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Ferdinando Camon: ''Cosa è il tempo''

CAMON POST - Capire cos'è il tempo serve a superare il lutto, la morte, il dolore

Capire cos'è il tempo serve a superare il lutto, la morte, il dolore. La definizione più pacificante che ho trovato finora è questa. Il tempo è connesso alla materia. La mutazione della materia, quella che noi chiamiamo invecchiamento, è misurata con il tempo. Immaginate un luogo dove non ci sia materia, il nulla assoluto, Che senso avrebbe il tempo? Cosa dovrebbe misurare? Il nulla non ha né un inizio né una fine e non si modifica né si deteriora. Il tempo e lo spazio cominciano col Big Bang.
 
Dire a qualcuno semplicemente che il tempo non esiste non lo ritengo corretto. Lo manderebbe in confusione in quanto tutte le sue esperienze e conoscenze sono basate sul tempo. Ogni cosa che la persona tocca con mano ogni giorno, osserva con gli occhi e vive come esperienza è legata al tempo, quindi non capirebbe nulla con la semplice frase “il tempo non esiste”.
 
Un primo modo per capire il concetto del tempo è quello di immaginare una serie di persone in fila davanti a un cancello d’ingresso. Questo flusso di persone scorre e si muove sempre nello stesso senso, non torna mai indietro. Da questo momento definiremo questo flusso linea del tempo. Le persone che sono all’inizio della fila ed hanno appena attraversato il cancello d’ingresso sono per noi ormai il passato, non fanno parte più della nostra fila di persone visibili. Le persone invece che sono ancora in fila dentro il nostro campo visivo possiamo considerarle il presente. Mentre tutte le persone della fila che non riusciamo a vedere con gli occhi, perché nascoste dalla parete di un edificio accanto, e che entreranno nel nostro campo visivo successivamente con lo scorrere della fila, le consideriamo il nostro futuro.
 
Immaginiamo ora di poter salire su di una gradinata, o di essere su un drone, e salire in alto di 20-30 metri ed allargare il nostro campo visivo. Ci accorgeremmo immediatamente di poter vedere ora anche le persone già entrate nello stadio, quelle che hanno attraversato il cancello d’ingresso e che rappresentavano il nostro passato, ma anche di vedere le persone dietro l’edificio che precedentemente non vedevamo e che consideravamo il futuro.
 
Va da sé che il presente ora è composto dalle stesse persone di prima più le persone che hanno attraversato il cancello d’ingresso e le persone dietro l’edificio, ultime della fila, che prima non riuscivamo a vedere. Il tempo presente si è dilatato. In realtà non si è dilatato un bel niente. E’ sempre stato lì, era soltanto il nostro punto di vista che non ci permetteva di vedere ed apprezzare quanto è sempre esistito. Alzandoci sempre di più e cambiando nuovamente il punto di vista cambierà nuovamente la nostra linea del tempo. Il segreto è tutto qui. Credo ora sia più chiaro il concetto del “qui ed ora”, che tutto è qui, in questo momento, tutto in tempo presente, “anche la nostra la nascita e la nostra morte non sono altro che un unico momento”, ma nessuno di noi se ne accorge.
 
Dovrebbe essere più semplice capire ora che quanto più dilatiamo il “campo visivo”, tanto più siamo consapevoli di cose e vite passate e non è poi così impossibile essere presenti in momenti che fino ad oggi abbiamo considerato del passato, anche vecchi migliaia di anni. E dunque il tempo, così come lo intendiamo noi tutti, è semplicemente una “nostra cocciuta illusione” (Einstein).


Autore: Ferdinando Camon

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