Innsbruck, il Ferdinandeum
Partono i lavori di ristrutturazione: riaprirà nel 2027
(foto copertina di Alexander Haiden) - C'è ancora un mese per visitare a Innsbruck, il Ferdinandeum. Lo si può visitare fino al 30 giugno 2024, poi avrà inizio un’importante ristrutturazione dell’edificio volta a migliorarne la funzionalità e l’accessibilità. Il museo riaprirà i battenti nel 2027, ma questo non significa che nei prossimi tre anni l’offerta culturale si fermerà.
L'edificio che ospita il Tiroler Landesmuseum chiamato "Ferdinandeum" è l'angolo più italiano della asburgica Innsbruck.Architettonicamente armonico, colpisce per la cupola che richiama lo stile neorinascimentale fiorentino: una nota anomala che servì per creare l'aula centrale rotonda pensata come sala per esporre le figure della fontana di Leopoldo. Il Tiroler è museo sin dalla sua fondazione (1823) e in questo denota l'attenzione che già al tempo c'era per il patrimonio storico tirolese.
Tra i capolavori del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, conserva il ''San Gerolamo nel deserto'' (1525 circa), un olio e tempera su legno di Tiglio da ardere, splendidamente conservato nei suoi colori originali realizzato da Lucas Cranach, noto come Cranach il Vecchio, artista del '500 annoverato accanto ad Albrecht Durer fra i pittori rinascimentali più significativi.
Cranach amava il deserto, tanto che lo fece fiorire in una selva animata da belve docili, con il santo che traduceva la Bibbia. L'arte di Cranach trasferisce la persona in un meta-tempo e in un meta-luogo tra fiere docili pienamente coinvolte nella gioia del traduttore della Bibbia. Il deserto fiorisce, si avvicina all'occhio dei contemporanei dell'artista, rimanda ad un deserto interiore che chiunque può sperimentare.
Il direttore dei musei regionali tirolesi Andreas Rudigier spiega cosa succederà durante la fase di ristrutturazione dell’edificio.
''La chiusura del Ferdinandeum non comporterà una limitazione della nostra offerta culturale. Abbiamo dei progetti per il periodo di chiusura, per offrire eventi pop-up nelle sedi degli altri musei regionali tirolesi, ma anche in altre locations''. Obbiettivo: mantenere attivo il rapporto con la popolazione che sarà aggiornato sugli step dei lavori del cantiere e collaborare con le istituzioni culturali tirolesi per progetti comuni, anche al di fuori delle sedi museali.
Il Museo vanta importanti collezioni permanenti. Stupenda la raccolta di opere fiamminghe tra le quali si ammira un piccolo e meraviglioso quadro: è il "vecchio con berretto in pelliccia" che Rembrandt annoverava tra gli studi di teste. Tra i ritratti ci sono anche dipinti del Craffonara e il Claudio Monteverdi musicista dipinto nel 1630 da Bernardo Strozzi.
Al piano interrato la collezione Archeologica ospita reperti importanti dell'area tirolese orientale. Tra questi la più antica raffigurazione di una caccia alle lepri. Al primo piano si accede al Medioevo tra reliquari istoriati, arredi sacri e statue devozionali fino al gioiello: l'altare di Castel Tirolo (1370), il più antico altare a portelle di tutta l'area alpina.
Da non perdere infine la collezione musicale. Tra violini antichi del mestro Jakob Steiner e antichi pianoforti, il Ferdinandeum annovera capolavori di arte orafa del periodo barocco e deliziose stoviglie tra cui bicchieri d'epoca Biedermeier, fino ad arrivare alla sezione dedicata ai maestri del diciannovesimo secolo. E qui l'occhio spazia tra Oskar Kokoschka, Egon Schiele, Gustav Klimt e molti altri, fino ad arrivare alla sezione contemporanea. Qui purtroppo si sente subito la nostalgia e la voglia di tornare ...indietro: per riattingere all'armonia.
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Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum
Museumstraße 15, Innsbruck
Aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle 18:00
fotoservizio: O.Galletti
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Autore: Corona Perer
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