La Terra Santa brucia
Padre Faltas: ''La violenza genera violenza, dobbiamo fermarla''
di Ibrahim Faltas* - Ora è Gaza la grande tragedia. Come nel 2014. Ma nel 2021 gli scontri furono anche a Gerusalemme, alla porta di Damasco, sotto la mia finestra, e poi alla spianata delle moschee, piu’ di 200 focolai di rivolta tra citta’ e villaggi in tutto il Paese.
Stiamo assistendo inermi, ad una violenza uomo contro uomo inaudita, una violenza ereditata dal grande fallimento delle risoluzioni applicate nel 1967, e dall’indifferenza della comunita’ internazionale di trovare una soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina. Una vera guerra di violenza tra coloni ebrei e arabi israeliani e lo stesso avviene nelle zone occupate della Cisgiordania.
In questi giorni sono stato contattato per alcune interviste, e dalle notizie che ascolto dai telegiornali, tante volte trapela, una scarsa conoscenza del territorio, e della popolazione che ci vive. È scoppiato l’ennesimo conflitto in Medio Oriente con tutta la sua inaudita violenza dei bombordamenti tra Gaza e Israele, dove assistiamo inermi alla distruzione di case, di famiglie costrette ad abbandonare tutto, di tanti feriti e morti da entrambi le parti, e in contemporanea scoppia una guerra fatta di parole e notizie, che impatta in maniera altrettanto grave sulla vita delle persone che stanno vivendo questa tragedia.
Per capire il Medio Oriente, e cosa sta accadendo, occorre avere una conoscenza della storia locale, ad esempio in Israele, insieme ai cittadini israeliani, e ai coloni, che possono essere ebrei o laici, vivono gli arabi israeliani del 48, che possono essere cristiani o musulmani, ma tutti sono cittadini israeliani con passaporto israeliano. In Cisgiordania vivono i palestinesi, possono essere cristiani o musulmani, e hanno un passaporto palestinese. A Gerusalemme, oltre ai cittadini israeliani, vivono i palestinesi, che non hanno nessun passaporto: possono avere una carta d’identita’ di Gerusalemme, se sono arabi del “67, oppure un lasse’-passe’. Questo e’ il mosaico di una popolazione che vive nello stesso territorio, ma che non ha gli stessi diretti.
La strada, e’ diventata il teatro di una guerra a colpi di bastoni e di sassi, mentre veniamo informati dettagliatamente delle strategie di guerra tra Hamas e Israele, che hanno gia’ fatto molte vittime, non ci si sta rendendo conto del pericolo che il Paese sta correndo. La gente ha paura a uscire di casa, per timore di subire violenze, perche’se sei arabo, o se sei ebreo, rischi anche di morire!
Non e’ una guerra solo tra Israele e Hamas, come e’ stato nelle precedenti Intifada tra Israele e Cisgiordania, dove le parti possono decidere di cessare il fuoco e trovare un accordo.
Qui siamo di fronte a una popolazione inferocita, da entrambi le parti, che sta cercando di farsi giustizia da soli, e dove non c’e’ nessun interlocutore.
Faccio un appello a tutti i capi di stato, di invitare a far cessare il fuoco tra Hamas e Israele, e di intervenire con rapidita’ a riportare l’ordine nelle strade e nella popolazione ormai sfiduciata da lunghi anni di conflitto.
La violenza genera violenza, tutti dobbiamo fermarla!
*Ofm
Vicario della Custodia di Terra Santa
Gerusalemme
Autore: Ibrahim Faltas
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