
Folgaria, Brava Part: gran successo!
Quasi 1000 i protagonisti della sfilata storica su usi e costumi. Calcolate 15.000 presenze
2 ottobre 2022 - Una Folgaria da tutto esaurito con migliaia di turisti venuti dal Trentino, dal Veneto, dalla Lombardia e dall'Emilia Romagna (si stima oltre 15.000 persone) ha accolto ieri la grande sfilata della BRAVA PART 2022.
Grande l'attesa: l'evento mancava da due anni causa pandemia. La ''Brava Part'' è innanzi tutto una festa della comunità dell’Alpe Cimbra che vuole ribadire con grande orgoglio le proprie tradizioni e la propria cultura attraverso la celebrazione degli antichi mestieri, matrice identitaria del territorio dell'Alpe. Brava Part era infatti la strega di Folgaria: non parlava, urlava. Non aveva casa: viveva in un antro nel bosco. Tutti le stavano a distanza, ma lei si faceva sentire lo stesso all'imbrunire quando il suo urlo stridulo solcava le valli vicine.
Quasi 1000 i protagonisti della sfilata con i vestiti storici, i carri degli antichi mestieri trainati da maestosi cavalli norici, le bande e i cori provenienti da tutto il Trentino. Molto applaudite le Banda di Castel Tesino e la Banda di Folgaria che possono vantare i più bei costumi di tutto il Trentino. Atmosfera magica, grazie alla corale partecipazione di intere famiglie in costume.
Ad attirare l'ammirazione degli spettatori gli oltre 100 bambini (alcuni anche di pochi mesi caricati in cariola) vestiti da asilotti, scolari, pastori, contadini. Hanno sfilato nei vari gruppi storici entrando pienamente nella parte.
Spettacolari i carri a partire da El car del Forte Gschwent de Lavarom, Mezzomonte - i vinaroi- , di Guardia – i troveladori, di Lavarone - la barca di Freud e El car dela Forteza-, di Carbonare- i brentelari- e Serrada con i scalpelin, El car del Casèl col formai de Folgaria, El car del fem de Costa.
E poi trionfale ingresso del carro delle autorità asburgici con il carro di Sissi e della corte asburgica, trainati da maestosi cavalli norici. La bellissima Sissi ha fatto come sempre il pieno di sorrisi e saluti.
Ciò che rende unica la festa è l'atmosfera contadina e tirolese ricreata da bande e cori con i loro costumi – la Banda Folkloristica di Folgaria, la Banda di Moena, di Faedo e di Castel Tesino e il Coro Martinella, il Coro Stella Alpina e le Fontanelle.
Tanti i gruppi storici che sono sfilati: La Compagnia degli Schützen di Vielgereuth – Folgaria, La Schützenkompanie Vigolana, i Boscaroi del’Altopiam, La Filo Viva de Vigol Vattar, Il Gruppo Costumi storici valle del Leno, i Laimpachtaler Zimbarn, I Pastori de Sanbastiam, I Zestelèri coi pori di Nosellari, Grabber - il gruppo amatoriale Bovaro del Bernese, la Scuola Sci di Folgaria, il Soccorso Alpino, la Croce Rossa e i Vigili del Fuoco, Deitschneafner Gaslschnöller di Nova Ponente e le Amazzoni dell’Apocalisse (nella foto sotto).
"È stata una giornata bellissima in cui la nostra Comunità si è unita per dar vita ad una rievocazione fedele alla matrice storica e identitaria e che ha pochi eguali sull'arco alpino" afferma Michael Rech sindaco di Folgaria che ha ringraziato per il gran lavoro tutte le associazioni, proloco, Cori e Bande e a tutti coloro che hanno lavorato con grande entusiasmo all'evento. Enorme anche lo sforzo dell'APT dell'Alpe Cimbra che ha promosso l'evento a livello interregionale.
