Girl with Balloon, 2017
Girl with Balloon, 2017
Arte, Cultura & Spettacoli

Banksy e la Street Art

Mostra ad Assisi e in autunno a Conegliano (Palazzo Sarcinelli)

(C.Perer) - L'arte di Banksy è street visual protest. ''Peace on Earth'' è la mostra alla Rocca Maggiore di Assisi che sta registrando numeri record: oltre 35mila ingressi. La mostra sarà visitabile fino al 2 novembre alla Rocca Maggiore di Assisi ed è anche accessibile attraverso il virtual tour predisposto da Visit Assisi (Comune di Assisi)

La sua arte è fortemente politica nel senso più bello: appartiene anzitutto al luogo (alla polis) dove è nata. Ma è poltica perchè è anche una ''protesta''. L'artista inglese per molti anni ha celato la sua identità (mistero finalmente svelato > leggi qui) è considerato uno dei maggiori esponenti della street art contemporanea e resta il re del paradosso: è l'artista anonimo che è entrato in un museo, è l'arte che più aborrisce il mercato (la street-art), è da sempre protesta allo stato puro.

Le istituzioni museali farebbero carte false per averlo in carne ed ossa dentro le mura.  Protesta anche il suo hotel a Betlemme,il  Walled Off Hotel un manifesto vivente alle ingiustizie del regime israeliano. Lo ha lanciato con il claim del peggior panorama al mondo. E siamo d'accordo!

Tra le opere più famose, Bomb Love del 2003, accolta dal pubblico con il nome di Bomb Hugger quando apparve nella zona est di Londra e poi a Brighton. Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, forse l’immagine più popolare dell’artista che nel 2017 è stata votata in un sondaggio come l’opera più amata dai britannici.

Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.  Una mostra lo omaggerà in ottobre a Conegliano (Tv) a Palazzo Sarcinelli.

“BANKSY e la Street Art” che si terrà dal 15 ottobre 2025 al 22 marzo 2026 presenterà 80 opere, e sarà curata da Daniel Buso.

 LA MOSTRA DI CONEGLIANO

L’esposizione nasce con l’obiettivo di raccontare la street art e la sua parabola sorprendente: da forma espressiva marginale e spesso illegale, a linguaggio globale, riconosciuto, studiato e persino celebrato nelle sedi istituzionali. Il progetto curatoriale si sviluppa attorno a quattro grandi temi — ribellione, pacifismo, consumismo e lotta anti sistema — che attraversano l’opera di Banksy e dei maggiori street artist contemporanei. C’è spazio anche per interrogarsi sulle contraddizioni di questo movimento: può un’arte nata per contestare il sistema essere oggi esposta nei musei, venduta all’asta, diventare oggetto di mercato? Non vengono offerte risposte, ma contributi per stimolare una riflessione personale in ogni visitatore, lasciando spazio a domande aperte e interpretazioni individuali. Perché, in fondo, anche questa è la forza della street art: porre questioni più che dare certezze.

Le radici della street art affondano in tempi e luoghi lontani: dai graffiti rupestri alle pitture murali medievali, dai murales politici del dopoguerra al muralismo messicano. Negli anni ’70, dopo il golpe cileno, l’arte murale si reinventa come mezzo politico e collettivo. In Francia, durante il Maggio '68, gli slogan diventano arte; mentre a New York, nel sottosuolo della città, nasce il writing: tag, firme e simboli si moltiplicano sui treni e sui muri. Nasce una grammatica visiva nuova, destinata a lasciare un’impronta indelebile.

In questo contesto prende forma la figura più enigmatica e rivoluzionaria della scena contemporanea: Banksy. Di origine britannica, ma dalla biografia ignota, Banksy ha fatto del mistero la sua cifra espressiva. I suoi lavori – spesso realizzati con tecnica stencil – sono interventi fulminei nello spazio urbano: soldati che disegnano il segno della pace, bambini con maschere antigas, ragazzine che abbracciano armi da guerra. Le sue immagini, ironiche e disturbanti, arrivano dritte al cuore della società contemporanea, svelando ipocrisie e contraddizioni. I luoghi scelti per le sue opere sono parte integrante del messaggio: dal muro che divide Israele e Palestina ai palazzi bombardati in Ucraina. Banksy non si limita a rappresentare il conflitto, lo attraversa. È un artista che non c’è, ma lascia ovunque il segno del suo passaggio. La sua comunicazione si muove con intelligenza tra arte e media: i suoi profili social sono il primo canale di diffusione, seguiti da una risonanza globale che trasforma ogni azione in un evento virale. La sua arte è clandestina, abusiva, ma profondamente politica.

