Arte, Cultura & Spettacoli

Fiorella Mannoia, magico tour

di Giulia Galletti

Canta e incanta Fiorella Mannoia, in una Trento che per la seconda serata di seguito le tributa un meritato sold out all'Auditorium S. Chiara. Si presenta in pantaloni e giacca neri, tempestati di preziosi cristalli rossi, così che ogni suo movimento sotto le sapienti luci del palco, diviene un tripudio di scintillii.

Con innata eleganza e femminilità si muove su quei tacchi che dice di non amare particolarmente, facendo ondeggiare la testa e gli iconici riccioli rossi.È sempre lei: con gli occhi truccati di nero e un sorriso beffardo di chi la sa piuttosto lunga e ha parecchio da dire.

E infatti non tarda molto ad entrare nel vivo dei suoi pensieri Fiorella, in uno spettacolo pensato nei minimi dettagli, che parla dell'essere donna oggi e di come affrontare trasversalmente i temi della violenza (anche virtuale), dell'essere madre, della libertà di scelta, del coraggio.

In scaletta ci sono sempre i grandi classici riarrangiati sapientemente dai musicisti per l'occasione: "Come si cambia", "Sally" , "Quello che le donne non dicono", " I treni a vapore", "Lunaspina".
Poi, arriva la parentesi più riflessiva con i brani di successo degli ultimi dischi più impegnati socialmente . Spazio dunque a "Il peso del coraggio", "Nessuna conseguenza", "Combattente", "Imparare ad essere donne".

Alcune chicche commuovono particolarmente come "Sempre per sempre" di De Gregori, per soli pianoforte e voce e "Povera Patria" di Battiato con cui chiede alla gente di non rinunciare a capire, di tornare ad essere empatica con i più deboli, di educare i propri figli a rispetto, a coerenza ed onesta', dando sempre uno sguardo a chi rimane indietro.
" Queste sono le mie priorità" dice la cantante sul palco "questa è la strada per essere ESSERI umani degni di questo nome".

Lo fa parlando a cuore aperto e dicendosi anche un po' arrabbiata per questa "primavera che tarda ad arrivare". Si definisce un' interprete pura, ispirata e accompagnata nel suo cammino da autori sapienti che negli anni hanno saputo cucire su di lei brani e testi di una bellezza struggente. Tuttavia, regala al pubblico una meravigliosa "In viaggio" scritta per la prima volta di suo pugno e che davvero lascia senza fiato per dolcezza e parole.

Non mancano i momenti più leggeri e trascinanti come il tributo a Fred Buscaglione in "Eri Piccola così " e al suo amico-autore Ivano Fossati, presente da trentanni in ogni singolo album e che firma anche nell'ultimo una energica "Penelope" dai ritmi latini. Trascinante poi l'indimenticata "Caffè nero bollente".

Il concerto si chiude con la rinuncia ai tacchi e una bella camminata in platea tra i suoi amati fan "senza i quali nulla avrebbe senso". Stringendo mani, prestando il microfono sul Cielo d'Irlanda, salutando tutti.
E giusto per ricordare che l'umiltà va a braccetto con le persone per bene, chiama sul palco tutto lo staff , fino all'ultimo montatore, prima di dire alla sua Trento un più che certo "arrivederci alla prossima".

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