Scienza, Ambiente & Salute

Monticolo, il lago delle meduse maschio

La ricerca del il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige

Nell’estate del 2015 nel Lago Grande di Monticolo furono avvistate per la prima volta delle piccole meduse. In seguito a questa scoperta il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ha dedicato a questi animali parte di un progetto di ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente dalla rivista scientifica internazionale Journal of Limnology.

Nell’agosto del 2015 nel Lago Grande di Monticolo alcuni subacquei trovarono piccole meduse appartenenti alla specie Craspedacusta sowerbii Lankester 1880, mai avvistata prima in Alto Adige. Da allora le meduse sono state osservate nel lago tutte le estati da luglio a settembre.

La medusa Craspedacusta sowerbii Lankester 1880 è una specie di piccole dimensioni - arriva al massimo a due centimetri di diametro – si nutre di minuscoli crostacei del plancton ed è poco urticante e quindi innocua per i bagnanti. É alloctona, quindi non originaria del Lago Grande di Monticolo, proviene dalla Cina, ma oggi è cosmopolita e invasiva, la si trova in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide.

Di particolare interesse è il ciclo biologico della specie che si presenta sotto due forme differenti: polipo e medusa. “I polipi, lunghi al massimo un millimetro, vivono solitari o in piccole colonie sul fondo del lago. I polipi si riproducono per via asessuata formando altri polipi. All’inizio dell’estate i polipi producono poi le meduse”, spiega Morpurgo. Le meduse vivono solo in estate, mentre i polipi sopravvivono tutto l’anno. Le meduse sono state particolarmente abbondanti nell’estate del 2019, che in Alto Adige è stata la terza estate più calda dal 1850. Sia le meduse che i polipi di questa specie sono stati trovati nel Lago Grande di Monticolo, mentre solo i polipi sono stati individuati nel Lago Piccolo di Monticolo. Nello studio è emerso che il metodo più efficace per individuare la specie in vari ambienti acquatici consiste nel verificare la presenza dei polipi sulle cozze zebrate, raccolte in acque poco profonde, osservandole al microscopio. Infatti i polipi sfruttano la debole corrente d’acqua generata dalle cozze zebrate per catturare il loro nutrimento.

Ed infine un dettaglio curioso: tutte le meduse esaminate sono risultate essere maschi. Popolazioni di meduse di un solo sesso sono comuni per questa specie al di fuori della Cina. In questi casi non si verifica la riproduzione sessuata delle meduse, ma le popolazioni si mantengono grazie ai polipi.
Le analisi molecolari suggeriscono infine l’esistenza al mondo di almeno tre linee genetiche ben distinte di Craspedacusta, due delle quali vivono anche in Italia: una nei Laghi di Monticolo ed una in Sicilia. Futuri studi saranno necessari per determinare se si tratti di due linee genetiche della stessa specie oppure di due specie distinte.

I biologi Massimo Morpurgo del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, Peter Schuchert del Museo di Storia Naturale di Ginevra, Samuel Vorhauser e Renate Alber, entrambi del Laboratorio Biologico dell’Agenzia Provinciale per l’Ambiente e la Tutela del Clima, hanno collaborato allo studio delle nuove arrivate nell’ambito del progetto di ricerca del Museo di Scienze Naturali Idrozoi e Bivalvi dei laghi di Monticolo e Caldaro. I risultati della loro ricerca vengono ora presentati sulla rivista scientifica internazionale Journal of Limnology.

 

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