
Gli scritti inediti di Federico Fellini
Esce ''Il cavallo in biblioteca'' appunti per spot pubblicitari.
Esce ''Il cavallo in biblioteca'' (edizione Vallecchi) ovvero gli scritti inediti di Federico Fellini. Una serie di appunti per spot pubblicitari dedicati... alla lettura.
Che gli italiani non leggano più (o leggano molto poco) è ormai un'evidenza anche se il panorama editoriale è sempre più ricco di autori e nuove produzioni. Ma il libro del quale vogliamo parlarvi non era ancora mai uscito, malgrado la strategica importanza del suo contenuto: ovvero promuovere la lettura, secondo gli occhi e la mente visionaria di un grande maestro del cinema: Federico Fellini.
''Il cavallo in biblioteca'' contiene le proposte per relizzare spot promozionali sulla lettura che Fellini scrisse su commissione di un consorzio di editori rimasto fantasma, e che il regista depositò nel marzo 1988 alla SIAE, senza poi realizzarli (come invece accadde per la pubblicità di Campari, Barilla e della Banca di Roma).
Sulla pubblicità Fellini aveva una visione molto personale. La polemica sull’invasività della televisione, vide Fellini ingaggiare un duello scatenato e impari con Berlusconi, che nei suoi canali privati fu il primo ad interrompere i film con la pubblicità. «Non si interrompe un’emozione» ebbe a dire Fellini.
Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato non solo uno dei più grandi registi, ma uno dei massimi artisti del Novecento. Con ciascuno dei suoi film ha dato una rappresentazione memorabile della storia italiana, e più nel profondo, dell’anima umana. I suoi film hanno ricevuto premi su premi.
L’archivio del Fellini Museum di Rimini, ha portato alla luce un'altra miniera immaginifica: questi scritti per la pubblicità diversi tra loro per ambienti, invenzioni, paradossi, umorismo, sarcasmo e parodia sociale.
Fellini sfodera le proprie arti/armi: la fantasticheria surreale e fantascientifica, la difesa dell’avventura, della magia, dell’immaginazione e del sapere. Sono quadri memorabili. Ritraggono le famiglie italiane, gli stereotipi, il quotidiano, ma anche i grandi archetipi legati ai personaggi romanzeschi, ai libri, alle biblioteche, alla sapienza autentica.
Veri e propri apologhi che rispecchiano la sua invenzione imprevedibile. Appunto quella del cavallo in biblioteca, che dà il titolo al libro, ed è per Fellini il simbolo della libertà e della sua bellezza. Il cavallo discende da Pegaso alato, il simbolo dell’immaginazione. Non è ciò che i film e i libri trasmettono?
«Il bell’animale elegante e mansueto
si avvicina ai grandi leggii
e annusa delicatamente i libroni aperti
che vi giacciono sopra,
poi volge con grazia il collo chiomato
verso gli scaffali e lecca appena
il dorso di uno dei tanti libri.»
Cura il volume Rosita Copioli, scrittrice e poetessa che ha fatto il lavoro di introdurre i testi, trascrivendoli per la comodità dei lettori.
Ma il libro presenta anche i dattiloscritti originali (guarda > qui) commentati secondo lo stile de ''Gli occhi di Fellini'' (Vallecchi 2020), che Pietro Citati definì «un libro splendido, quasi unico nella saggistica italiana: sottile, profondo, enigmatico».
Citati notò, di quegli occhi, «...ogni sfumatura dell’anima umana, forse ogni sentimento animale, perché Fellini apparteneva – io penso – anche all’amabile e terribile regno degli animali».
Fellini ha così lasciato non solo film memorabili, ma anche molto lavoro da fare per invitare gli italiani a leggere. E sarebbe bello ripartire proprio da questi spot per scoprire quanto questo immenso intellettuale suggeriva alla società del suo tempo.
(c.perer)
FEDERICO FELLINI
IL CAVALLO IN BIBLIOTECA
Scritti inediti - A cura di ROSITA COPIOLI
con uno scritto di Pietro Citati
€ 18,00 - Pagine: 200
Vallecchi Firenze
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