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La Pat vuole acquistare Castel Valer

Un compendio del valore di oltre 15 milioni di euro

18 novembre 2021 - La Provincia Autonoma di Trento ha espresso l’intenzione di acquisire  Castel Valer in Val di NON vendendo al contempo agli eredi del conte Ulrico Spaur cinque immobili di proprietà della Provincia non più utili ai fini istituzionali, e conguagliando il restante valore in denaro (circa 4 milioni e mezzo di euro).

Castel Valer è considerato uno degli edifici monumentali più ragguardevoli dell'intero arco alpino per vastità, qualità delle strutture, ricchezza degli apparati decorativi e degli arredi, eccellente stato di conservazione e sicuramente per importanza storica. Si tratta, infatti, di un bene tutelato dallo Stato e di un patrimonio complessivo di eccezionale valore, che documenta un ampio capitolo della nostra storia regionale, con particolare attinenza al Tirolo storico, oggi confluito nell’Euregio.

L'intero complesso consta di corpi di servizio, terreni attorno al castello, beni mobili, stimati in oltre 15 milioni e mezzo di euro di valore. A fronte di tale valore la Provincia ha individuato gli immobili da alienare dopo alcuni tentativi di vendita in passato non andati a buon fine per i singoli edifici. Si tratta dell'ex casello idraulico di San Michele all’Adige, l'edificio ex Enpas di via Petrarca a Trento, l'ex albergo Panorama di Sardagna, l'ex casa di cura Villa Rosa di Vigalzano, a Pergine Valsugana e l'ex scuola professionale del Tonale, nel comune di Vermiglio, stimati complessivamente in oltre 10,1 milioni di euro.

Fondato nel XIII secolo e abitato ininterrottamente per circa sei secoli dalla nobile famiglia dei conti Spaur di Flavon e Valer, il castello è stato pressoché inaccessibile fino al 2017, quando un protocollo d'intesa sottoscritto tra il proprietario e l'Apt della Val di Non, con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento attraverso la Soprintendenza e il Dipartimento promozione, sport e turismo, ha consentito la parziale apertura al pubblico per 142 giorni all’anno. L'operazione, alla quale hanno aderito con l'iniziativa “Il trenino dei castelli” anche Trentino Marketing, Trentino Trasporti e altri soggetti pubblici e privati, è stato un importante test per riscontrare le enormi potenzialità di richiamo per il turismo culturale del maniero.

Nel primo anno di apertura al pubblico, come attestano dati dell’Apt Val di Non, attraverso le visite guidate a numero contingentato, si sono registrate oltre 13.000 presenze (ai quali si aggiungono i 2.300 passeggeri del trenino dei castelli) e ricavi per circa 133.000 euro, che hanno interamente coperto i costi di gestione. L'esperienza si è ripetuta con successo anche negli anni successivi, tanto che Castel Valer è ormai percepito e presentato come una delle offerte turistiche di punta della Val di Non, nonostante siano attualmente accessibili solo una minima parte dei suoi spazi. L’acquisizione quindi permette di tracciare nuove prospettive al turismo culturale e apre la strada a innovative forme di utilizzo economico del bene, con sicure ricadute sulle imprese del territorio e sull'occupazione.

Resta da capire se i figli del compianto conte avranno intenzione di abitare nel castello, nel qual caso il valore dell’immobile si ridurrà. L’esborso in denaro è comunque limitato, anche grazie alla ‘partita di giro’ dell’imposta di registro.

Per le sue caratteristiche di “contenitore di memorie” legate alla storia dei Principati vescovili di Trento e di Bressanone e della Contea del Tirolo, il maniero è anche portatore di forti valori identitari, capaci di rafforzare il senso di appartenenza della popolazione e di suscitare nuove progettualità, anche nella direzione dell’integrazione culturale tra le province di Trento e di Bolzano e con il Land del Tirolo, negli orizzonti condivisi dell’Euregio.

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LA STORIA RECENTE DEL CASTELLO
Castel Valer, addio al custode

E' mancato Ulrico, Conte di Spaur, custodiva 9 secoli di vita

(Corona Perer - 20 febbraio 2021) - E' mancato a Monaco di Baviera il Conte Ulrico Spaur. Era l'ultimo castellano di Castel Valer,  per il quale tutta la vita ha lavorato alla valorizzazione stringendo anche accordi con la Provincia di Trento per renderlo visitabile. La sua perla era entrata nel Trentino dei Castelli.

Lui e la sua famiglia erano depositari di nove secoli di storia e il loro castello è uno dei più belli e meglio conservati dell'arco alpino. Ulrico Spaur sapeva che il castello faceva parte della storia della valle e dell'Europa, non solo di quella della sua famiglia. Lo ha sempre mantenuto in condizioni perfette.

Aperto dal 7 aprile 2017 grazie ad un accordo tra il conte Ulrico Spaur e l’Azienda per il Turismo della Val di Non, il maniero ha contribuito alla promozione e valorizzazione della valle grazie a guide speciali: i laureati in Conservazione dei beni culturali e giovani residenti in Val di Non, formati specificamente dalla Soprintendenza ai beni storico-artistici della provincia di Trento.

Castel Valer è un autentico libro di storia. La famiglia da cui è abitato senza interruzioni dal 1368 è quella dei conti Spaur noti ai potentati del Tirolo, dell’Impero austro-ungarico, della Baviera e di altre corti della Mitteleuropa. Si deve  loro se il maniero si è mantenuto in ottimo stato nella Val di Non, terra di meli e di castelli.

E' situato nel comune di Ville d’Anaunia, e tutto è perfettamente conservato: mobili, opere d’arte, oggetti di uso quotidiano, suppellettili, armi, preziose stufe smontate e restaurate, documenti, tappeti, arazzi, camere,  cucine,  corridoi: tutto è come è sempre stato. Le 88 sale e la chiesa ospitano affreschi dei fratelli Baschenis, e di Marcello Fogolino. La quadreria conta 150 dipinti. Le preziose stufe a olle, sono state restaurate e perfettamente funzionanti.

La struttura architettonica ha il primato di possedere la torre più alta dell’intera provincia (40 metri). Le prime notizie risalgono all'anno 1211 quando fungeva da guardia militare. Lo testimoniano le cinte murarie, poi rinforzate tra il XIV secolo (Castel di sotto) e il  XVI (Castello di sopra).

La cappella di San Valerio, la sala dei cavalli, il ponte, il cortile, i giardini, la cantina, il salone degli stemmi, la cucina gotica e gli studi adiacenti, la loggia e loggiato e le camere madruzziane.

Un patrimonio di storia straordinario. L'auspicio è che il castello possa continuare ad essere visitato dal pubblico, grazie ai discedenti. Il conte lascia quattro figli e si spera che saranno loro a decidere che questo patrimonio di storia resti accessibile. Intanto va reso omaggio a quest'uomo così determinato nel custodire e promuovere il suo gioiello. (cperer)

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