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30 anni dalla strage di Srebrenica

Radovan Karadzic, il boja, sta pagando con l'ergastolo

16 luglio 2025 - Sono passati 30 anni dall'11 luglio 1995 quando oltre 8000 giovani e adulti musulmani vennero uccisi a Srebrenica. Ma altre fonti parlano di 10.701 morti. Fu Radovan Karadzic la mente e con lui Ratko Mladic, entrambi condannati all'ergastolo. Lasciarono che in quella che le Nazioni Unite avevano designato come “zona protetta” la strage si compisse, nonostante la presenza dei caschi blu.

Srebrenica e la Guerra dei Balcani ci ricordano che nessuna società è immune dal più grave dei crimini. 

Nel 2007 la Corte internazionale di giustizia qualificò genocidio e nel corso del quale l’esercito serbo-bosniaco uccise oltre 8000 ragazzi e uomini musulmani bosniaci.

“Mentre ricordiamo questo solenne anniversario e onoriamo la memoria delle vittime, dobbiamo ringraziare le famiglie di queste ultime e organizzazioni come le Madri di Srebrenica, che da 30 anni sono alla costante ricerca di verità, giustizia e riparazioni” afferma  la vicedirettrice di Amnesty International per l’Europa Dinushika Dissanayake.

ù“Sebbene molti dei responsabili siano stati portati di fronte alla giustizia, l’anniversario dell’11 luglio ci ricorda dolorosamente che mancano all’appello ancora circa 1000 persone, presumibilmente assassinate a Srebrenica nel 1995. Le loro famiglie continuano a vivere senza ricevere risposte, senza la possibilità di dare sepoltura ai loro cari e senza chiudere realmente il ciclo del lutto.

Nonostante i principali responsabili del genocidio di Srebrenica, come Ratko Mladic e Radovan Karadzic, siano stati condannati in via definitiva, c’è ancora un lungo elenco di processi da celebrare nei tribunali locali della Bosnia ed Erzegovina.

A precedere la violenza furono anni di populismo pregno d’odio che sfruttava le divisioni nella società, rafforzato da campagne di disinformazione e di propaganda. 

Radovan Karadzic è in carcere dove sconta l'eragstolo. Ad emettere la sentenza nel marzo del 2019 sono stati i giudici del Meccanismo Residuale internazionale per i Tribunali Criminali ovvero l'organismo che ha preso il posto del Tribunale penale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia. Karadžić, il boja di Srebrenica, fu processato per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

Arrestato a Belgrado nel 2008 al termine di una lunga latitanza e già condannato in primo grado a 40 anni di reclusione. è stato dichiarato il vero colpevole di genocidio e crimini di guerra contro l'umanità compiuti a Srebrenica a Sarajevo e nel resto della Bosnia Erzegovina durante il conflitto tra 1992 e 1995.

Nel 2017 c'era stata un'altra importante sentenza: quella per l’ex leader militare serbo bosniaco Ratko Mladic condannato anche lui all'ergastolo per crimini di diritto internazionale - tra cui genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. A Radovan Karadžić in un primo momento era andata meglio: 40 anni, ma oggi è arrivata la condanna definitiva in appello.Nato nel giugno 1945, già presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1996,  Karadžić entra nella storia enciclopedica così: "politico e criminale di guerra jugoslavo di nazionalità serba".

L’11 luglio è stato proclamato dall’Unione europea la giornata ufficiale del ricordo delle vittime del genocidio di Srebrenica.

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