Arte, Cultura & Spettacoli

Earthly Communities

11 artisti esplorano gli esiti del colonialismo sull’ambiente e sulla società

17 giugno 2025 - Earthly Communities è una mostra collettiva nella quale 11 artisti esplorano gli esiti del colonialismo sull’ambiente e sulla società.

L'esposizione invita i visitatori e le visitatrici a riflettere sulle profonde conseguenze della colonizzazione europea dei territori indigeni di Abya Yala* a partire dal XV secolo.

Abya Yala è un termine indigeno per l’America Latina che, da una prospettiva decoloniale, simboleggia la terra vivente e l’autodeterminazione culturale.

Attraverso opere multimediali, undici artisti e artiste internazionali esplorano le tracce dell’intervento coloniale sull’ambiente e sulla società. La mostra si concentra su diverse aree: agricoltura, urbanistica, archeologia – così come su processi estrattivi che continuano ancora oggi a causare e rafforzare profonde disuguaglianze ecologiche e sociali.

Ispirata alla visione di Achille Mbembe di una “comunità terrestre”, la mostra è un invito a mettere in atto un atteggiamento riparativo che includa allo stesso modo esseri umani, animali, piante, minerali ed entità spirituali. Le opere mettono in discussione la concezione occidentale di “natura” e aprono spazi a prospettive alternative, in cui la resistenza indigena, il sapere sostenibile e un legame vissuto con la terra diventano visibili. Riferimenti locali – come un ritorno a conoscenze antiche in Alto Adige – creano un dialogo tra esperienze globali e responsabilità regionali. Earthly Communities connette così artisticamente la giustizia sociale ed ecologica.

17 giugno 2025

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Merano, Architetture recenti in Alto Adige
Il progetto di Kunst Merano Arte è alla Biennale Architettura

10 maggio 2025 - Kunst Meran Merano Arte in collaborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige e il Südtiroler Künstlerbund, ha portato il progetto espositivo "Architetture recenti in Alto Adige 2018-2024", curata dall'architetto Filippo Bricolo, alla Biennale.

La mostra viene riproposta con il nuovo titolo ALPS. ARCHITECTURE. SOUTH TYROL presso Palazzo Cavanis a Venezia dal 10 maggio al 23 novembre 2025, in concomitanza con la Biennale di Architettura 2025.

Sarà presentato un inventario dei progetti che documentano l’orizzonte architettonico che si è sviluppato in Alto Adige tra il 2018 e il 2024. La mostra racconta la recente storia architettonica della regione e riflette le continue trasformazioni del paesaggio urbano. 

La selezione dei progetti è stata curata da una giuria internazionale composta dal curatore Filippo Bricolo (Italia), architetto (Bricolo Falsarella Architetti) e docente al Politecnico di Milano, affiancato da Annette Spiro (Svizzera), architetta (Spiro + Gantenbein Architekten ETH/SIA AG) e professoressa ordinaria di architettura e costruzione al Politecnico federale di Zurigo (ETH) e da Elisa Valero Ramos (Spagna), architetta e professoressa di architettura presso la Escuela Técnica Superior de Arquitectura dell'Università di Granada. I tre membri della giuria hanno dapprima svolto una preselezione degli oltre 240 progetti pervenuti; dopo una visita in loco a numerose strutture, ne sono state scelte 28 principali, di cui sarà proposta una restituzione dettagliata, a cui si affianca un secondo gruppo di altre 28, che trovano spazio in mostra e in catalogo, in modo più ridotto.

I criteri di selezione della giuria sono affini al tema della Biennale di Architettura di quest'anno, Intelligens. Natural. Artificial. Collective, scelto dal curatore Carlo Ratti. Da un lato, l'esposizione affronta la questione centrale formulata da Filippo Bricolo, ovvero se esista un'architettura altoatesina e quali siano le sue caratteristiche distintive; dall'altro si occupa dei temi guida della Biennale. Al centro ci sono progetti che si distinguono per una pianificazione sostenibile, il recupero attento dei centri urbani e un utilizzo delle risorse, del paesaggio e dei materiali il più possibile accorto – aspetti che caratterizzano il cambiamento culturale nel settore architettonico della regione e che vengono approfonditi in modo particolare nei 28 progetti principali.

 

 


 

 

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