Vanda Piffer, la signora ...in giallo
Il quinto episodio della serie (edizioni Disegnograve)
Giugno 2021 - Vanda Piffer, ovvero la signora ...in giallo. Il quinto episodio della serie (edizioni Disegnograve) si intitola "Vanda Piffer e l'Erba della Paura". Ne è autrice Grazia Corte, nata in Trentino-Alto Adige, avvocato che ha lavorato anche come sceneggiatrice radiofonica, animatrice, fotografa e gallerista, ha creato un personaggio che piace ai lettori. La scrittrice ha inaugurato una serie di gialli venati di umorismo, che hanno per protagonista la vulcanica, imprudente e vulcanica Vanda Piffer, avvocata altoatesina.
Grazia Corte alias Gloria Canestrini, è a sua volta donna di legge e avvocata del Foro di Rovereto. I suoi gialli hanno sempre al centro degli enigmi, dei misteri da svelare, criminali da smascherare e situazioni da risolvere: c’è anche la polizia, ma più che essere affiancata da questa investigatrice poco convenzionale, le forze dell’ordine (con in testa il giovane ispettore Thomas Berger) sembrano affiancare lei. Una tecnica narrativa che si fonda nel gioco dell'imprevedibile. Con un ingrediente in più: l'umorismo.
Il successo è stato tanto inatteso quanto sostanzioso. Così, dopo l'esordio con “La beauty farm fatale” è uscito nelle librerie “Vanda Piffer e i delitti di Natale” e "Misfatti al Cucchiaio" poi "Vanda Piffer e il giardino devastato" edizioni Disegnograve (con la nuova collana Segnogiallo) e siccome la penna non si è fermata è uscito anche il quinto episodio "Vanda Piffer e l'Erba della Paura" ambientato in Canada, precisamente in un cottage affittato a Saint Lambert, vicino a Montréal dove spariscono due editori. Il fiuto della Vanda detective la conduce tra raggiri, ricatti, omicidi e aggressioni. Fino a quando l'affascinante vicino di casa... e qui ci fermiamo per non rovinare la festa al lettore.
Ne abbiamo parlato con l'autrice
Quali sono gli ingredienti fondamentali per un buon noir?
Ci vuole sempre un sottile umorismo, senza mai arrivare alla farsa. Vanda Piffer è un personaggio a tutto tondo, una donna con molti difetti ( nei libri emergono tutti) e qualche talento nel campo della logica e dell’intuizione.
E’, soprattutto, una donna coraggiosa e talvolta spericolata, che non si arrende mai.
Vita e finzione si intrecciano tra Vanda Piffer e Grazia Corte. Come è arrivata a scrivere dei gialli?
C’è un filo che unisce tutto il mio lavoro e solo oggi me ne rendo pienamente conto. Mentre si scrive, si crea, è difficile stabilire nessi, forgiare piani e programmare temi di lungo periodo perché ci si concentra solo su quanto si sta realizzando (per quanto mi riguarda, in maniera quasi artigianale). Così, a posteriori, posso dire che i libri nei quali ho raccolto leggende e storie popolari,i radiodrammi, le varie sceneggiature che nel corso degli anni si sono susseguite per i canali due e tre della Rai, i saggi e, da ultimi, i romanzi, hanno una matrice comune che nasce dai miei studi sui processi seicenteschi per “superstizione”, ma anche dalla mia professione.
C'è anche un’attenzione particolare ai luoghi. Quanto incidono nella narrazione?
L’ambientazione, il contesto, per me hanno sempre grande importanza, forse al pari dei personaggi. Anche i luoghi possiedono una storia e un’identità come le persone e le loro narrazioni sono strettamente intrecciate. Qualcuno, nel presentare i miei libri, ha evidenziato una tensione molto “politica” sottesa al racconto, dove il senso di giustizia anima le trame e pervade gli slanci dei protagonisti.
E questo viene invece dalla sua storia personale di Avvocata....
I libri gialli che ho pubblicato negli ultimi anni, che vedono agire un’eroina dal carattere molto particolare come Vanda Piffer, rispecchiano certo una volontà riparatrice, di stabilire nessi e soprattutto di cercare soluzioni.
