
''La memoria del minatore''
L'ultima creazione dell'artista Paolo Vivian
5 agosto 2025 - ''La memoria del minatore'' è l'ultima creazione dell'artista Paolo Vivian. - Una scultura monumentale che si trova a 1.700 metri di quota, nel cuore della Valle dei Mòcheni all’interno di un’isola linguistica – mochena incastonata nella catena del Lagorai di fronte del Museo “Miniera Gruab va Hardimbl / Miniera dell`Erdemolo”.
Qui è stato creato anche il sentiero museografico “Der staig van knòpp” un progetto del Comune di Palù del Fersina che unisce arte, storia e didattica per valorizzare la cultura mòchena, una sorta di museo a cielo aperto, dove i protagonisti sono arte, racconto, paesaggio ed identità. L'opera di Vivian celebra la storia mineraria medievale mòchena e diventa un segno forte e poetico nella valle.
"Ho voluto rappresentare la forza fisica e mentale di questi uomini venuti dal nord per lavorare sottoterra. La struttura della figura è un incrocio di tubi di ferro curvi, come la via che li ha fatti arrivare qui, come gli stretti cunicoli che avrebbero scavato in queste montagne. E tavole di legno come le impalcature e le armature di quel tempo, che lasciano attraversare la luce dentro la figura. Una figura pesante come la forza di questi uomini, ma leggera nelle trasparenze che riporta luce, la speranza come in ogni risalita, che era ogni volta rinascere" afferma Paolo Vivian.
''Dedicata alla memoria collettiva e identità del popolo Mòcheno, l’opera di Paolo Vivian è una riflessione sulla forza dell’uomo, sul potere della fede e della resilienza'' afferma la critica d'arte Dora Bulart che da anni segue e promuove l'arte di Vivian.
Ispirata dalla dura vita dei canopi, i minatori di Baviera e di Boemia che nel medioevo sono stati chiamati dal Principe Vescovo trentino per estrarre ferro, argento, oro e rame dalla terra trentina, l’opera fa memoria di questo periodo.
Vivian esprime un pensiero poetico sulla forza interiore umana, evocando la dura e umile esistenza dei canopi mòcheni - aggiunge Dora Bulart- È l’artista stesso ad operare come un minatore, che riesce a calarsi più a fondo dove sono le venature dell’anima, cercando di estrarre, di portare alla luce le più preziose virtù umane come la fede, la speranza, l’umanità, il coraggio e la solidarietà''.
Vivian (1962 | Serso di Pergine Valsugana TN) conta inoltre più di 20 mostre personali in Italia e nel mondo. Ha vinto molti premi internazionali in Italia e all'estero. E` stato il direttore artistico di Metal Kunst 3 Contempo – progetto annuale di scultura, dedicato alle mostre e alle residenze artistiche di scultura in metallo (2023). Le sue sculture monumentali fanno parte di collezioni pubbliche nei Paesi Bassi, Cina, Lussemburgo, Germania, Polonia, Austria, Bulgaria, rep. Ceca, Francia, Italia. Rappresentato da Galleria Contempo dal 2017, vive e lavora a Palù del Fersina (Tn).
MEMORIA del MINATORE | PAOLO VIVIAN
tubi di ferro, pannelli di legno di larice
e oggetti di legno, rame, piombo e corten
650x420x350 cm / 2025
Località Erdemolo / Palù del Fersina
**
Paolo Vivian premio Suzzara 2024
Importante riconoscimento
Paolo Vivian lavora da sempre sui temi dell'identità personale e collettiva attraverso i mutamenti storici socio-culturali del linguaggio. Nel 2024 è stato assegnato a lui il PREMIO SUZZARA che fu ideato nel 1948 dal visionario Dino Villani, il “padre” della pubblicità italiana che, appoggiato dalla lungimiranza dell’allora sindaco Tebe Mignoni, sostenuto dall’apporto fondamentale di Cesare Zavattini, poeta e cineasta e con il supporto di Stefano Cairola, noto gallerista e mercante d’arte.
L'opera premiata di Vivian "Colonna della Memoria" è un'installazione site-specific di circa cinque metri, composta da 100 cubi (della memoria) di legno dipinti. L'opera acquisita dal comune di Suzzara fa ora parte della collezione del museo insieme a opere di Guttuso, Vedova, Veronesi, Zigaina, Ligabue, Staccioli, Turcato, Benetton, Pozzati, Carra`, Baj, Cascella, Treccani, Wolf e altri importanti nomi della cultura italiana.
Vivian che al concetto di Totem ha legato gran parte della sua estetica multidisciplinare e concettuale, focalizzata sul campo della memoria collettiva, sull'identità e comportamento sociale.
**
IL MARE NOSTRUM di VIVIAN
Host Gallery della capitale bulgara
18 febbraio 2024 - Host Gallery di Sofia è una prestigiosa galleria di arte contemporanea nella capitale della Bulgaria, fondata dall'artista e curatore Ivaylo Hristov. Rappresenta importanti artisti internazionali di Bulgaria, Austria, Francia, Finlandia, Stati Uniti, Italia e collabora con curatori americani ed europei.
Dal 15 febbraio 2024 ospita una mostra personale dell'artista trentino Paolo Vivian, intitolata “Mare Nostrum”. Questa volta l'artista che ha svolto ricerche nel campo della memoria collettiva e dell'identità, focalizza il suo interesse sul tema della migrazione e le problematiche socio-culturali umanitarie. “Mare Nostrum” di Vivian, propone una opera simbolica dedicata alla speranza e indaga il concetto del confine, attraverso il video, il suono e la fotografia. Vivian invita il pubblico fin dall'ingresso della galleria "vestita” di blu, per immergersi in un mondo ipnotico e misterioso alla ricerca dei segreti dell'esistenza e della speranza.
“Il mio lavoro è stato ispirato dalle problematiche legate alla migrazione e ai profughi, verteva sul tema dei confini sia interiore, sia esteriore. L’altro aspetto dell'opera è legato al viaggio interiore in cerca della speranza, dove a volte siamo noi i profughi, in fuga da noi stessi delineando i nostri confini. Il mare è simbolo di speranza, di passione e di trasformazione.” afferma Paolo Vivian.
Nel 2021 l'artista è stato invitato nella capitale della provincia della Cina nord-occidentale di Xi’An al Silk Road Art Festival organizzato dal Dipartimento della Cultura della provincia Shaanxi, con il patrocinio del Ministero cinese della cultura e del Governo popolare della Provincia Shaanxi, in collaborazione con l'Università dell’architettura e tecnologia di Xi’an.
La citta di Xi’an (il cui nome significa la pace perpetua), è una delle città cinesi più antiche, la città nella quale è iniziata la Via della seta, è una delle 13 Megalopoli cinesi, centro politico, industriale e culturale, che oggi diventa la più grande scena artistica cinese. Le tre opere di Paolo Vivian (foto sotto) sono esposte negli spazi dell'impressionante e futuristico edificio del Shaanxi Museo provinciale dell’arte, il più grande museo cinese dell’arte. Sono dedicate alla memoria collettiva della pace.
“Nel mio lavoro cerco di materializzare delle intuizioni, delle emozioni, attraverso segni o simboli che esprimono dei concetti. Credo che la memoria collettiva sia il timbro di ciò che ci unisce e vorrei stimolare questo pensiero” spiega Paolo Vivian.
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento