foto: www.giornalesentire.it
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La magnifica casa del Principe Vescovo

Bressanone: la ''Hofburg'' oggi Museo Diocesano - Visita aperta e gratuita il 17 marzo

7 marzo 2024 - La magnifica casa del Principe Vescovo è l'attuale Museo Diocesano di Bressanone. Nata come castello medievale, la Hofburg è depositaria della storia di Bressanone che è essenzialmente una storia di Vescovi.

Dalla metà del XIII secolo al 1973 l'Hofburg (palazzo vescovile) fu infatti la residenza dei principi vescovi e poi dei vescovi della diocesi di Bressanone. Fino alla secolarizzazione avvenuta nel 1803 i vescovi detenevano anche il potere temporale e infatti Bressanone era sede della corte dei principi vescovi (Fürstenhof) dotata di propria amministrazione. Da qui il nome di Hofburg, che venne dato alla residenza.

Questo gioiello della città è accessibile al pubblico grazie alla "Domenica a porte aperte" il 17 marzo 2024 tra le 10 e le 17. L'ingresso alla Hofburg sarà gratuito, si svolgeranno visite guidate in tedesco e in italiano. Alle 15, lo storico dell'arte Albert Pürgstaller terrà una conferenza in tedesco sul progetto architettonico dell’Hofburg. I bambini possono partecipare al grande laboratorio di Pasqua dalle 14:00 alle 17:00. Anche in questo caso, la partecipazione è gratuita. Non è necessaria alcuna prenotazione.

E' l'occasione per conoscere la storia del Palazzo. Con il trasferimento della sede vescovile a Bolzano nel 1973 la Hofburg ebbe una nuova destinazione: da quel momento ospita infatti il Museo Diocesano e l’Archivio Diocesano. L'Hofburg ha anche una serie di altre attrazioni da offrire, come la Chiesa di Corte riccamente arredata, la Cancelleria del Consiglio di Corte e gli appartamenti imperiale e vescovile.

Con il suo cortile rinascimentale, l'Hofburg è uno dei monumenti architettonici più affascinanti e suggestivi dell'Alto Adige. Qui ebbero occasione di soggiornare gli Asburgo. L'eleganza, il potere e il rigore sono la cifra stilistica delle 70 stanze che la compongono e a cui si accede da un cortile metà rinascimentale e metà barocco.

Il cortile interno di questo edificio presenta due splendide facciate barocche e un loggiato disposto su tre piani che presenta nelle arcate 24 figure (originariamente 44 statue) in terracotta scura che raffigurano i membri della famiglia Asburgo fra i quali lo scultore Hans Reichle pose lo stesso cardinale che gli aveva commissionato i lavori il cardinal Andreas d'Austria.

 

L'appartamento vescovile si trova nell'ala più calda esposta a sud. Fu il principe vescovo Kunigl a far realizzare anche le stanze imperiali perchè dal Medioevo in poi, gli imperatori tedeschi, scendendo in Italia, si facevano ospitare dai vescovi di Bressanone, che erano principi del loro regno.

Erano stanze degne del loro rango: l'appartamento è composto da una sala di ricevimento, una piccola anticamera, una sala da pranzo, un soggiorno ed un salottino cinese con motivi floreali su carta. Gli appartamenti impreziositi da affreschi, stucchi e tappezzerie veneziane in seta, consentono di gettare uno sguardo sulle ricche tavole imbandite da stoviglie dell'epoca, porcellane ed argenteria che gli Asburgo usavano alla corte di Vienna, acquistate appositamente per l'arrivo nel 1765 di Maria Teresa d'Austria raffigurata in numerose ritratti d'epoca.

Dall'appartamento si accede ad una vera e propria bomboniera: la cappella settecentesca intitolata all'Immacolata Concezione con affreschi di fattura austriaca e decorazioni in stucco di mano italiana. Da qui, di sala i sala, si cammina tra tesori e arredi.

In queste stanze è conservato un reperto importantissimo: la casula di Sant'Albuino, dono imperiale in seta pura di Enrico II (o Corrado II) al vescovo di Bressanone, risalente all'anno 1000. Una veste che domina una delle sale più importanti del palazzo dove è custodito il Tesoro del Duomo. Vi è intessuta l'aquila, simbolo imperiale per questo si chiama anche la "casula dell'Aquila fu indossata da Sant'Albuino (975-1006) di stirpe bavarese, imparentato con l'imperatore Enrico II. Il manufatto è in seta di Bisanzio ed è dono imperiale databile intorno all'anno 1000, una gemma preziosa.

Nel becco - giallo come gli artigli - il rapace reca un gioiello a forma di anello: il sigillo vescovile probabilmente. Il paramento purpureo è esposto fra altre splendide vesti pontificali, databili al XII secolo, indossate dai vescovi brissinesi durante le maggiori festività liturgiche. Alcune sono damascate e di fattura arabo-normanna, come i paramenti di Artmanno (XII sec.) in seta ornata da preziose passamanerie.

I tesori di arte sacra è l'incommensurabile patrimonio dell'Hofburg certamente una delle più belle residenze dell'Alto Adige. Manufatti di arte medievale e romanica accolgono il visitatore al primo piano del palazzo dove le sculture lignee (crocifissi e madonne con bambino) aprono a capitoli di storia in cui l'iconografia comunica tanto il Cristo sofferente quanto la dolcezza confortante, materna e rassicurante della Madonna. Straordinaria la Madonna di Varna (1200 circa) con il Bambino benedicente o la Madonna con il bimbo che si trastulla col proprio piedino di età gotica, oppure quella proveniente dal monastero delle Benedettine di Castel Badia (del 1300 circa) con Gesù Bambino che gioca con un uccellino.

E' questo il Tesoro del Duomo composto da mitrie, ostensori, croci, turiboli, reliquiari tra i quali la cassetta per reliquie in legno di cedro cipriota, del tardo XII secolo, dono del doge veneziano Domenico Contarini al principe vescovo di Bressanone del tempo.

D'inverno la Hofburg di Bressanone (Palazzo Vescovile) è tappa obbligata per vedere il mondo cristiano racchiuso nel presepe. Il Museo Diocesano custodisce infatti una ricca, rara e preziosa collezione di presepi rinascimentale, opera di maestri intagliatori. Al pian terreno del palazzo in 8 diverse sale in apposite vetrine, è persino rappresentata la Bibbia: due grandiosi cicli di scene, per un totale di almeno 5000 statuine. Furono intagliate in legno di cirmolo, e commissionate dal principe vescovo Karl von Lodron, intorno al XIX secolo, alla bottega dei fratelli Probst che superano la “pura” natività, per raccontare ciò che venne prima e ciò che fu dopo. Le mani dei Probst passano da Antico a Nuovo Testamento con statuine di alta qualità artistica e il tutto trionfa nella Natività, vista come alfa e omega della storia dell'uomo.

L'occhio si perde - insieme alla fantasia - nello scrutare i piccoli e meravigliosi presepi diorama, dipinti a mano, intagliati da mani sapienti, a più scene prospettiche: un 3D d'epoca che grazie ad un insieme di vedute dipinte, per effetto di prospettiva e giochi di luce, forniscono a chi guarda l'illusione di un panorama naturale nelle varie ore del giorno. Assolutamente imperdibili anche quando... non è Natale.

www.hofburg.it

foto © Hofburg Brixen Bressanone


Autore: Corona Perer

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