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Il deserto bianco di Gian Stefano Spoto

''...tutto quello che sta avvenendo, perfetta replica del 2014''

Sembrava una guerra finita o almeno in fase di risoluzione, invece era solo sopita. Il riaccendersi degli scontri tra israeliani e palestinesi sulla Striscia di Gaza ripropone scenari di guerra già visti.

“In questi giorni molti si fanno domande sulla situazione fra Israele e Gaza.” spiega Gian Stefano Spoto “Detesto citare me stesso, ma il mio ultimo libro Deserto Bianco, uscito nel febbraio 2021, descrive tutto quello che sta avvenendo, perfetta replica di quanto accadde nel 2014”.

Gian Stefano Spoto da giornalista e inviato Rai ha sempre cercato di raccontare le storie del quotidiano in un paese pieno di tensioni che pure continua a tirare avanti. Incontrare e dare voce a tutti è fondamentale per tentare di capirlo.

''Deserto bianco'' (ed. Graphofeel) racconta le paure e le reazioni, il progresso e le tradizioni inscalfibili, l’odio cieco e la grande solidarietà, gli estremismi e i difficili avvicinamenti in una regione in cui  un miscuglio impressionante di razze e religioni rendono la convivenza difficile, ma necessaria.  Ne è autore Gian Stefano Spoto nel 2014 che dopo essere stato vicedirettore di Rai2 e Rai Internazionale diventa  corrispondente per il Medioriente e segue fin dall’inizio il conflitto della striscia di Gaza.

“Quando ero a Gerusalemme, a Gaza, a Ramallah, nel Negev” spiega l’autore “ho visto gente che mi raccontava intere vite con gli occhi, e soffrivo nel dover sempre correre altrove, non potermi fermare con loro. Io metto al centro l’essere umano, ovunque egli si trovi. E amo essere dove un ragazzo e una ragazza palestinesi riescono, con il loro amore e qualche sotterfugio, a riunire due famiglie divise da una faida ultracentenaria. Molto più che in un palazzo dove si decidono le sorti di due popoli ammiccando altrove.

Spoto ha quindi recuperato le storie di vita e i drammi. "Come quello dello psicologo di Gaza che cura il morale delle famiglie che piangono tanti morti e  torna al suo lavoro tre giorni dopo lo sterminio della sua stessa famiglia.”

''Deserto bianco'' è anche lo sfogo di ragazzi e genitori con una neve che non avevano forse mai visto, quasi fosse stata mandata dal cielo per stendere una coltre bianca che felpa suoni e movimenti, scatena i bambini e distende i nervi dopo guerre e attentati.

Gian Stefano Spoto, bolognese, classe 1952, inizia a lavorare come giornalista per la carta stampata nel 1981 e nel 1988 entra in Rai divenendo inviato speciale, capo della cronaca al Tg2, dirigente di Raiuno, vicedirettore di Raidue e poi di Rai Internazionale. Nel 2014, allo scoppio della guerra di Gaza, parte per il Medio Oriente come corrispondente Rai.

Oltre che autore di svariati libri e programmi per la tv, ha lavorato per numerose testate fra cui “La Repubblica”, “Il Secolo XIX”, “Il Resto del Carlino,” “Il Giornale nuovo”, “Corriere Medico” “Cosmopolitan”.

Nella foto (qui sotto) lo vediamo a colloquio con Wafiq Alnaddaf, imam di Al Zarqa, una delle tante voci di questo scenario così complesso come quello compreso tra Palestina e Israele che racchiudiamo nella generica etichetta di "Medio Oriente". Senza averne capito ragioni e tensioni.

 

 

 

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