Arte, Cultura & Spettacoli

Adac, archivio in bianco per gli artisti trentini

Nel sito del Mart non si va oltre data di nascita e morte

Ce ne siamo accorti lavorando, ovvero cercando informazioni a supporto di un lavoro, quello giornalistico, che richiede fonti, il conforto di esperti, una verifica attenta e possibilmente rigorosa.

Se si va nel sito del dell'Adac ovvero nell'archivio degli artisti trentini contemporanei istituito in seno al Mart, si trovano solo pagine bianche, un lungo elenco di nomi dei quali possiamo verificare solo nascita...e morte. In alcuni casi i depassè non sono nemmeno tali come il famoso Paolo Vallorz (foto di copertina) morto a Parigi, pochi anni fa. Altrettanto per Francesco Cocco, architetto e artista, morto ma "vivente" per l'archivio. Qui sotto lo screenshot (data 14.1.2021)
 

Altro artista scomparso quasi 6 anni fa (era il 2015), lo scultore e pittore Bruno Baroncini.
Anche in questo caso vi documentiamo il non aggiornamento dei dati: Baroncini risulterebbe ancora vivente se apriamo l'archivio nella pagina dedicata agli artisti trentini. significa che questo Archivio è stato certamente creato, ma non è manutentato.

 

In una terra che ha espresso artisti di caratura internazionale come Umberto Moggioli, Tullio Garbari, Vallorz, Depero, Schweizer, Melotti, Iras Baldessari, SenesiSandro Schmid, (per citare solo alcuni) ci si aspetterebbe di più. E' una riflessione che è assolutamente pertinente a questi tempi: orfani di mostre, potremmo almeno reperire ONLINE dalle istituzioni culturali quelle informazioni e quel rispetto verso le vicende d'arte che  soprattutto gli enti che producono e promuovono la cultura possiedono e dovrebbero rendere disponibili.

Ci vuole così tanto per aggiungere ad un nome e ad una data di nascita anche una biografia, qualche foto, non si pretende nemmeno una gallery?

Poichè sappiamo che ogni artista per entrare nell'archivio Adac del Mart consegna ampia documentazione di ciò che ha fatto (oppure lo fanno gli eredi documentando con immagini e testi critici il senso di un lavoro artistico) abbiamo creduto si trattasse di un errore del sito ed abbiamo digitato il nome di un'artista per la quale avevamo noi stessi collaborato alla consegna al Mart di tutta la documentazione necessaria: Annalia Spagnolli.

L'artista è vivente ed ha scritto una pagina importante nella pubblicità italiana e quindi nelle arti applicate avendo collaborato con la Rai  al primo Carosello, creando figure animate divenute iconiche. Sul sito dell'Adac troviamo nome, cognome e anno di nascita (clicca). Alllora abbiamo provato a digitare i nomi di altri artisti contemporanei Remo Wolf, Pancheri, e poi  Maurizio Cappelletti, Luciano Civettini, Matteo Boato, Annamaria Gelmi, Mazzonelli figlio, Luca Coser. Anche per loro nome cognome e data di nascita o di morte nel caso di Michelangelo Perghem Gelmi o Mauro De Carli, Cirillo Grott , mentre Gianlugi Rocca eccelso nei suoi lapis e docente a Brera, nemmeno figura nell'archivio. E non ce ne voglia chi non citiamo, sarebbe impossibile farlo per tutti. Di certo la comunità artistica trentina è popolosa e attiva. Ed è bastato scrivere di questa anomalia per ricevere tante segnalazioni anche da altri artisti: gli eredi di Silvana Groff, Maurizo Giongo tra questi.

Ci sono così molte storie orfane visibilità. Non ci sembra bello anche verso il lavoro di chi quell'archivo l'ha pensato e costituito. E peraltro sappiamo anche di interessanti interviste realizzate dal curatore Gabriele Lorenzoni agli artisti. Abbiamo ad esempio potuto leggere privatamente quella che fu realizzata con Michele Leonardi. Ce l'ha però mandata l'artista, inutile cercarla sul sito dell'Adac. E chissà quante altre ci saranno, che giacciono OFF. Un peccato: se esistono le voci (scritte) degli artisti, perchè non farli parlare o meglio: perchè non poterle ascoltare?

