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Villa Badoèr, tuffo nell'Armonia

L'edificio è dal 1996 patrimonio UNESCO

Occhi riempiti di bellezza e armonia palladiana: ecco il risultato prodotto da una visita Villa Badoèr, detta La Badoèra, una tra le più belle ville venete. È stata progettata dall'architetto Andrea Palladio nel 1554 e costruita in 7 anni. L'edificio, assieme alle altre ville palladiane del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

È la prima villa in cui l'architetto vicentino utilizzò pienamente un pronao con frontone in facciata, nonché l'unica realizzata in territorio polesano. Le sale del piano nobile sono finemente decorate da scene grottesche e mitologiche dipinte da Giallo Fiorentino. Il complesso fu progettato su commissione del nobile veneziano Francesco Badoèr per diventare il baricentro della sua vasta tenuta agricola nonchè come segno visibile della presenza della famiglia che con questa casa-vacanze (oggi nota come la Badoéra) è l'elemento più prezioso del centro di Fratta Polesine e la caratterizza.

Il centro storico di Fratta Polesine del quale la villa è il gioiello più prezioso, è molto curato: una chicca, un vero e proprio salottino adornato da ville storiche eleganti. Ogni anno qui rievocazioni storiche ricordano anche il contributo dato da questa località al Risorgimento. Ma a metà del '500 in pieno Rinascimento, Villa Badoèr mostrò la ricchezza di alcune famiglie veneziane come appunto i Badoèr.

La villa si impone per la sua armonia: la facciata del corpo centrale presenta una loggia di colonne di stile ionico dalla quale che si ergono da una scenografica scalinata a più rampe. Le colonne reggono un grande frontone triangolare che rende la parte centrale più imponente rispetto ai fianchi. Un gioco di proporzioni che è la firma architettonica palladiana.

Ai lati due braccia distese: sono le barchesse. Una elegante struttura ad emiciclo con i portici. La villa, proprietà della Provincia di Rovigo è stata aperta per noi dai volontari di Aqua grazie Rovigo Eventi Convention e Bureau che cura la promozione territoriale.

Entrare nelle sale del piano nobile dal pronao è emozionante: si aprono sale affrescate di rara bellezza e buono stato conservativo. Gli affreschi sono di Giallo Fiorentino e rappresentano scene allegoriche e mitologiche. Posare lo sguardo verso l'esterno è distenderlo sulla campagna polesana. Un tempo qui c'erano giardini all'italiana che forse la provincia farebbe bene a ripristinare e non si fatica ad immaginare nel giardino antistante la villa, le dame e i nobili nell'ozio estivo di una ricchissima casa di campagna nel sottofondo musicale dello zampillare di acqua dalla fontana centrale, in stile neoclassico.

C'è un motivo in più per visitarla: la barchessa settentrionale della villa ospita dal 2009 il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine. Assolutamente da vedere per gli importanti reperti tra i più considerevoli in ambito europeo riguardanti i villaggi dell'età del bronzo del sito di Frattesina. Ci sono vasi funerari, monili, le ambre per cui questo territorio divenne terra di scambi commerciali e di incontro sulle vie del tempo: il fiume.

Villa Badoer aderisce al progetto ville venete per le scuole, con  specifici percorsi didattici adatti ai diversi livelli scolastici (info e prenotazioni: info@villabadoer.it). Con la Fratta-card è possibile - con un unico ticket - accedere oltre che ai musei di Fratta Polesine Villa Badoer anche alla vicina casa museo Giacomo Matteotti, un grande italiano che avrebbe molto ancora da insegnare alla classe politica italiana e che venne assassinato dal regime mussoliniano.

Da vedere nelle vicinanze anche Villa Dolfin-Marchiori, a Lendinara, con giardino ottocentesco del celebre architetto e paesaggista veneziano Giuseppe Jappelli con sentieri, grotte, statue, cunicoli, il laghetto con l’isola della poesia, il casino di caccia e una torre neogotica. Tutto ancora in buono stato di conservazione e visitabile.

Lungo i canali del Polesine -  terra di bonifiche e di agricoltura strappata alle acque - ci sono molti altri palazzi con favolosi giardini. Tra questi la Tenuta Restelli, una corte tipica dell’area del Delta Polesano, con parco di circa due ettari, fitta vegetazione e due laghetti e dentro il grandioso complesso rurale con casa padronale, dai soffitti a volta,  raffinati dipinti a tempera e decorazioni liberty. La famiglia Restelli era milanese e bonificava i terreni del Delta per avviarli alla coltura del riso.

In questo territorio anche siti di grande interesse come l’Abbazia della Vangadizza, a Badia Polesine,  e piccoli borghi come Trecenta e fornisce l'occasione giusta per visitare anche Rovigo con il suo antico castello, Piazza Vittorio Emanuele II, i Palazzi Roverella e Roncale e il Tempio della Rotonda a pianta ottagonale con un doppio ciclo pittorico del '600.

Per un tour consigliamo di fare base proprio a Rovigo, magari all'Hotel Cristallo (catena Best Western Hotels e Resort), ottimo 3 stelle in posizione ideale rispetto a centro e periferia.

Il territorio è così ricco di strutture e locations che è ideale anche per organizzare meeting, ed eventi che coniugano le esigenze di un gruppo con la necessità anche di mostrare le bellezze del territorio. Ideale quindi per  un weekend o per organizzare un evento aziendale. Con il motto "meet-in-green" opera il  Rovigo Convention Eventi Bureau > clicca qui info: eventi@rovigoconventionbureau.com

foto: www.giornalesentire.it


Autore: Corona Perer

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