Credo anche che chi si dedica alla scrittura non possa che arricchirsi con l’impegno civile, con la partecipazione, con il confronto delle idee. Confrontarsi il più possibile con i lettori e raccogliere gli spunti che nascono da questo confronto è molto utile.
E veniamo al quinto episodio che vede Vanda volare in Canada...
Riuscire a “rimettere a posto le cose”, almeno con l’immaginazione, è la vera dimensione e forse anche la vera finalità del giallo. Vanda Piffer si imbarca in una nuova avventura, non solo investigativa, ma addirittura esistenziale. L’imprudente avvocata tirolese infatti coltiva segretamente, ma non troppo, il sogno di allontanarsi definitivamente dall’Italia. Lei a Buchol, ridente località altoatesina dove risiede, in verità sta benissimo: ha uno studio legale avviato, alcuni amici affezionati, un lussuoso chalet in collina immerso nel verde. Quanto al giardino, che prima lasciava molto a desiderare, adesso Vanda ha perfino due aiutanti, una coppia di pensionati esperti di botanica ai quali ha affittato un piccolo appartamento sul retro. Più fortunata di così!
Se volessimo fare l'identikit caratteriale di Vanda cosa dovremmo dire?
Che è una donna inquieta, poco propensa all’adattamento, a godere delle piccole cose e, peggio ancora, a “mettersi l’animo in pace”, convinta com’è di annoiarsi ( ripete sempre più spesso “qui da noi, anche i grilli si annoiano!”) e di trascinarsi nella routine. L’occasione per la grande fuga sembra finalmente arrivare con gli sviluppi di una complessa indagine rimasta per mesi senza esito, come scrivo nel quinto episodio dove All’inseguimento di due editori misteriosamente scomparsi, i fratelli Sepp, si aprono a Vanda le porte del Canada. Per di più, nella zona francofona del grande paese nordamericano, ossia il Québec. Per lei, che conosce solo il francese e ha in forte antipatia la lingua inglese, è una vera manna. Quanto ci rimarrà? Non lo so dire adesso.
E veniamo a Grazia Corte, usciamo da un periodo difficile. Con la pandemia cosa le è mancato di più?
In questo ultimo anno ho purtroppo dovuto ridurre l’attività di presentazione nelle librerie e nelle fiere dedicate: sarebbe stato difficile proseguire, per via delle restrizioni dovute alla pandemia. Questo aspetto del mio lavoro mi è molto mancato, perché stare di fronte al pubblico raccontando qualcosa di una trama, di un ambiente, di un personaggio, è davvero molto stimolante. Talvolta queste sono anche occasioni per dialogare anche sul nostro modo di vivere ( il genere giallo è speciale, perché affronta molti aspetti del vivere contemporaneo), sul carattere delle persone, sui nodi insiti nei rapporti.
C'è più attenzione al noir ultimamente, vero?
Sì, fortunatamente. In tutt’Italia ci sono dei piccoli club del giallo che leggono, recensiscono, pubblicano post, davvero coinvolgenti: con uno di questi in particolare, ho un rapporto speciale perché ha letteralmente adottato Vanda Piffer! Ci sono molte rubriche che parlano di libri e intervistano gli autori. Di buono c’è che, con la pandemia, il numero dei lettori sembra aumentato e si può dire che sia un buon momento per l’editoria.
Il libro esce anche questa volta nella collana Segnogiallo della Disegnograve Edizioni, distribuito da Libro.co e disponibile sul sito delle Edizioni. In Trentino presso le librerie Rosmini di Rovereto, Ancora e Ubik di Trento, Athena di Pergine.
La piccola casa editrice roveretana raggruppa per lo più autori italiani con una caratteristica comune: sono scrittrici e scrittori che raccontano vicende noir ambientate in campagna, in montagna, in terre di confine e, in genere, lontano dalle grandi realtà urbane. Anche le trame sono di stampo classico, dove l’attività di indagine, sia pure aggiornata con i più moderni sistemi investigativi, ha per oggetto le relazioni umane, i risvolti psicologici, più che l’azione poliziesca.
Distribuzione nazionale Libro.Co oppure
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Giugno 2021
cperer
Autore: Corona Perer
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