Attualità, Persone & Idee

Utenze energia: il caso Trenta-Hera comm

Molti utenti passati sotto altro operatore

Pratiche commerciali scorrette? A prima vista verrebbe da pensarlo. Il caso dei clienti Trenta passati ad Hera Comm,  senza che molti di  questi se ne accorgessero merita un approfondimento.

Alcuni contratti di clienti trentini sottoscritti per l'utenza di energia, nel mercato cosiddetto "tutelato",  sono infatti cessati e passati ad altro gestore, in virtù di un'asta per l'erogazione del servizio, persa da Trenta e vinta da Hera. Molti però se ne sono accorti all'arrivo della bolletta di un altro operatore (nella fattispecie Hera Comm Spa  con sede a Imola). E con non poca sorpresa visto che non vi era a monte la firma di un contratto e senza che vi fosse la possibilità di valutare disponibilità e  offerte esistenti nel mercato libero.

Il 10 agosto 2023 agli sportelli di Dolomiti Energia a Rovereto c'era molta gente arrabbiata, chi temeva di essere finito in una truffa, chi aveva già consultato un avvocato, chi ricordava il valore di una firma contrattuale rescissa... d'ufficio. Chi chiedeva conto del Codice Cliente e del conto contrattuale, peraltro mai sottoscritto. Chi eccepiva un deficit di comunicazione, perché comunque  Dolomiti Energia non ha dato avvisi chiari espliciti univoci e anche tempestivi verso i suoi clienti.

Sicuramente questi utenti non meritavano  la risposta imbarazzata dell'operatrice: "potete tranquillamente tornare con noi, fissiamo un appuntamento e il passaggio è gratuito ".

Trenta attravero il suo responsabile commerciale Romano Stefani si difende. ''Abbiamo iniziato a comunicare all'invio di ogni bolletta, fin dall'agosto 2022 che il mercato tutelato per le micro-utenze sarebbe cambiato dal 1 aprile 2023 e che stava al cliente scegliere per tempo di quale gestore avvalersi sul mercato libero''.

Fra le righe: la stessa cosa potrà succedere dal 1.4.2024 a tutti gli utenti del mercato domestico in Italia, ovvero un bacino di almeno 10 milioni di famiglie  (con una deroga al 2027 per le utenze di clienti classificati come ''vulnerabili''). Trenta opera per il mercato tutelato  mentre Dolomiti Energia opera nel mercato libero.

E il passaggio dei dati del cliente? La cosiddetta privacy? ''Nessuna violazione: i dati sono transitati al secondo operatore automaticamente'' spiega ancora Romano Stefani. Anche qui sfidiamo i molti a sapere che esiste il SI ovvero il Sistema Informativo, integrato e nazionale che detiene tutti i dati delle utenze e dei relativi clienti. In caso di passaggio del servizio ad altro gestore, al fine di garantire il ''diritto alla fornitura'' i dati transitano verso altro operatore.

A guadagnarci comunque è stato il gruppo Hera con sede a Imola (Bologna) che in questi giorni sta mandando delle bollette ai consumatori trentini. Molti  cadono dalle nuvole, si preoccupano,  non sanno a che cosa si riferiscano queste utenze, né sapevano che ci fosse stato un cambio. Allo sportello di Dolomiti Energia spiegano che il cliente doveva esprimere un'opzione entro il 1 Aprile 2023 per restare nella compagnia a suo tempo scelta. Era dunque il cliente a doverlo fare. Poi aggiungono di non aver potuto fare altra comunicazione perché l'autorità per l'energia non ha consentito loro di farlo.

E qui è il caso di parlare della famosa customer care. Possibile che in vista della scadenza non potesse essere inviato un promemoria specifico all'utente? Della serie: "Caro utente, ti ho servito per molti anni e mi spiace perché vorrei poter continuare a farlo, se vuoi restare con noi entro la data del primo Aprile 2023 rivolgiti i nostri sportelli oppure valuta nel mercato libero l'offerta a te più congeniale". 

Allo stesso modo il gruppo che ha vinto l'asta (Hera) avrebbe dovuto inviare una lettera di presentazione a tutti gli utenti per dire: " ....Caro utente ho vinto l'asta per la gestione del servizio di energia e al fine di tutelarti ti chiediamo di valutare la nostra offerta" eprimendo con chiarezza e in ogni dettaglio le tariffe praticate affinchè il cliente sia messo nelle condizioni di valutare la possibile convenienza.

E anche qui: nulla. Con carteggio in pec Hera afferma di averlo fatto: avrebbe mandato una lettera di welcome che però, come abbiamo potuto constatare, tutto riporta meno che le tariffe praticate.
E questa sì che è una pratica commerciale scorretta (leggi qui), sicuramente eccepibile come tale.

C'è da fare un'ultima riflessione. Trenta è società pubblica, additata come gioiello delle public company trentine, l'azienda per la quale il Comune di Rovereto si stracciò le vesti affinché non venisse fusa con Brescia e Verona (quando Trento invece propendeva per questo).

Una società che dunque ha una falla aperta: quella del suo portafoglio clienti. In quanto public company ha come primi soci il Comune di Trento e il Comune di Rovereto ai quali eroga lauti dividendi  vien quindi da chiedersi  se perde clienti che ne sarà anche dei lauti ristorni sui bilanci comunali? Ma questo è un altro problema. Finiamola perciò di parlare di "modellio trentino" perché la retorica e l'autoreferenzialità mette fumo su una macchina zoppa.

 

Foto:
la prima bolletta di Hera,  l'importo di 69,63 ha come specifica 23,13 di  energia elettrica (ovvero materia prima, trasporto, contatore, oneri di sistema) e 46,50 con la voce "Altro".
"Altro" cosa? Ma questo lo chiederemo ad Hera.

 

 


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Commenti (0)