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Lavori in vista al Castello di Avio

Importante progetto sulla fortezza gestita dal FAI

(foto di copertina: Martina Vanzo) - Il Castello di Avio è il saluto di benvenuto che tutti ricevono quando arrivano da Sud verso il Trentino. Si scorge da lontano e per i Trentini che tornano da Sud è un segnale: siamo a casa, si pensa al vederlo. Ma anche i turisti appena lo scorgono dicono "Eccoci in Trentino". Non a caso è chiamato la Sentinella del Trentino.

Sorto in posizione soprelevata e strategica dal XII secolo si impone con la sua suggestiva mole a chiunque entri in Trentino percorrendo l’autostrada del Brennero. Roccaforte medievale intatta, legata per sette secoli alla famiglia Castelbarco, vanta al suo interno un importante ciclo di affreschi trecenteschi di soggetto profano, e all’esterno un paesaggio di vegetazione rigogliosa – nel Cinquecento denominato “Hortus Italiae”, “Giardino d’Italia” – e di terrazzamenti coltivati con vigneti autoctoni.

La maestosa fortezza gestita dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, ha torri e mura merlate e si erge da oltre 10 secoli sulla sommità di uno sperone del Monte Vignola, in posizione dominante sulla Val Lagarina solcata dall’Adige. 

Il mastio (foto Corona Perer)

Il Bene donato alla Fondazione FAI nel 1977 da Emanuela Di Castelbarco Pindemonte Rezzonico, sarà oggetto di un nuovo consistente progetto che segnerà il futuro del castello medievale di Sabbionara d’Avio e che prevede interventi di consolidamento e messa in sicurezza delle antiche strutture e nuovi allestimenti per l’ampliamento e il miglioramento dell’offerta di visita. Il cantiere aprirà il prossimo novembre e si concluderà entro il 2026.

La Provincia Autonoma di Trento ha stanziato per questi lavori un contributo di 892.000 euro, a fronte di un intervento del valore complessivo di 1.190.000 euro: il 75% del totale, a cui il FAI aggiungerà la parte restante. Anche il Comune di Avio ha svolto un ruolo determinante, riconoscendo ufficialmente in questo progetto un’opera di interesse pubblico, che ha potuto così accedere a specifici fondi provinciali.

Gli interventi necessari, progettati dallo studio TEXNE di Cagliari, riguardano soprattutto il Palazzo Baronale e la Torre di Guardia. Quest’ultima sarà sottoposta a un intervento di consolidamento per evitare crolli, scivolamenti e distacchi; per il Palazzo Baronale, che oggi è visitabile solo parzialmente, sono invece previsti interventi finalizzati a metterne in sicurezza le sommità e a migliorarne, ampliarne e razionalizzarne gli ambienti, con l’inserimento di tre nuovi impalcati lignei e di scale che consentiranno il godimento della struttura in tutta la sua altezza, nel rispetto di materiali, stili e funzioni originali di questo spazio.

Il Palazzo Baronale sarà arricchito di un livello, per un totale di tre piani con oltre 10 stanze da cui sarà possibile godere di una visione ravvicinata degli affreschi; al primo piano troveranno spazio anche futuri allestimenti per la valorizzazione, mentre al piano interrato saranno realizzate aule da destinare ad attività didattiche.

Il palazzo baronale - Foto Paolo Barcucci

 

Infine, saranno effettuate migliorie alla dotazione impiantistica per perseguire la sostenibilità energetica del sito, con l’inserimento di un impianto geotermico collegato a una pompa di calore e di un impianto fotovoltaico che sarà posizionato all’esterno delle mura, sulla copertura di un edificio destinato a magazzino.

Anticamente di proprietà della nobile famiglia dei Castelbarco, nel corso del Medioevo venne trasformato in una piccola corte feudale, meta di artisti e intellettuali. Il complesso si raggiunge con un percorso che si snoda tra i vigneti e che costeggia la cinta meridionale. L’ampio declivio che si apre al visitatore è un susseguirsi di terrazze sostenute da muretti di pietra, addolcite da filari di viti e slanciati cipressi.

Il Castello di Avio è un monumento di grande valore per il territorio, sempre più noto e frequentato grazie al FAI che ha accolto nel 2022 38.000 visitatori: un record dall’apertura al pubblico nel 1979. Negli anni, alla gestione quotidiana si sono affiancati costantemente restauri e manutenzioni, e tuttavia, per via della sua speciale conformazione, data dalla morfologia del terreno e dall’antichità e dalla mole delle strutture, il Castello di Avio è un monumento fragile, che oggi richiede nuovi interventi di consolidamento e di messa in sicurezza, oltre che nuovi impianti, per garantire la conservazione e una migliore, e sempre maggiore, fruizione da parte del pubblico.

Nei terrazzamenti prosperano ancora le storiche coltivazioni di viti (vecchie e di nuovo impianto dell’autoctono vitigno “Enantio”), un uliveto (55 piante che danno 140 litri d’olio all’anno), un piccolo orto (che dà frutti alla Locanda del Castello) e le arnie delle api, perpetuando la tradizione di un’autosufficienza militare, ma anche produttiva che nei secoli ha caratterizzato il Castello.

Dalla sua posizione, sulle pendici del Monte Vignola, il castello domina la valle fin quasi a Verona. Probabilmente presidio militare già in epoca longobarda, divenne proprietà della famiglia Castelbarco per passare in seguito ai veneziani nel 1441. E' dal 1979 uno dei Beni del FAI – Fondo Ambiente Italiano.

All'interno del maniero c'è anche la Locanda al Castello:  segue il calendario eventi del FAI e amplia i suoi orari di apertura proponendo a turisti e residenti piatti regionali e prodotti a km 0.

Per informazioni:    
Castello di Avio, Via al Castello, Sabbionara, Avio (TN);  tel. 0464.684453; faiavio@fondoambiente.it; www.castellodiavio.it; www.fondoambiente.it

veduta dall'alto: fonte Fai-fondoambiente.it

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