Nel sito del Mart, e nello specifico nella pagina dell'Adac, la mission dell'archivio è così descritta:  "...L’Adac, Archivio degli artisti contemporanei trentini, svolge lavoro di ricerca sul territorio ... punta alla formazione, alla produzione, alla circuitazione degli artisti trentini, ma è di interesse anche per ricercatori, curatori, galleristi e operatori culturali".  Ed ancora: "..... (è) piattaforma al servizio degli artisti attivi sul territorio" e si spiega che l'archivio mira a intensificare i rapporti con l’associazionismo dell’arte contemporanea "...segmento vivace e oggi più che mai attivo" nonchè con associazioni culturali, realtà indipendenti e collettivi artistici nazionali e internazionali.

Chiediamo quindi che il Mart apra gli archivi e li metta ON come segno di rispetto verso chi produce arte e di storie nobilissime ce ne sono tante. L'apertura dell'archivio potrà certo essere di aiuto a chi scrive e si occupa d'arte, ma soprattutto sarà il giusto riconoscimento di tante storie che, all'ombra dei grandi, hanno con spirito indefesso vissuto totalmente per l'arte, portando avanti ricerche coraggiose. Pensiamo ad esempio a Schmid, al quale peraltro - grazie alla donazione di opere della famiglia - fu anche dedicata una mostra, o allo stesso Perghem Gelmi singolare figura di artista-ingegnere.

Uno dei primi destinatari di questa richiesta - che peraltro abbiamo segnalato al segretario del Presidente Sgarbi, Franco Panizza - non può che essere il vice-presidente Silvio Cattani anche lui artista trentino, anche lui segnalato per l'anno di nascita: 1947. Coevo di quel Giuseppe Debiasi da Ala, che con un colpo di teatro si finse morto per attirare l'attenzione sui ...viventi.

Certamente poniamo la riflessione nelle mani dell'assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti.
Potrebbe riuscirci lui, visto che i predecessori - forse - non se ne sono accorti?
(cperer, 15.12.2021)
 

*** POST SCRIPTUM


Rovereto, 19 gennaio 2021 - Il Mart ha inviato alla nostra redazione una "nota di delucidazioni". Non è chiaro se sia del Presidente, del Direttore facente funzioni, se scriva il curatore dell'archivio o la addetta stampa: la nota infatti non è firmata.
Ci rallegra sapere che a breve sarà messa mano al sito. Ma quel che emerge è che non si risponde a quanto evidenziato nel nostro articolo: la presenza sul sito di informazioni non aggiornate sugli artisti trentini e l'assenza di documentazioni accessibili (anche basilari) online. Il che potrebbe trasformare quello che appare come un lungo elenco di nomi, in un vero archivio, attraente e con informazioni accessibili a tutti, "a distanza" in tempi come questi dove tutto è diventato online e i musei hanno persino organizato virtual tour per non perdere i propri utenti.  La sensazione è che Sgarbi stesso ci darebbe ragione: si sta chiedendo ad un Museo internazionale di attivare servizi online consoni ad un grande museo quale il Mart si percepisce (ed è percepito).
Abbiamo promesso allo stesso Sgarbi visibilità alla nota (che pubblichiamo qui sotto), tuttavia non possiamo non evidenziare che reca informazioni se non ovvie, ininfluenti. Certo: è pur sempre possibile suonare il campanello del Mart (in questi mesi chiuso). Certo: è pur sempre possibile chiedere via mail l'autorizzazione all'accesso, attendere che arrivi, recarsi al Mart, spulciare i documenti, oppure telefonare al Mart o al curatore (la nota spiega che ha un telefono, ma non lo indica). Tuttavia senza sentirci dei mitomani abbiamo provato ad immaginarci nei panni di un giornalista di "Usa Today" o "New York Times". Ma anche un giornalista italiano che abbia sede a Roma. Che fa: prende l'aereo e viene a Rovereto? Sono tempi giornalistici plausibili in un tempo eccezionale e pandemico con i musei più chiusi che aperti? Chi non sa rendere accessibili le informazioni che possiede è inevitabilmente ''out". Il sito non aggiornato, e l'ufficio stampa che non colga le esigenze della stampa, pure. E' la comunicazione, Bellezza.
Corona Perer (direttore)

 

 

LE REAZIONI
 

Gentile Direttrice del Giornale Sentire,
dottoressa Corona Perer.

Ho letto con molta attenzione il Suo articolato scritto: "ADAC, archivio in bianco per gli artisti trentini".

Così, ho ritenuto di prendere in mano carta e penna e scrivere all'assessore Mirko Bisesti affinché con l'autorevolezza del suo assessorato prenda a cuore la riflessione da Lei lanciata per migliorare l'attenzione verso l'arte trentina. Ho riposto nell'assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento tanta fiducia.

Cordiali saluti.
Michele Leonardi, artista trentino

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Autore: Corona Perer

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