
OMS e pandemia
Gestione ''opaca'' e effetti nulli sulla tutela della salute
(gennaio 2025) La gestione del Covid, piuttosto opac, un trattato pandemico che vuole solo estendere il potere di un'organizzazione pressochè privata, e un presidente con un passato da terrorista. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha perso autorevolezza. E' uno dei tanti miti caduti. Parlano per lei una gestione ''opaca'' e effetti praticamente nulli sulla tutela della salute.
Già nel 2022 diversi studi come quelli della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) affermavano che c'erano più infezioni nei vaccinati. Gli adulti (40-59 anni) con booster si infettavano il 60% più dei non vaccinati, bambini e giovani adulti.
La realtà documentata dai dati ISS riferiva che in media, rispetto ai non vaccinati di pari fascia d’età:
i bambini di 5-11 anni con due dosi di vaccino si infettavano il 33% in più;
i giovani 12-39 anni con booster si infettavano il 28% in più;
gli adulti 40-59 anni con booster si infettavano il 60% in più;
gli anziani 60-79 anni con un booster si infettavano come o più dei non vaccinati, e se fermi a 2 dosi (dunque probabilmente a maggior distanza dall’ultimo inoculo) si infettano il 13% in più.
I dati italiani erano coerenti con un gran numero di studi internazionali presentati in occasione del Congresso POLI-COVID-22 svoltosi a Torino nel 2022.
Il Prof. John Ioannidis epidemiologo dell'Università di Stanford, ha mostrato come i vaccini in pratica non abbiano avuto effetto nel contenimento dell'ondata epidemica. Un gruppo di epidemiologi del Qatar, già autore di una serie di pubblicazioni di eccellenza sul New England Journal of Medicine, ha presentato in preprint (Chemaitelly, 2022) uno studio nazionale sull’efficacia della 3a dose a un anno mostrando un importante aumento della suscettibilità all’infezione, che riguarda anche i soggetti con protezione ibrida, cioè vaccinati e con infezioni naturali. In sintesi: ci si ammalava di più.
La drammatica perdita di protezione dall’infezione, già chiaramente negativa dopo 5 mesi dal booster, appariva anche in uno studio in California (Tseng HF, 2022, preprint) sul vaccino Moderna verso le varianti BA.2 e BA.5 di Omicron.
È verosimile che il rischio di infezione si traduca anche in un rischio di trasmissione, come mostra – tra l’altro – un grande studio israeliano (Woodbridge et al. Nat Commun 2022;13:6706), in cui, in caso di reinfezione, le cariche virali (considerate proporzionali al rischio di trasmissione) a 70 giorni di distanza dalla 3a dose erano in tendenza già aumentate rispetto alle cariche virali medie dei non vaccinati.
E allora?
Allora guardiamoci dall'OMS che tra l'altro è privata e ha Bill Gates fra i suoi primi finanziatori.
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