La mostra ospita anche opere di altri protagonisti fondamentali della scena urban: Keith Haring, Shepard Fairey, in arte Obey, Mr. Brainwash e Mr. Savethewall, che esplorano il confine tra arte, comunicazione e cultura pop.

 

“BANKSY e la Street Art”

Mostra a cura di Daniel Buso

BY ARTIKA In collaborazione con Comune di Conegliano e Deodato Arte

Palazzo Sarcinelli, Via XX Settembre 132, Conegliano

Dal 15 ottobre 2025 al 22 marzo 2026

 

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BANKSY IL MISTERO IRRISOLTO

(Corona Perer) - Con il proprio anonimato Banksy ha sancito la propria indipendenza dal sistema. Le opere di questo grande artista (che come atto politico ha anche aperto un hotel all'ombra del muro di Betlemme), sono spesso connotate da uno sfondo satirico e trattano argomenti universali come la politica, la cultura e l'etica.

Sarà davvero restato lontano dalle sirene del denaro? Famoso in tutto il mondo lo è già. E le sue beffe pure. Ci vuole del fegato, e anche tanto, per levarsi in piedi da perfetti sconosciuti in una democrazia occidentale e invocare cose in cui nessuno altro crede – come la pace, la giustizia e la libertà.

Non ho il minimo interesse a rivelare la mia identità. Ci sono già abbastanza stronzi pieni di sé che cercano di schiaffarvi il loro brutto muso davanti. (Banksy)

Di lui si poteva solo dire: "presumibilmente nato a Bristol all’inizio degli anni Settanta, Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della street art''.

E' stato inserito nel 2019 da ArtReview al quattordicesimo posto nella classifica delle cento personalità più influenti nel mondo dell’arte. Ma nessuno, a parte i suoi amici e i suoi collaboratori più stretti, conosce la sua identità.

Season’s Greetings, apparso a Port Talbot, in Galles, nel dicembre 2018. Si tratta di un’ampia porzione di muro su cui Banksy ha dipinto un ragazzino con le braccia spalancate e la lingua tesa fuori dalla bocca per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo. Fiocchi che, però, si scoprono essere cenere che si leva da un bidone della spazzatura in fiamme. Port Talbot è stata definita dall’OMS la città più inquinata del Regno Unito.

 

BANKSY si è formato nella scena underground della capitale del Sud Ovest dell’Inghilterra, dove ha collaborato con diversi artisti e musicisti e che la sua produzione artistica è iniziata a fine anni Novanta. Da questo momento in poi, ha iniziato a invadere numerose città, da Bristol a Londra, a New York, a Gerusalemme fino a Venezia con graffiti e varie performance e incursioni.

Lo stencil è la tecnica da lui più utilizzata. In mostra, grazie allo stencil: stampe su carta o tela, insieme a una selezione di opere uniche realizzate con tecniche diverse dall’olio o dall’acrilico su tela allo spray su tela, dallo stencil su metallo o su cemento ad alcune sculture di resina polimerica dipinta o di bronzo verniciato. La guerra, la ricchezza e la povertà, gli animali, la globalizzazione, il consumismo, la politica, il potere, l’ecologia, i temi che Banksy affronta sono i temi del mondo.

 

La scelta di rimanere nell’anonimato nasce da un insieme di esigenze: la necessità di sfuggire alla polizia, data la realizzazione di incursioni e di graffiti illegali; tutelarsi considerando lo sfondo satirico delle sue opere che trattano argomenti sensibili come la politica e l’etica; il desiderio di non inquinare la percezione della sua identità e delle sue opere, come afferma l’artista stesso.
Quella di Banksy è una comunicazione diretta, nel rifiuto del sistema e delle regole, l’artista si rivolge al suo pubblico senza filtri, le sue opere sono testi visivi capaci di informare e di far riflettere.

Ma come si fa a sapere che uno stencil è davvero opera di Banksy? Lo certifica Pest Control che dal 2009 è l’ente ufficiale in grado di autentificare le opere di Banksy. Certifica solo i pezzi prodotti per la vendita, quindi non le opere street art, non essendo state concepite per il mercato. Sul documento di autenticazione è spillata la metà di una banconota da 10 sterline che riporta l’effige di Lady Diana. La banconota ha un numero di identificazione scritto a mano che corrisponde al numero presente sull’altra metà, che rimane alla Pest Control; un falso che serve a dimostrare che si possiede l’originale.

Pest Control è di proprietà della Pictures on Walls (POW), prima società di Banksy fondata nel 2003. Le azioni di street art vengono autentificate tramite il sito banksy.co.uk e l’account instagram @banksy.

 

 


Autore: Corona Perer

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