Greccio 1223. La notte del presepe
Greccio 1223. La notte del presepe
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Greccio, patria del Presepe

800 anni fa, nel 1223, San Francesco rappresentava la Natività

Esattamente 800 anni fa, nel 1223, San Francesco fece ricreare la nascita di Cristo come presepe vivente nel piccolo villaggio dell'Italia centrale di Greccio. E' segno di pace e simbolo del Natale.

Nel settembre di quest'anno si è unita in gemellaggio con la città di Betlemme in occasione dei 800 anni dal Primo Presepe e dalla Regola Bollata. In Terra Santa il Comune di Greccio ha firmato due importanti protocolli di gemellaggio, fra la scuola secondaria di primo grado di Greccio e la scuola Terra Santa di Betlemme, e fra l’Azione cattolica del paese del primo presepe e quella della città palestinese. Il gemellaggio tra l’Istituto comprensivo Malfatti e la Terra Sancta School, ha aperto una finestra importante sul coinvolgimento dei giovani in un percorso di formazione scolastico che permetterà un vero confronto tra coetanei lontani geograficamente e culturalmente.

Greccio e Betlemme sono unite da una storia comune: la nascita di Gesù e la sua rappresentazione.

Nel 1209 San Francesco si reca a Greccio per la prima volta e riesce a mettere fine alle calamità di origine naturali che stavano martoriando quella terra. Dal 1217, il nobile Giovanni Velita, allora Signore di Greccio, si accosta a San Francesco e gli chiede di avvicinarsi al Paese per permettere ai fedeli di poter ascoltare la sua parola. Nel 1223 San Francesco fa un viaggio in Palestina, e sorge in lui il desiderio di rievocare la nascita di Gesù, di farlo proprio in un paese che gli ricordava Betlemme: Greccio.
Data la stretta amicizia che si era ormai consolidata tra i due, San Francesco chiede a Giovanni Velita di individuare un luogo, immerso nella natura, che potesse fare da sfondo a questa rivisitazione; idealmente una grotta dove avrebbe fatto costruire una mangiatoia, e in cui condurre un bue ed un asinello.
Il 24 dicembre 1223, a Mezzanotte, venne così realizzato il primo presepe della storia, che ha reso celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio, incastonato tra le rocce a 700 metri di altezza.

 

Qui dunque venne rappresentato per la prima volta il presepe. Ne abbiamo notizia dal ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto dipinto tra il 1295 e il 1299 rappresenta il primo presepio vivente della Storia, allestito da San Francesco.

Il Presepe di Greccio è la tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi. La scena è uno straordinario documento dell'epoca. Nessun pittore si era mai spinto a tanto realismo:  i frati che cantano, una folla che assiste alla scena e Francesco con il Bambinello tra le mani, le donne che osservano dalla porta.

Ed è ormai certo che Giotto fece ampio ricorso ad aiuti di bottega. Ma l'opera è di immensa tenerezza e bellezza.

In piena armonia con la cultura francescana, il centro storico del borgo di Greccio si colloca in una cornice di natura e spiritualità. Si arriva a 705 m s.l.m. per godere di un panorama mozzafiato grazie alla natura incontaminata che circonda il borgo, piena di verde e affascinanti sentieri che si snodano tra i boschi.

foto Valentino Ligori by Comune di Greccio (RI) www.comune.greccio.ri.it

Il borgo si sviluppa attorno alla Chiesa di San Michele Arcangelo, e accanto la Cappella dove – si narra – Francesco comunicò ai grecciani la volontà di ritirarsi, il futuro Santuario di Greccio.

Greccio ha vie e vicoli ricche di opere e contributi artistici, come il “Sentiero degli Artisti”, con opere di provenienze varie che rappresentano momenti della vita di San Francesco. A poca distanza, scendendo dal borgo in direzione Santuario, si trova il Museo Internazionale del Presepio, realizzato con il restauro di due antichi edifici.

A quasi 1205 m s.l.m., con un panorama che si affaccia sulla Valle Santa, si trova “La Cappelletta”, prima dimora del Santo, nata da una semplice capanna di arbusti. Solo nel 1712 venne eretta grazie a Papa Clemente XI la chiesetta odierna. Al suo interno, un povero altare in legno e la finestrella che si affaccia sulla Valle Santa. Proseguendo il percorso, si arriva a Fonte Lupetta dove la tradizione vuole che San Francesco incontrasse un lupo affamato.

Per celebrare gli 800 anni del Presepe, nel 2021 venne istituito il Comitato nazionale per l'ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe con Decreto Ministeriale e presieduto dal Sindaco di Greccio. Al suo interno istituzioni centrali e locali, dal Ministero della Cultura – Direzione Enti di ricerca e iniziative culturali al il Comune di Rieti, rappresentanti della Diocesi di Rieti e della Provincia di San Bonaventura dei Frati Minori (Lazio e Abruzzo), nonché storici autorevoli e personalità della progettazione culturale contemporanea come Franco Cardini, Laura Caruso, Cristiana Colli, Linda Di Pietro, Florinda Saieva, Antonio D’Onofrio.

foto: Visit Lazio

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