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Malles, nel grande silenzio di Marienberg

Val Venosta: qui si prega e si fanno osservazioni meteo dal 1856

(Malles - Corona Perer) -  Nel grande silenzio di Marienberg l'Abbazia dei Benedettini di Monte Maria in Val Venosta (ai piedi del Parco Nazionale dello Stelvio) il tempo si fa eterno. Mentre il tempo climatologico è l'hobby dei monaci. Una passione senza tempo, visto che la si coltiva da oltre un secolo.

Qui si fanno osservazioni meteo dal 1856. E' da allora che i sacerdoti dell'Abbazia registrano temperatura, precipitazioni e altezza della neve. Si tratta dei documenti meteo ufficiali più antichi di tutto il Tirolo storico di lingua tedesca.

Padre Anselm Krieg - Foto: Provinz BZ


Secondo Padre Anselm Krieg e Günther Geier (Ufficio Meteorologia e prevenzione valanghe), questa sequenza ininterrotta di misurazioni dell'intero Euregio è determinante, tra l'altro, per le ricerche sul clima. Anche per questo motivo l'Abbazia è stata scelta per presentare Meteo Euregio, il nuovo bollettino meteorologico unificato dell'Euregio, che rende disponibili le previsioni in tutta l'Euroregione del Tirolo-Alto Adige-Trentino grazie alla collaborazione tra gli Uffici Meteo dei tre territori.

Dominato dal massiccio dell'Ortles-Cevedale, Malles è il comune più esteso della Val Venosta, transito storico tra Alto Adige, Lombardia e Svizzera, ai piedi del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il territorio comunale è costituito da numerose frazioni caratteristiche e ricche di storia e monumenti, tra cui l'abbazia di Marienberg, assolutamente da visitare.

L'abbazia benedettina di Monte Maria (Marienberg) sorge appena sopra Burgusio, frazione di Malles. Siamo in alta Val Venosta, nel monastero più alto d'Europa (1.335 metri) ed uno dei più importanti del Tirolo storico. Oggi l'abbazia appartiene alla Congregazione benedettina di Svizzera.
 

 

La chiesa di Nostra Signora, dedicata alla Vergine Maria, è in stile romanico, ma il suo arredo è barocco. Presentava tre navate risalenti al XII secolo; fu in seguito trasformata in stile barocco, nel 1643 e nel 1648, dall'allora abate Jakob Grafinger. La cripta romanico-bizantina, che è la parte più antica dell'edificio e che non ha subito modifiche nel corso della storia, è chiusa attualmente per lavori. Ospita affreschi romanici con influssi bizantini, esempio rarissimo in tutta la regione alpina. Fu consacrata nel 1160 dal vescovo di Coira Sant'Adalgod che la destino' come il primo luogo di culto.

Nel 1643 una parte della cripta, quella occidentale, venne dedicata alla sepoltura dei monaci, erigendo un muro. Quando nel 1980 venne abbattuto il divisorio, riaffiorarono antichi affreschi romani, fino ad allora non noti. E' visitabile solo nel periodo estivo, durante la preghiera serale dei Vespri, in modo tale da preservare gli antichi affreschi.

Fondato attorno al 1000 dai nobili di Tarasp nel XII secolo nel luogo su cui sorgeva una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria, accolse  dalla vicina Engadina i primi monaci. Le date cruciali sono nella ricca documentazione medievale del convento che ha preso corpo sin dal 1400 ad opera del monaco Goswin. Due incendi, la peste nera del 1348, che ridusse il numero di monaci a solo quattro presenze e poi le alterne vicende legate agli Abbati il più importante di tutti fu  Matthias Lang (1615-1640), il quale trasferito dall'Abbazia di Weingarten, nel Württemberg, lo riorganizzò e adattò in chiave barocca come mostra la chiesa, unico esemplare di basilica a tre navate colonnate in Val Venosta.

Da convitto-ginnasio del '700, nel periodo napoleonico il governo della Baviera decise di sopprimere il monastero, ma caduto Napoleone, l'imperatore Francesco I d’Austria decise di riaprire la struttura religiosa, e quindi anche il ginnasio di Merano. L'abate Carl Mayr (1816–1855) fece  ripartire la scuola frequentata anche da alunni famosi come Pius Zingerle poi divenuto frate e chiamato come docente di lingue orientali (tra cui l'arabo, l'ebraico e il siriano) all'Università Sapienza di Roma.

Dal 2007 è stato aperto un bel museo dedicato alla storia e ai tesori d'arte dell'abbazia benedettina.
 

foto C.Perer

Attorno all'Abbazia partono sentieri che certamente furtono battuti dai primi monaci in meditazione. Uno di questi porta  dall'abbazia di Monte Maria  al monastero di Müstair di San Giovanni Battista a Müstair in Val Monastero (subito dopo il confine con la Svizzera). Da questi sentieri si arriva alle numerose frazioni, una più bella dell’altra, alla Chiesa di San Benedetto, con i suoi stupendi affreschi, e la Chiesa di San Vito. Il sentireo 2 sale per i boschi verso il Watles oppure si scende fino al primo abitato, quello di Burgusio.

Si raggiunge agevolmente anche in treno, e si visita ancor meglio in bicicletta. E chi viene per pregare e speriementare l'Eterno senza Tempo, sappia che basterà chiedere ai Monaci come va il tempo per avere previsioni meteo precise che finiscono sul sito del Bollettino, con informazioni dai 1500 ai 3000 metri, i dati delle stazioni meteorologiche e le immagini delle webcam del territorio in tempo reale.

 

Abbazia Malles (foto corona perer)

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