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Alexandra Dovgan, enfant prodige del pianoforte

Grigory Sokolov: ''E' un miracolo in atto, ha un grandissimo talento''

(foto Oscar Tursunov) - E' l’enfant prodige del pianoforte Alexandra Dovgan, giovanissima pianista russa. Oggi ha quasi 16 anni, ma noi la potemmo ammirare a solo 12 anni a Rovereto al Teatro Zandonai quando venne accolta da scroscianti appalusi e di lei si disse che si apprestava a diventare un fenomeno planetario. Cosa che certo avverrà, ma non in Italia dove abbiamo assistito in questi mesi alle censure più assurde su tutto ciò che ha a che fare con la grande tradizionale culturale russa.

Grigory Sokolov, uno dei più famosi e affermati esecutori di fama mondiale, l’ha invitata nel maggio del 2019 ad aprire un suo concerto nella prestigiosa Concertgebouw di Amsterdam ed ha detto di lei: “Questo miracolo non ha davvero nulla di infantile; ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità. Il talento di Alexandra Dovgan è armonioso in modo raro, la sua maniera di suonare è autentica e concentrata.”

Alexandra Dovgan inizia lo studio del pianoforte in tenera età, già da subito viene notato il suo straordinario talento e entra alla Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca, dove studia attualmente sotto la guida di Mira Marchenko. Si afferma come vincitrice di alcuni dei più importanti concorsi nazionali ed internazionali, che la portano ad esibirsi in alcune delle più prestigiose sale da concerto. Così giovane e già denota un’istintiva profondità e consapevolezza che, unite alla precisione e ad un suono di particolare bellezza, caratterizzano il suo pianismo.

Venne a Rovereto  per aprire la  98ª Stagione dei Concerti dell’Associazione Filarmonica di Rovereto, e allo Zandonai il piccolo prodigio eseguì grandi capolavori della letteratura pianistica composti da Beethoven, Chopin e Rachmaninov.

Magistrale la sua esecuzione della “Grande Sonate Pathétique”  di Ludwig van Beethoven, dolcissima nella Fantaisie-impromptu di Chopin  e nelle sue Mazurche, con uno straordinario Bach così come lo aveva trascritto Rachmaninov. Persino commovente nella passione e precisione con le quali ha offerto la grazia dello ''Scherzo da Sogno di una notte di mezza estate'' di F. Mendelssohn.

Ad osservarla da un palchetto c'era il padre (anche lui musicista) che la filmava e ascoltava estasiato.
Per il debutto della sua 98ª Stagione l'Associazione Filarmonica non poteva scegliere di meglio regalando a tutti lo stupore di un miracolo in atto. Di Alexandra Dovgan, enfant prodige del pianoforte, sentiremo parlare.

Purtroppo la guerra ucraina ha posto in Italia una ingiusta croce su tutto ciò che è russofono.

Una vergogna italiana, ci saranno altri teatri internazionali per lei, ne siamo certi.

(c.perer)


 


Autore: Corona Perer

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