foto: C.Perer
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Regione Marche, bellezza infinita

Tappa a Fermo nel Quattrocento fu centro politico e artistico

(foto di copertina: visitmarche.eu) - Le Marche sono da sempre “porta d’Oriente”. Affacciata sul mare Adriatico e al centro dell’Italia, fu territorio attarverso il quale arrivarono merci pregiate, avangardie culturali, popoli e dominatori. Con poco più di un milione e mezzo di abitanti distribuiti nelle cinque province di Ancona, città capoluogo, Pesaro e Urbino, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, le Marche sono una magnifica destinazione che offre tutto: mare e montagna.

Gli Appennini hanno fatto da scorcio a musica e poesia (basti pensare a Recanati, al Leopardi e all'Infinito del quale si celebrano i 200 anni), a pittori del calibro di Raffaello, l'urbinate, e poi a geni della musica come Giovan Battista Pergolesi a Gioachino Rossini, e uomini di conquista come Padre Matteo Ricci a Federico II, che qui sono nati.

C'è una località coccola, tutta da scoprire: Fermo deliziosa nel suo centro storico, con il Teatro dell'Aquila (uno dei vanti di Fermo), le cisterne romane (imperdibili!) ed il polo dei musei scientifici che si trova proprio davanti alla Chiesa di San Filippo. Dopo i restauri post terremoto, ha riaperto la Sala del Mappamondo che ha registrato numeri importanti di visite anche per la presenza della Natività del Rubens.

Un territorio tutto da scoprire tra epoche storiche e storie d'arte irripetibili. La Città di Fermo nel Quattrocento divenne importante centro politico e artistico. Non solo luogo di potere, ricca di moneta sonante, ma fucina d'arte grazie all’arrivo di maestri dall’Italia centrale, da Venezia e dal Nord Europa ai quali furono commissionati preziosi manufatti. Opere che, arrivando in loco, influenzarono il substrato culturale locale, facendo nascere altri talentuosi artisti.

Lo ha raccontato molto bene, nel 2018, la mostra  “Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli”, che ha richiamato visitatori italiani ed esteri, soprattutto da Gran Bretagna, Francia, Olanda, Belgio, Canada, Finlandia, Argentina e Germania. Allestita nella ex chiesa di San Filippo a Fermo, la mostra faceva parte del progetto  “Mostrare le Marche”, promosso dalla Regione Marche, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali  e da Anci Marche.

Il progetto, curato da Sistema Museo ha valorizzato anche l'Oratorio di Santa Monica, del secolo XV, con un interessante ciclo di affreschi  ed ex-voto locali. Il Vangelo viene qui narrato con figuranti in costumi rinascimentale. L'autore  è ignoto, ma si pensa che il ciclo sia opera di mani diverse di una bottega del tempo, probabilmente artisti della vicina Camerino a dimostrazione dell'humus culturale che si viveva a Fermo nel '400. Progetti come ''Mostrare le Marche'' sono imperdibili opportunità per attingere e  conoscere il grande patrimonio storico-artistico della Regione Marche, visitare i suoi borghi incantati e, soprattutto, contribuire al percorso di rinascita del territorio non ancora del tutto compiuto.

 

SENTIRE consiglia:
dove dormire: Palazzo Romani Adami in corso Cavour, 94 - Fermo
dove mangare: Enoteca Bar a Vino, Piazza del Popolo - Fermo

 

L'INFINITO E' LA MISURA DELLE MARCHE

Le colline a perdita d'occhio, quel sentirsi proiettati in un Infinito che non a caso trovò spazio eterno nei versi di Giacomo Leopardi.

Le Marche sono terra e cielo, colli e montagne all'orizzonte (i Sibillini), borghi eleganti, panorami che chiamano all'intimità.

In queste foto dall'alba al tramonto alcune luci e alcuni scorci catturati dall'autrice di questa pagina, Corona Perer (riproduzione riservata).

Le colline marchigiane sono dolcezza allo stato puro.

giornalesentire.it

La bellezza dei colli marchigiani non a caso ispirarono l'Infinito di Leopardi

I monti Sibillini oltre i colli

 


Autore: Corona Perer

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