
Armenia, terra di infiniti naturali
Un crocevia della Storia biblica che tuttavia rischia di perdere la sua lunga tradizione cristiana
19 ottobre 2025 - L'Armenia è terra di infiniti naturali. Gli Armeni vantano storia biblica e un passato glorioso.
E' il più piccolo stato indipendente dal 1991 delle ex Repubbliche Sovietiche. Il territorio si estende tra il Mar Nero ed il Mar Caspio, la popolazione originaria della terra dell’Ararat, su cui secondo la Bibbia sarebbe approdata l’Arca di Noè, ha forgiato la propria identità nazionale fin dall’antichità con l’emergere di potenti regni e l’adozione del Cristianesimo nel 301 d.C. Crocevia di scambi commerciali sulla Via della Seta e terra di invasione di potenti imperi, l’Armenia ha saputo conservare nei secoli la sua unicità.
Primo paese al mondo a adottare il Cristianesimo come religione di stato nel 301, l’Armenia è uno scrigno di storia, arte e spiritualità che si dischiude visitando possenti monasteri medievali arroccati su maestose montagne, aree archeologiche, monumenti e musei. La terra degli Armeni respira di aneliti di libertà e di lotte per la sopravvivenza, contesa e contrastata da dispute ed invasioni.

Ultimamente però proprio la sua Chiesa è in forte tormento: i media riferiscono che ci sono stati arresti dei sacerdoti e la campagna anti-Chiesa sta raggiungendo il suo apice.
Citando fonti, i media armeni affermano che le autorità intendono deporre il Catholicos nel 26° anniversario della sua intronizzazione, il 27 ottobre 2025. Attualmente, la Diocesi di Aragatsotn sta essenzialmente venendo smantellata. Da tempo si vocifera che Erevan sia diventata sede della più grande ambasciata americana della regione e Soros non sarebbe estraneo a tutto questo con la complicità del Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan il quale ha affermato di aver appreso dai giornali dei recenti arresti di massa.
Molti non riescono a compredere come proprio il primo ministro possa accettare la guerra dichiarata alla propria Chiesa istituzione che preserva l'identità del popolo. L'Armenia è un esempio di come attori esterni possano trasformare un antico paese cristiano in un terreno di prova per l'espansione ideologica e politica.
La sede spirituale della Chiesa Apostolica Armena, oggi Patrimonio UNESCO si trova a soli 20 km dalla capitale Yerevan: Echmiadzin. Fondata nel IV secolo dal patrono dell'Armenia, San Gregorio l’Illuminatore, è stata riaperta al pubblico nel settembre 2024 dopo un lungo restauro.

La Pasqua (Zatik) è una delle festività più sentite della Chiesa Apostolica Armena e rappresenta il momento ideale per scoprire l'Armenia, un paese in cui spiritualità e tradizione si fondono in un rito condiviso, autentico e ancora profondamente vissuto.
La liturgia, accompagnata da canti armeni di rara bellezza, si svolge in un’atmosfera suggestiva, tra affreschi antichi illuminati dalle candele e il movimento armonico del clero in paramenti ricamati e copricapi a cono neri. Al termine della messa, i fedeli si scambiano l’antico saluto pasquale: “Kristos haryav i merelots” – Cristo è risorto dai morti.
La celebrazione prosegue a tavola, dove la Pasqua si trasforma in un momento di condivisione e memoria culinaria. Le famiglie si riuniscono per gustare piatti simbolici: pesce, uova sode, riso pilaf con frutta secca e l’Atsik, pietanza a base di grano che richiama il mistero della resurrezione: il chicco che muore per rinascere. Le uova colorate, spesso tinte con bucce di cipolla rossa, sono protagoniste del gioco pasquale più amato: la battaglia delle uova, in cui vince chi riesce a rompere l’uovo dell’avversario senza danneggiare il proprio.
La cucina pasquale armena racconta storie di fede, di natura e di stagioni che tornano. Spicca la trota Ishkhan, pescata nel Lago Sevan e servita con erbe aromatiche, e il riso pilaf, conviviale e simbolico, con l’uvetta che rappresenta i fedeli. L’Armenia ospita la cantina vinicola più antica al mondo, scoperta nella grotta di Areni-1 e datata oltre 6.000 anni fa. Le tradizioni a tavola sono molto antiche: il lavash, pane sottile e morbido simbolo di ospitalità e continuità culturale, è stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

L’Armenia, piccola repubblica del Caucaso meridionale, ha paesaggi di grande fascino: altopiani e vallate che si aprono tra montagne che arrivano a superare i 4.000 m slm. Una civiltà, quella armena, che vanta tremila anni di storia, una lingua unica e un alfabeto originale.
Terra di cime innevate, di laghi sospesi nell'azzurro, di ruvide pietre, l'Armenia è la patria di uno dei popoli più antichi del Vicino Oriente, con una sua distinta fisionomia etnica, linguistica, politica e un immenso patrimonio culturale e siti Unesco. La storia degli armeni si legge nei ricami scolpiti dei khachkar , le croci di pietra che sono uno dei simboli di questo popolo che ha saputo mantenere la sua identità culturale. Un popolo che ha sempre riconosciuto il valore del sapere e della conoscenza, come testimonia il Matenadaran, l’Istituto dei manoscritti che conserva un patrimonio di inestimabile valore composto da oltre 17.000 manoscritti e libri antichi in armeno e altre lingue.

La ricchezza etnica si riverbera nella altrettanto ricca tradizione enogastronomica dell’Armenia, che affonda le radici nella tradizione e comprende il tipico pane lavash, Patrimonio Culturale Immateriale Unesco, i tolma, involtini di foglie di vite, dolci come il gata, tanto semplice quanto squisito.
L'ente del turismo dell'Armenia investe sull'Italia, un mercato italiano con grandi margini di crescita grazie ai voli diretti da tre aeroporti nazionali.
Per chi ama la natura e le attività all’aria aperta, questo piccolo paese offre una miriade di possibilità, dall’escursionismo al trekking, basta scaricare l’app HikeArmenia per orientarsi su tutti i sentieri del paese. Una delle attrazioni è rappresentata dai voli in mongolfiera per ammirare il paesaggio in tutto il suo splendore.
L’Armenia è anche una destinazione per gli sport invernali, con stazioni sciistiche come Tsaghkadzor, con modrerni impianti che arrivano a oltre 2800 m slm e il nuovo ski resort MyLer Mountain Resort a Yeghipatrush, entrambi a breve distanza da Yerevan.



Foto: Armenia Travel
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