nelle chiese cristiane lì - come da noi - si prega. E si fatica a trovare la Speranza in mezzo a tanto odio scatenato verso la popolazione palestinese.
Che manchino luci lì dove Cristo si è rivelato è naturale.
Mancarono solo quando ci fu la pandemia ma nella piazza antistante la Chiesa della Natività deserta come tutta la città è come se ci fosse un urlo che reclama un sacrosanto diritto: ad esistere!

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