Arte, Cultura & Spettacoli

Cluster, talento allo stato puro

Ottimo concerto a "Tra Ville e Giardini"

Non arrivano con un Tir, hanno tutto con sè o meglio nella voce: batterie, chitarre elettriche, bassi, sax, trombe, clarinetti. E talento da vendere premiato da scroscianti appluasi e bis a ripetizione. I Cluster, il gruppo genovese che debuttò nel 2008 a XFactor, hanno incantato e stupito il pubblico di Badia Polesine (Ro), nell'ambito della rassegna “Tra ville e giardini 2017” nel Giardino dell’Abate,  storico e affascinante complesso  dell’Abbazia della Vangadizza.

Ii cinque giovani cantanti stanno promuovendo in questo periodo il loro primo disco interamente in italiano “The Italian project”, pubblicato nel 2016, che contiene cover di grandi pezzi italiani.

Ma è nell'hard rock, nell'heavy metal, o in un jazz-medley ispirato a Count Basie che dimostrano il loro poderoso talento. Dalle note più impalpabili il gruppo vocale a cappella, formato da cinque ragazzi  provenienti dal conservatorio Paganini, passa a sonorità impensabili: giocano, divertono, stupiscono, sorprendono il pubblico raccontando un po' di sè, un po' della loro storia (tutti diplomati in strumento e nessuno che ha studiato canto), e un po' della loro terra attraverso le canzoni di Tenco o De Andrè. Per poi risvegliare l'animale che è in loro con una "Smoke in the water" dei Deep Purple o in assoli-sfida tra le due batterie del gruppo, il meravigioso basso, e le due cantanti che - senza che il pubblico se ne accorga - si trasformano in chitarra elettriche con distorsore o tromba. Tutto con la loro voce: davvero stupefacente.

Di premi ne hanno già ricevuti: otto nomination ai Cara awards (Contemporary a cappella recording awards) in America dove hanno anche  collaborato con i Take six e i Swingle Singers.
"Oltre oceano li conoscono meglio che qui" ci spiega il direttore artistico della Rassegna, Claudio Ronda, ma i Cluster hanno già messo all'attivo la produzione di dischi e collaborazioni significative anche in Italia (con Marco Mengoni nel 2011 e con Morgan nel 2012).

Il concerto lascia il ricordo di una serata all'insegna del talento e dello stupore, che scalda e diverte il pubblico, e alla fine lo commuove con l'intimo e coinvolgente Halleluhiah di Leonard Cohen. Il tutto dentro una rassegna che ha ospitato appuntamenti di grande successo con un cartellone internazionale e debutto affidato ai Manhattan Transfer approdati in Italia solo per tre live del loro tour europeo, che hanno stregato il pubblico nell'anno i cui festeggiano 45 anni di carriera. L'iniziativa viene realizzata nell'ambito dell'Accordo di programma Regione del Veneto - Provincia di Rovigo, per l’organizzazione dell’Ente Rovigo festival, col contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e la collaborazione di 14 comuni polesani.

 

info: eventi@rovigoconventionbureau.com


Autore: Corona Perer

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