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La Bellezza, splendore necessario

Bruno Haas (Università di Dresda): ''senza Bellezza il mondo sarebbe la Germania''

La Bellezza, splendore necessario. Antonio Rosmini aveva in somma considerazione il tema della Bellezza alla quale fu introdotto dallo zio Ambrogio. Fu proprio Platone ad affascinarlo, poi Rosmini trovò in Manzoni i suo modello estetico. Ed infine approdò alla massima bellezza: l'Essere, tantè che tra i verbi pronunciati in punto di morte c'era il termine “godere”.

Bruno Haas, docente all'università di Dresda, grande esperto di Rosmini, Hegel e Kant, alla luce del dialogo platonico di Ippia, uno dei dialoghi minori del filosofo greco dove si trovano sette definizioni di bellezza, diverte con frasi ad effetto. Partiremo da una sua provocazione “Non c'è vita senza Bellezza, perchè senza Bellezza il mondo sarebbe la Germania” affermazione alquanto intrigante che aprirebbe un altro mare di discussione.

Ma torniamo al dialogo di Platone e alle 7 definizioni di bellezza da lui fornite. “Tre di queste sono assolutamente ridicole” afferma Haas “ma le confutazioni che farò porteranno verso un naufragio delle altre quattro che non hanno fondamento in un dialogo aporetico che quindi non approda ad una soluzione”.

Il filosofo tedesco parte dalle tre proposizioni ridicole ovvero: che la bellezza sia una bella ragazza (ma una cosa astratta non può essere concreta), che la Bellezza sia oro ma questo sarebbe feticismo, che la Bellezza sia la buona vita ovvero avere successo e onori, seppellire i genitori e farsi seppellire dai figli, in buona sostanza la normalità e sostanzialmente una visione morale.

Secondo le altre quattro posizioni platoniche, il Bello sarebbe ciò che è conveniente, ciò che è utile, ciò che avvantaggia, ciò che è piacevole per occhi e udito.  Haas  eccepisce che le quattro visioni si riferiscono a quattro distinti periodi storici: dall'estetica classica all'estetica modernista, da una visione utilitaristica ed etica ad una estetica per i sensi (ciò che appaga occhi e udito).

Per Haas si tratta di un problema di traduzione e quindi di filologia e perviene alla convinzione che la Bellezza sia lo Splendore, la proporzione perfetta. anche se lo splendore è una metafora e non una definizione vera e propria perciò pur sempre pura apparenza.

Il termine Necessità invece traduce le altre proposizioni platoniche e quindi la Bellezza sarebbe lo splendore-necessario, cioè utile, il più necessario alla vita. Ecco perchè “Non c'è vita senza Bellezza, perchè senza Bellezza il mondo sarebbe la Germania” affermazione alquanto intrigante. E politicamente interessante.

 

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Autore: Corona Perer

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