Affollata anche la giornata di sabato 1 ottobre quando in piazza è stato allestito il Mercato della Terra dei produttori a km o in collaborazione con Slow Food e la Comunità Slow Food per lo Sviluppo Agroculturale degli Altipiani Cimbri.
Molto affollati i laboratori dei bambini e le cacce alla strega mentre altri coetanei facevano da ciceroni.
Gran successo anche per la festa al Palafolgaria che ha registrato un enorme afflusso di gente. Fornitissimo (e davvero speciale!) lo stand gastronomico con super-cotolette e abbondanti razioni di pollo arrosto e patatine, musica live al Palaghiaccio. Davvero encomiabile lo sforzo del catering Rolli's Grill sia nelle retrovie di cucina che nel servizio ai tavoli. Pur trovandosi ad accogliere più ospiti del previsto tutto è filato liscio senza intoppi.
La Brava Part si riconferma uno dei grandi eventi dell'Alpe Cimbra e dà l’arrivederci al 2023!
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ECCO CHI ERA LA BRAVA PART
Una tradizione che si rinnova
La Brava Part si riconferma uno dei grandi eventi dell'Alpe Cimbra e da l’arrivederci al 2023.
Brava Part era la strega di Folgaria che trovò domicilio in un antro piuttosto ridotto, nascosto dalla vegetazione e di difficile accesso, situato a sud di Carpenéda nella gola del Rio Cavallo. La leggenda attribuisce alla vecchia megera un caratteraccio che bastava a tener tutti a distanza e l’abitudine di cantare nel tardo pomeriggio, un canto tra l’urlato e il gracidato, privo di intonazione, stridulo: in sostanza raccapricciante. Era la sua arma migliore. Se ne serviva per allontanare gli incauti che si avventuravano lungo l’accidentato greto del Rio Cavallo, zona in cui la Brava Part non voleva intrusi. È quindi da questa antica leggenda che in passato prese il nome questa festa la cui prima edizione risale al 1983.
L’ultima edizione della BRAVA PART nel 2019 aveva registrato oltre 10.000 spettatori, 700 figuranti, 35 gruppi caratteristici e molti grandi carri. L’edizione del prossimo fine settimana sarà ancora più popolata e vedrà sfilare su un percorso di circa 2 km un numero ancora più nutrito di carri e figuranti: 900 figuranti, oltre 40 i gruppi tra bande, cori, gruppi schutzen e soprattutto i carri e i gruppi delle associazioni e delle Proloco.
Sono loro ad esprimere la tradizione e l’identità dell’Alpe rappresentate dai mestieri nuovi a antichi dai costumi storici dei pastori, dei masteleri, dei triveladori, dei vinaroi e delle tante attività che caratterizzavano in passato l’economia di montagna dell’Alpe, e poi bande provenienti da tutto il Trentino, cori e gruppi storici. Ed è un'atmosfera che rieccheggia del passato asburgico.
L'emozione dei carri trainati da maestosi cavalli norici raggiunge sempre il suo apice con il passaggio del gruppo imperiale con Francesco Giuseppe e la principessa Sissi.
Ed ecco i figuranti ed i mestieri antichi:
- racoleri (i bambini che la infastidivano con le loro chiassose racole nella Foresta della Gon)
- i pastori di San Sebastiano
- i brentelari di Carbonare (gli antichi antenati tedesco-cimbri chiamavano la località di Carbonare Kan Kohligen, col significato il ‘luogo delle carbonare’, cioè luogo in cui si produce il carbone di legna)
- i zestelari coi pori de Nosellari (gli abitanti di Nosellari riuscivano a costruire ceste-zeste, bene benèi, gerle-zèrle con la semplice arte dell’intrecciare le “strope”, rami di nocciolo o di salice montano)
- gli scalpelini de Serrada, il carro della fienagione di Costa, i vinaròi di Mezzomonte
- i treveladori de Guardia, i boscaroi dell’Altopiano, il Carro della Fortezza di Lavarone
- i casari e dei malgheri di Folgaria
Autore: Corona Perer
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